
NINO PEDRETTI
Per ricordare l’80° anniversario della fine della Seconda Guerra mondiale, Léngua Medra ha tradotto una poesia di Nino Pedretti, poeta di Sant’Arcangelo di Romagna, dal titolo I partigièn (I partigiani).
Gianni Rodari continua ad ispirare le nostre traduzioni in dialetto. Perché siano utilizzate dai “grandi” per insegnare ai “piccoli”, in dialetto, i valori che presenti nelle opere di questo grande scrittore e poeta.
Denis Ferretti, nella sua traduzione, ha saputo mantenere lo spirito del testo e mantenerne le rime, rendendo la poesia piacevole per ogni bambino (e adulto).
Vedi altre traduzioni delle poesie e racconti di Gianni Rodari
Na rundanèina
la m ē gnûda a dîr
che la primavèira
oramai l’ē drē ‘ gnîr.
“Ä réd al prémuli
şâli indal prê,
j ò vėst trèi parpâi,
un spōş e dû frê”.
“Sé rundanèina” –
ä gh ò dét sōl –
“in séma ai còp
l’ē ōra ch at vōl,
mó perché ‘ tōrna
la bòca da réder
in fâcia a j òmen
cm indi prê tèner,
la rundanèina
ch à da turnêr
l ē còla eşiliêda
dedlà da ‘l mêr.
La Pêş, rundanèina,
mé e té ‘l sajòm,
l’ē la primavèira
ch ä spèta tót j òm.
(Traduzione di Denis Ferretti)
La prima rondine
venne iersera
a dirmi: “È prossima
la Primavera!
Ridon le primule
nel prato, gialle,
e ho visto, credimi,
già tre farfalle”.
Accarezzandola
così le ho detto:
“Sì è tempo, rondine,
vola sul tetto!
Ma perché agli uomini
ritorni in viso
come nei teneri
prati il sorriso
un’altra rondine
deve tornare
dal lungo esilio,
di là dal mare.
La Pace, o rondine,
che voli a sera!
Essa è per gli uomini
la primavera”.
L’Arşanèin: abbiamo pensato di chiamare cosi questo nos-
tro vocabolarietto dialettale, di poco più di mille parole. Per-
ché è un piccolo vocabolario destinato ai piccoli, ai bambini
che speriamo di incontrare numerosi nelle scuole, nelle biblioteche
e in altri luoghi di aggregazione, per far conoscere
loro la nostra lingua madre. Sperando che lo portino nelle loro
case e che susciti la curiosità anche di quella “generazione di
mezzo” che ancora comprende il dialetto, ma lo parla poco,
fatica a leggerlo e ancor più a scriverlo. Sperando che sia un
ponte per far dialogare nonni dialettofoni e nipoti in una lin-
gua altrimenti destinata a scomparire o a corrompersi irrime-
diabilmente.
Le poesie di
nel dialetto della valle del Tassobio
lette da Normanna Albertini
Riflessioni e mappe concettuali di
Rolando Gualerzi
Il periodo reggiano di PPP e le POESIE A CASARSA tradotte in dialetto da
Gian Franco Nasi
Un viaggio nella storia della bicicletta, passando per Reggio tra una pedalata in italiano e una in dialetto
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Per ricordare l’80° anniversario della fine della Seconda Guerra mondiale, Léngua Medra ha tradotto una poesia di Nino Pedretti, poeta di Sant’Arcangelo di Romagna, dal titolo I partigièn (I partigiani).
L’Arşanèin: abbiamo pensato di chiamare cosi questo nostro vocabolarietto dialettale, di poco più di mille parole. Perché è un piccolo vocabolario destinato ai piccoli, ai bambini che speriamo di incontrare numerosi per far conoscere loro la nostra lingua madre.
Una favola di Fedro sembra essere di grande attualità in questi nostri giorni di disorientamento. Pensiamoci, per non finire come le rane.
Parole, modi di dire, grammatica e pronuncia del dialetto reggiano. Nella consapevolezza che la memoria si esaurisce pian piano con l’avvicendarsi delle generazioni, e solo la conoscenza può pienamente sostituirsi ad essa.
Questa pagina è dedicata alla natura del territorio che ci circonda, che con la sua estensione dal Po fino ai 2000 metri del Cusna, ci offre la sua complessa e sorprendente biodiversità.
Una ricchezza che, a differenza di oggi, era intimamente conosciuta dalle generazioni che ci hanno preceduto, come dimostra il fatto che ogni animale ed ogni pianta od erba presenti sul territorio era nota ed identificata col suo nome in dialetto reggiano.
