il nostro passato non diventi il futuro dei nostri figli.
(Elie Wiesel, Premio Nobel per la Pace (1986)
La silouhette di due soldati che si danno la mano, uno italiano l’altro austriaco: è il simbolo del museo creato da James Lauro Garimberti a Bibbiano e dedicato alla Grande Guerra. Il simbolo, il nome del museo e le parole di Elie Wiesel che lì ci hanno accolto, riassumono compiutamente il messaggio di pace che Garimberti vuole promuovere con questa sua collezione. La prima cosa che stupisce in questa visita è la profonda conoscenza di Garimberti del funzionamento delle armi e dei tanti dispositivi di offesa, talvolta rudimentali, che vennero utilizzati durante la Grande Guerra. Ascoltando le sue spiegazioni, si resta impressionati dei mille modi con cui si può colpire un altro uomo, come la crudeltà possa essere alimentata dalla fantasia, come l’intelligenza umana possa essere messa al servizio della volontà di distruggere e uccidere, mettendo due esseri umani e due popoli l’uno contro l’altro.
Un secondo aspetto da mettere in evidenza sono gli oggetti della vita quotidiana dei soldati in trincea ritrovati da Garimberti, addirittura dei loro manufatti artistici realizzati nelle ore di attesa di un attacco, e forse della morte.
Un museo veramente insolito, con tanti oggetti in esposizione ma, soprattutto, in cui si è accompagnati da un competente e appassionato narratore di storie e di Storia.
Il video che abbiamo realizzato ha l’ambizione di incuriosire ancor più i nostri amici che ci seguono in Léngua Mêdra per andare a scoprire questo piccolo e prezioso museo.