CANTO DELLE CAMPANE

 

 

Quànt che la sère slavîne a lis fontànis
il mè paîs l’è di colôr smarît.

Io soi lontàn, ricuàrdi lis sós rànis,
la lùne, il trist tintinulâ dai gris.

Sùne il Rosàri, pai prâs al si scunìs:
jo soi muàrt al ciànt da lìa ciampânis.

Forèst, al mè dóls svualâ sor’ il plan,
no ciapâ pòure: jo soi spìrit d’ amôr,
c’a la só tìère al tòrne di lontàn.

 

CANTO DELLE CAMPANE

Quando la sera cade sulle fontane
il mio paese è di color smarrito.

Io sono lontano, ricordo le sue rane,
la luna, il triste trillare dei grilli.
Suona il Rosario, pei prati si affioca:
io sono morto al canto delle campane.

Straniero, al mio dolce volo sul piano,
non aver paura: io sono spirito d’amore,
che alla sua terra torna di lontano.

CANTO DELLE CAMPANE

Quând la sîra la s’pôgia sôvra al funtâni
al mé paèiš l’é ‘d culòur pêrs.

Mé sûn luntân, m’ arcôrd al sóo râni,
la lûna, al sighêr trést di gréll.

Sòuna al Rušâri, pr’i prèe s’inscurès:
mé sûn môrt al cânt dal campâni.

Furastēr, a còst mé dòuls vòul sôvra al piân,
‘n avèir mìa paûra: mé sûn spérit d’amòur,
ch’ a la só tèra al tórna da lûntan.

GUARDA IL VIDEO

 

La versione in dialetto reggiano è recitata dal nostro Luciano Cucchi
I sottotitoli sono nel video in Italiano, e possono essere aggiunti a scelta in Friulano (inserito come Interlingua). Vai sul tasto impostazioni per effettuare la scelta.

L’immagine “Casa di Pasolini a Versuta di  Casarsa” è opera dell’artista friulano Mario Micossi (1926-2005)

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