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ATÈINTI AL LÒUV

Agòst, 2022

Se si parla in italiano, dire Attenti al lupo ha un significato molto preciso, o al massimo ci si può chiedere se è un avvertimento che ci viene dato prima di una escursione in montagna o se stiamo ascoltando la famosa canzone di Lucio Dalla.

In dialèt la n ē mia acsé. Al lòuv l ē sé la bèstia dla fôla ed Cappuccetto Rosso, mó ânca quèl d êter.

Si chiama così, ad esempio, un attrezzo che anticamente serviva per ripescare un secchio caduto in un pozzo. Se non si voleva dire per sempre bòuna nôt al s’cîn, che era pur sempre un recipiente importante,  bisognava fare qualcosa per recuperarlo e i nostri nonni avevano inventato al lòuv (in italiano ràffio). Era un attrezzo costituito da diversi uncini variamente orientati, in modo che almeno uno riuscisse ad agganciare il manico del secchio anche nelle posizioni più difficili in cui poteva trovarsi in fondo al pozzo. Al lòuv poteva essere fissato ad una catena o montato sōvra ’na pêrdga ed lègn. Nel mio ricordo d’infanzia la mèscla d fèr per bèver l’âqua da ‘l s-cîn portava alla bocca la freschezza di un’acqua dalla mai più eguagliata fragranza! La gioia poi nell’assaporare ’na cucòmbra tgnûda lé in frèsch, resta indescrivibile.

Un terzo significato della parola lòuv chiama in causa una pianta erbacea: così sono infatti chiamati i capolini uncinati della bardana (o lappa, lappola).  Nella nostra montagna venivano chiamati tacadur per la loro capacità di impigliarsi al pelo degli animali e ai vestiti dell’uomo. Un tempo i bambini si divertivano a lanciarseli addosso nelle battaglie.

In conclusione, sono stati certamente i dèint  ­bişlòngh e pighê indrê dla bèstia lòuv ad aver suggerito ai nostri avi di dare lo stesso nome dell’animale anche al ràffio e al capolino della bardana. L’osservazione della natura era molto importante per dare un nome alle cose.

Tante poi sono le definizioni presenti nel nostro dialetto in cui è presente al lòuv:

 aj dal lòuv: cipollone bianco (pianta erbacea Ornithogalum umbellatum)

mêl dal lòuv: lupus eritematoso (malattia)

pâs dal lòuv: lo spazio tra le ciglia

fêr al lòuv: il vento che soffia nel camino:

fêr al baj dal lòuv: ululare serchêr sinch p­­ē al lòuv: cavillare su qualcosa

fêr la pêrdga dal lòuv: fare la verticale, appoggiandosi con le mani in terra.

Questo curioso modo di dire risale ad una tradizione antica. Quando i lupi erano molto più numerosi di oggi e costituivano un pericolo per l’allevamento, la loro caccia era purtroppo non solo consentita senza limitazioni, ma addirittura incoraggiata con taglie e premi che venivano dati a chi portava lupi catturati e uccisi. I cacciatori di lupi prendevano anche offerte dalla popolazione come riconoscimento per il servizio reso e quando un lupo veniva ucciso veniva attaccato a un palo a testa in giù. Con il lupo portato in questo modo i cacciatori giravano per i paesi a riscuotere le ricompense.

E per finire ricordiamoci che:

Al lòuv al muda al pèil mó i vési mai.

Stê bèin e po’ grâsia

 

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