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LÉNGUA MÊDRA

Rèș e la nôstra léngua arsâna

INVITO A UN VIAGGIO NEL LINGUAGGIO


Il linguaggio è ciò che ci fa uomini, che ci distingue come tali nel regno animale, quotidianamente esercitato da miliardi di persone, e da migliaia di anni.

Eppure le diverse scuole di linguisti che provano da migliaia di anni ad imbrigliare il linguaggio in formule e schemi, non approdano a nulla se non ad un’unica certezza:

imprigionare il linguaggio è impresa impossibile.

E non è certo con la presunzione di poter “fare meglio” che inauguriamo questa nostra Bottega Artigiana, palestra del nostro fare a tutto tondo con la nostra Léngua Mèdra e, perché no, anche Léngua Patèrna.

Così nasce la  nostra Oficina, così dichiaratamente artigianale, come fabbrica e palestra di queste nostre pagine digitali in Léngua Mèdra, sulla quale prendano corpo questioni “vecchie e rinnovate” che ruotano attorno e nell’universo delle lingue e dei linguaggi  (si stimano tra le 7.000 e le 12.000 le lingue parlate nel mondo), poiché è il fare simbolico a permettere, in ogni parte della terra, fra le popolazioni di tutte le culture, di nominare le cose della realtà alle quali la lingua non assomiglia quasi mai, se non quando  imita il suono della cosa nominata, o  le scrive in una grafia semifonetica.

A partire dal nostro piacevole parlarci e corrisponderci da dilettanti originari parlanti la lingua madre – qualcuno ci ha suggerito di chiamarla anche “lingua padre”–  da oltre sessant’anni, vogliamo qui provare  ad estenderne lo spettro di comunicazione, con sperimentazioni della e sulla lingua del nostro dialetto che spazino da possibili ammodernamenti neoligistici, a dizioni dirette ed a traduzioni dall’italiano o da altre lingue e dialetti, nel tessuto espressivo della nostra Léngua Mèdra; e procederemo per prova ed errore.

Questo nostro laboratorio quindi è consacrato alla sperimentazione e preparazione di varie aree ed argomenti tematici: veri e propri test, e capo d’opera ( come facevano i nostri genitori e nonni nelle “Officine Reggiane” prima di entrarvi quali operai specializzati); e poi alla riflessione sulla nostra Léngua e sugli aspetti che più ci intrigano, tutti o in parte, e poi sulle teorie e pratiche del tradurre e di tutte le estensioni culturali di cui si può colorare la nostra Léngua.

Qui proveremo anche a dire – con voce riprodotta – alcune delle cose che scriviamo e che trasportiamo nel nostro dialetto reggiano.

Accoglieremo volentieri suggerimenti e contributi da chi vorrà donarceli,  mettendoli alla prova nell’ Oficina, prima di responsabilizzarli eventualmente in un’area specifica nell’aperto del sito. Oppure trattenendone il semilavorato nei magazzini dell’Oficina fino a quando, e se, non ricevano il benestare degli altri facitori d’opera.

Nessuna cosa è dove la parola manca
Stefan George
Poeta tedesco (1868-1933)

“ .. e c’è ancora chi crede che la realtà sia quella che si vede”
Eugenio Montale