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LÉNGUA MÊDRA

Rèș e la nôstra léngua arsâna

MANIFÈST

Da Rèş a Rèş

Abbiamo voluto chiamare Manifesto la presentazione di questo sito per cercare di fissarne in modo chiaro gli elementi che lo contraddistinguono e dare così punti di riferimento precisi a chiunque voglia seguirci e auspicabilmente contribuire alla sua crescita.

Noi siamo un piccolo gruppo di ex compagni di una scuola elementare della Reggio di 60 anni fa che si sono ritrovati di recente, e che hanno da subito e in modo molto naturale sentito la voglia di non ri-perdersi, e di organizzare altre occasioni per il nostro ritrovarsi.

….Ci ha riunito quella breve esperienza in comune di scolari, ma il terreno vivo sul quale ci siamo ritrovati è quel marchio di Reggianità che ci contraddistingue tutti; un nostro modo un po’ particolare di porci di fronte al mondo e alla vita, come lo abbiamo imparato in famiglia, da bambini, a partire dal dialetto, la comune lingua di casa e dei nonni.

….Così nascono queste pagine che abbiamo voluto intitolare alla Léngua Mêdra, intesa sia come Dialetto Reggiano che informa la Reggianità, ma anche e soprattutto perché il linguaggio è “il bene supremo dell’uomo” che trova la sua completezza nell’essere parlato ed ascoltato. Anche se il linguaggio è uno, migliaia sono le sue forme nel mondo, ognuna veicolo di portati unici; noi che fin da bambini custodiamo in noi il dialetto reggiano vogliamo qui portare la nostra acqua al suo mulino.

….E il dialetto per sua natura ė la lingua parlata, la lingua dell’immediatezza, che si specchia naturalmente nel vasto e profondo mare della poesia, la lingua declamata ! E qui ci vengono in aiuto gli studi e le inclinazioni naturali di alcuni di noi, per poter dedicare pagine e contenuti sia alla poesia dialettale, che a trasposizioni nel nostro dialetto di poeti a noi affini, a partire dal compianto P.P. Pasolini, che non solo è stato un poeta che ha lavorato moltissimo sui dialetti, ma che ha anche vissuto e studiato a Reggio.

….L‘abbrivio iniziale di rinnovare stabilmente il ritrovarsi del nostro gruppo, trova infine sbocco naturale nelle pagine sulla “Reggianità” e sulle sue molteplici espressioni, dalle tradizioni a cui siamo più legati, al modo di vivere città e territorio, alla ricchezza di contenuti storici e attuali che Reggio porta nel mondo.

Non siamo e non vogliamo essere un gruppo chiuso.

Chiunque senta di poter o di dover contribuire a qualsiasi livello è il benvenuto!

Paolo Gibertini – Rolando Gualerzi – Gian Franco Nasi – Luciano Cucchi – Isarco Romani – Denis Ferretti

Perché in realtà facciamo parte di un gruppo ben più vasto:
Sòtt al noster ciēl Arşân,
omén e dòni insèm, per mân,
a schîna dréta.