Il lavoro di ricerca portato avanti da alcuni di noi è volto ad identificare le specie faunistiche e floreali presenti sul nostro territorio, ed a rievocarne il loro nome reggiano.
Parole, modi di dire, grammatica e pronuncia del dialetto reggiano. Nella consapevolezza che la memoria si esaurisce pian piano con l’avvicendarsi delle generazioni, e solo la conoscenza può pienamente sostituirsi ad essa.
Dedichiamo questa piccola Galleria a “Luoghi ed Eventi di Reggio” che presentano secondo noi una loro caratteristica di originalità o di un’attività a volte sorprendente e misconosciuta, o rinnovata alla nostra memoria in modo non convenzionale.
Un video per conoscere l’esistenza a Bibbiano di un piccolo ma interessantissimo museo che raccoglie reperti della Prima Guerra Mondiale, un messaggio contro tutte le guerre rivolto soprattutto ai giovani.
Con la traduzione in dialetto reggiano della poesia di Loris Malaguzzi sui cento linguaggi dei bambini, ricordiamo il fondatore delle Scuole Comunali dell’Infanzia di Reggio Emilia in occasione 103° anniversario della sua nascita (23 febbraio 1920).
Una mostra fotografica dedicata al maestro burattinaio Otello Sarzi, allestita in occasione delle celebrazioni del centenario della sua nascita. Opere di 7 grandi fotografi: Vasco Ascolini, Gianni Berengo Gardin, Gianni Biccari, Ivano Bolondi, Claudio Salsi, Enrica Scalfari e Alfonso Zippoli.
La nostra piccola Galleria di “Personaggi Reggiani”
Non necessariamente Personalità illustri, che presentano secondo noi una loro caratteristica di originalità o di un’attività a volte sorprendente e sconosciuta ai più.
In questa videointervista e nel testo di accompagnamento, Vilmo Del Rio, il “papà” di “Albinea jazz”, ripercorre gli inizi di questa importante manifestazione musicale giunta alla 34^ edizione, arricchiti da ricordi personali di tanti artisti, pensando ai possibili scenari futuri.
Gino Bondavalli, l’ ómm ch’al balêva sòvra al ring e al scrivîva atâch ai mûr, campione europeo dei pesi piuma nel lontano 1941, in un ritratto firmato dal nostro Merlino.
Una video-intervista ad un campione reggiano del ciclismo dilettantistico degli anni ’50 del secolo scorso, vincitore di ben 102 gare.
Al fôli, nel nostro dialetto, sono le favole o le storie un po’ fantasiose che si raccontavano durante i filôs nelle stalle. Le nostre fôle sono piccoli contributi, in forma scritta o di brevissimi video, che produciamo con cadenza mensile e diffondiamo in collaborazione con la biblioteca comunale “Pablo Neruda” di Albinea. Modi dire, proverbi, leggende, canti popolari e tanto altro ancora, secondo quello che la nostra curiosità, di volta in volta, ci suggerisce.
Contributi brevi però, anche perché tutti i reggiani hanno imparato fin da bambini che la fôla ed l’ôca l ē bèla s’l ē pôca.
Una favola di Fedro sembra essere di grande attualità in questi nostri giorni di disorientamento. Pensiamoci, per non finire come le rane.
Denis Ferreti ha scritto questa favola moderna, per ricordare l’importanza di essere sempre gentili.
Come sarebbero i dialoghi di un film poliziesco, stile “old America”, se fossero tradotti in un puro dialetto reggiano? Denis Ferretti li ha immaginato così!
Reggianità: vocabolo che non troviamo appunto nei vocabolari, ma che secondo noi, esiste a pieno diritto nelle stesse accezioni riconosciute al termine Italianità, cioè:
1- L’essere conforme a ciò che si considera peculiarmente reggiano o proprio dei reggiani nella lingua, etnia, cultura, e
2- L’appartenenza alla civiltà, alla storia, alla cultura e alla lingua reggiana, e soprattutto la consapevolezza di questa appartenenza.
Ecco quindi questa piazzetta che abbiamo aperto spontaneamente per condividere con tutti quelli che vorranno frequentarla, questa nostra appartenenza alla Reggianità.
Lo facciamo con i nostri contributi più disparati, che articoliamo man mano in pagine e sezioni dedicate; forse siamo un po’ ambiziosi, ma confidiamo nell’ attenzione, nei contributi, spunti, idee e suggerimenti da parte di tutti.
Paolo Gibertini – Rolando Gualerzi – Gian Franco Nasi – Luciano Cucchi –
Isarco Romani – Denis Ferretti – Livio Ferretti – Enzo Ferretti – Betty Bertani – Brunetta Partisotti – Corrado Barozzi – Andrea Gibertini – Filippo Bonazzi
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