RODARI NEGLI ANNI ’50
Gianni Rodari in una bella fotografia degli anni ’50
Ricordiamo con affetto Gianni Rodari, di cui abbiamo celebrato lungo tutto l’anno scorso il centenario della nascita, molto legato alla nostra città nei suoi rapporti con Loris Malaguzzi, le insegnanti e gli insegnanti delle Scuole Comunali dell’Infanzia di Reggio Emilia (a cui dedicò nel 1973 il pluritradotto libro “La grammatica della fantasia”), e con il mondo dei Burattini di Otello Sarzi.
Di Rodari, a partire dagli anni ’70 si è ormai scritto e celebrato tutto il possibile immaginabile, da quando nel 1970 vinse il Premio Hans Christian Andersen (1), e soprattutto nel 1973 pubblicò l suo capolavoro pedagogico: Grammatica della fantasia. Allora aveva già passato la cinquantina.
Noi vogliamo ricordarne i primi anni nella sua attività di scrittura pedagogica, che seguendo l’inclinazione più profonda della sua personalità, si diplomò maestro a 17 anni nel 1937 e da lì in poi non ha mai cessato di dedicare tutto se stesso al servizio di una pedagogia della fantasia che è diventato il marchio indelebile e inconfondibile della sua originalità, riconosciuta e celebrata in tutto il mondo.
(1) Il premio Hans Christian Andersen, noto anche come il “Piccolo Premio Nobel” della narrativa per l’infanzia, è un premio letterario internazionale conferito ogni due anni come riconoscimento a un “Contributo duraturo alla letteratura per l’infanzia e la gioventù”.
A partire dal 1945 dopo la Liberazione, Rodari iniziò la sua carriera di pubblicista e giornalista e già nel 1947 approdò a l’Unità di Milano, su cui, due anni dopo, iniziò a curare la rubrica La domenica dei piccoli.
Negli anni ’50, in piena “Guerra fredda” volta a contendersi la supremazia in un nuovo equilibrio mondiale, anche l’Italia era terreno di scontro per ideologie e visioni del futuro diverse, ed uno dei campi di maggior contrasto divenne la pedagogia e l’educazione dei ragazzi ai valori individuali e sociali da perseguire.
Qui si contrapponevano aspramente la visione “religiosa” e cristiana e quella che si intendeva essere “progressista” del fronte di sinistra della resistenza che portò alla Liberazione.
Sul fronte di questo scontro Gianni Rodari scese immediatamente in campo in maniera talmente efficace da attirarsi la Scomunica ufficiale da parte della Chiesa.
Nel 1950 Rodari si trasferisce a Roma dove, insieme a Marina Rinaldi, fondò e diresse, fino alla cessazione della pubblicazione nel 1960, il giornale per ragazzi PIONIERE, settimanale dell’Associazione Pionieri d’Italia (API), illustrato da quello straordinario disegnatore che fu Raul Verdini.
È del 1951 la pubblicazione del suo primo libro di pedagogia a tutto tondo, il Manuale del Pioniere, che provocὸ aspre reazioni da parte della stampa cattolica, tanto che le parrocchie arrivavano a bruciare nei cortili il Pioniere e i libri e le pubblicazioni di Rodari.
In tale periodo Rodari fondò anche il campeggio estivo dei Pionieri, con sede prima a Sestola (MO) e poi a Castelluccio di Porretta Terme (BO).
Ad una rilettura di oggi, questo Manuale pedagogico si presenta come una vera e propria “chicca” di scoperta della profondità di attenzione di Rodari per il mondo e la formazione dell’infanzia e degli adolescenti.
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È con vivo piacere che mettiamo qui a disposizione di chiunque sia interessato o anche solo incuriosito, il download e la consultazione di quest’opera in formato pdf.
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PREFAZIONE ALLA TRADUZIONE
Noi abbiamo rivolto il nostro omaggio a Rodari con le strisce fumettistiche che aveva scritto in quei primi anni sul Pioniere, in particolare quelle di Cipollino, come ci spiega qui di seguito più in dettaglio il nostro Denis Ferretti:
Nell’ambito del lavoro di traduzione dei classici, importante per la rivitalizzazione delle lingue locali, sono particolarmente contento di essermi potuto occupare di Rodari.
E’ un autore che avrei scelto anche solo sulla base del mio gusto personale, perché a cinquantun anni suonati ho ancora una certa predilezione per la letteratura per ragazzi e per Rodari più di ogni altro autore. Ma lo scelgo anche perché ritengo che occuparsi di letteratura per ragazzi sia, oggi più che mai, fondamentale e irrinunciabile, se si vuole fare in modo che le lingue locali possano sopravvivere. E’ necessario che i bambini tornino a riappropriarsi dei loro dialetti. Ci sono già troppi adulti che non sanno più parlarli.Rodari casca proprio a fagiolo perché costituisce il trait d’union tra l’ultima generazione ancora in grado di insegnare correttamente la lingua (i nonni) e quella ancora in grado di apprenderla facilmente (i bambini).
Tra la vastissima produzione che comprende romanzi, racconti, poesie e filastrocche in quantità smisurata, abbiamo scelto però qualcosa di singolare: le strisce di Cipollino, che l’autore pubblicò sul “Pioniere”, il giornalino per ragazzi da lui ideato.
Non è tra le sue opere più conosciute. Il giornalino che conteneva queste storielle illustrate scritte in rima fu distribuito per un periodo piuttosto limitato e molti tra i più giovani probabilmente non hanno mai avuto modo di vederlo. I nonni però sicuramente lo ricorderanno. E lo ricorderanno con nostalgia: era uno dei primi “beni di lusso” che i bambini potevano permettersi dopo le ristrettezze della guerra.Il nostro intento quindi è quello di incuriosire i nonni, risvegliare i loro ricordi e far si che con la fantasia tanto cara all’autore possano riscoprirsi coetanei dei loro nipoti, leggere loro ciò che leggevano alla loro età e trovare l’occasione per parlare con loro nella propria “lingua madre” che tornerà ad essere lingua madre anche per le generazioni a venire.
Le strisce di Cipollino sono ancora oggi incredibilmente attuali. Il messaggio di giustizia universale che vogliono trasmettere supera il concetto di tempo e, tra l’altro, armonizza perfettamente con i valori tradizionali della nostra cultura locale.
5 STRISCE DI CIPOLLINO TRADOTTE IN DIALÉT ARŞÂN
PIONIERE Anno IV – N° 2 del 11 Gennaio 1953
Pagina originale Pioniere n°2 del 1953
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Pagina tradotta in dialetto da Denis Ferretti
Video della striscia con testo in dialetto recitato dal traduttore Denis Ferretti
PIONIERE Anno IV – N° 5 del 1 Febbraio 1953
Pagina originale Pioniere n°5 del 1953
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Pagina tradotta in dialetto da Denis Ferretti
Video della striscia con testo in dialetto recitato dal traduttore Denis Ferretti
PIONIERE Anno IV – N° 30 del 26 Luglio 1953
Pagina originale Pioniere n°5 del 1953
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Pagina tradotta in dialetto da Paolo Gibertini
Video della striscia con testo in dialetto recitato dal traduttore Denis Ferretti
PIONIERE Anno V – N° 1 del 3 Gennaio 1954
Pagina originale Pioniere n°1 del 1954
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Pagina tradotta in dialetto da Denis Ferretti
Video della striscia con testo in dialetto recitato dal traduttore Denis Ferretti
PIONIERE Anno V – N° 16 del 18 Aprile 1954
Pagina originale Pioniere n°16 del 1954
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Pagina tradotta in dialetto da Denis Ferretti