LA TESI DI LAUREA A BOLOGNA

La tesi di laurea di Pasolini è stata ritrovata dopo alcuni anni dalla sua morte, in forma di dattiloscritto, nell’Archivio storico dell’Università di Bologna, dove sono registrate anche le correzioni a penna introdotte dall’autore.

La Tesi venne scritta da Pasolini tra il 1944 e il 1945, grazie al pieno supporto di ricerca bibliografica e organizzativo del nostro reggiano Luciano Serra (vedi lettera del gennaio 1944 a Luciano Serra  e spazio a lui dedicato nel presente sito Web). A Bologna, il giorno 26 novembre 1945, Pasolini presenta al Prof. Calcaterra, reduce dall’avventura partigiana, la sua Tesi : “Antologia della lirica Pascoliana”. Leggere la Tesi di Pasolini dedicata ad uno dei suoi poeti italiani preferiti della fine ‘800 e inizi ‘900, è una esperienza straordinaria. Da qui abbiamo ricevuto il coraggio per provare a disegnare, con Rolando Gualerzi, una mappa concettuale e per certi versi creativa di “una lettura intimamente personale” che Pier Paolo Pasolini annuncia al prof. Calcaterra, dicendo: “Il Pascoli è poeta a cui mi sento legato quasi da una fraternità umana ..”, e che gli fa dire, sempre per Pascoli: ”.. una continua antinomia tra gusto romantico per la lingua parlata e la nostalgia per il discorso…e la coesistenza di ossessione monotona [il polo classico] e lo sperimentalismo incessante”. Ecco perché interessa tanto al noster gróp, la tesi di Pasolini; perché è un lavoro sulla scrittura e sulle lingue utilizzate da Pascoli che sommano tutto ciò che in quegli anni si produceva nella letteratura, ma anche nella realtà, di allargamento d’indagine verso l’Europa e il simbolismo.

 

Mappa concettuale sulla tesi di laurea di Pier Paolo Pasolini “ANTOLOGIA DELLA LIRICA PASCOLIANA”,

 

 

La Tesi di Laurea è stata pubblicata, in collaborazione con l’Università di Bologna, nella collana Gli Struzzi, Einaudi, in prima edizione nel 1993, con il Titolo “Pier Paolo Pasolini –Antologia della lirica pascoliana”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli pubblicati

LUCA ACCORSI

Luca Accorsi ama scrivere e recitare poesie in dialetto. Ringraziamo Luca per averci concesso di pubblicare due sue significative interpretazioni.

LA FÔLA ED SALVÂGNA

Un’antica favola reggiana che i vecchi erano soliti raccontare ai bambini per giustificare le macchie scure che compaiono sulla faccia della Luna piena. Denis Ferretti l’ha fissata nella versione dialettale, come il nonno gliela raccontava, per la gioia dei bambini di oggi e per quelli del futuro.

LA COMUNITÊ DAL CRÒJ

Un’associazione di donne di Bibbiano attive per la conservazione del dialetto e delle tradizioni locali.

GIANNI RODARI

Le filastrocche, le favole e i racconti ben si prestano ad essere tradotti in dialetto, pronti per essere letti o insegnati ai bambini. Ma quelle scritte da Gianni Rodari hanno molto da insegnare anche agli adulti…

ILDO CIGARINI

Ildo Cigarini, poeta reggiano in lingua, ci ha donato un suo “dialogo scherzoso con la morte” per la traduzione dialettale di Denis Ferretti.

CM ÎN NASÛ I CAPLÈT ARŞÂN

Una piccola fake-news per ambientare in terra reggiana l’origine dei cappelletti, prendendo a prestito Alessandro Tassoni e Giuseppe Ceri. Per onestà, viene raccontata anche la vera, sebben fantasiosa, storia della nascita dei tortellini: bolognesi o modenesi? Noi reggiani abbiamo i cappelletti e non entriamo nella diatriba.

TRADURRE: UNA DISCIPLINA INSIEME MODESTA E GRANDIOSA

Nei tentativi di tradurre in ‘reggiano’ dall’italiano o da altre lingue o dialetti (prove di traduzione nostre e degli amici sempre più vicini), vi è l’atto della ricerca di una parola essenziale che incontra le lingue dalle quali tradurre