Reggio Emilia Jazz 1925-1991 – Dalla provincia al mondo

Dalle prime orchestre della metà degli anni ‘20, all’esplosione dello swing dell’immediato dopoguerra. Dall’arrivo dei nuovi musicisti hot americani, alla presenza dei discussi musicisti legati al free jazz.
Dalla nascita di “Reggio Emilia Jazz” nel 1979 fino alle diffuse iniziative dei nostri giorni. Il jazz a Reggio Emilia è sempre stato un genere musicale che ha caratterizzato e calcato la vita sociale della città.

Una storia ricca di serate indimenticabili, colpi di scena, aspre discussioni e travolgenti passioni. Dalle prime orchestre di Tienno Pattacini e dei figli Imer e Iller, al successo internazionale di Henghel Gualdi, da Vanni Catellani ai tanti complessi professionisti e non, molti dimenticati ed ora ricordati in questa pubblicazione, che hanno animato le notti reggiane degli anni ‘50 e ‘60, ad esperienze indimenticabili come quelle del jazz club “Il Cancello” a Scandiano.
Tanti gli ospiti della nostra città: nei primi anni ’60 arrivano a Reggio Emilia i primi importanti musicisti jazz: il Modern Jazz Quartet e Chet Baker al Teatro Municipale, le emozioni del recital di Ella Fitzgerald e le veementi discussioni a seguito di un concerto di Ornette Coleman del 1965 …

Henghel Gualdi con Louis Armstrong, 1968

Orchestra Henghel Gualdi, Società del Casino, Teatro Municipale, 1946

Orchestra di Vanni Catellani, Teatro Municipale, 1962

Giordano Gasparini
Laureato in architettura, è stato fino a pochi mesi fa Direttore della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia; negli anni Ottanta e Novanta ha promosso a Reggio Emilia numerose iniziative legate alla musica jazz.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli pubblicati

NINO PEDRETTI

Per ricordare l’80° anniversario della fine della Seconda Guerra mondiale, Léngua Medra ha tradotto una poesia di Nino Pedretti, poeta di Sant’Arcangelo di Romagna, dal titolo I partigièn (I partigiani).

L’Aršanèin

L’Arşanèin: abbiamo pensato di chiamare cosi questo nostro vocabolarietto dialettale, di poco più di mille parole. Perché è un piccolo vocabolario destinato ai piccoli, ai bambini che speriamo di incontrare numerosi per far conoscere loro la nostra lingua madre.

AL RANI MAI CUNTEINTI

Una favola di Fedro sembra essere di grande attualità in questi nostri giorni di disorientamento. Pensiamoci, per non finire come le rane.

Il vocabolario dialettale di Ligonchio

Il volume “L ardzi’goggle – parola di ligonchiese” è stato pubblicato nel 2021; ci eravamo ripromessi di recensirlo appena uscito, ma per varie ragioni arriviamo a farlo solo ora. Però, a quasi quattro anni dalla sua uscita, possiamo tranquillamente affermare che il lavoro di Sandra Bacci è ancora oggi quanto mai “attuale” e siamo certi lo rimarrà per molti, molti anni.

L’IMPORTANZA DEGLI ACCENTI

In questo articolo Denis ci offre molti esempi di “falsi amici”: parole dialettali che hanno una grafia molto simile, che differisce solo nei segni diacritici, modificandone la pronuncia e il significato.

SE HOLLYWOOD AL GNÉS A RÈŞ

Come sarebbero i dialoghi di un film poliziesco, stile “old America”, se fossero tradotti in un puro dialetto reggiano? Denis Ferretti li ha immaginato così!