ALDA MERINI

La Poésèia l’ ē quând un Sentimèint al câta al só Pinsêr
e quând cal Pinsêr lé al câta al sō Paròli

(Liberamente tratto da Robert Lee Frost)

 

 

 

Il 21 Marzo del 2021 abbiamo pubblicato la poesia di Alda Merini  A sûn nasûda al vintun a premavèira per celebrare la Giornata Mondiale della Poesia proclamata dall’UNESCO.

L’istituzione di questa giornata è il doveroso riconoscimento alla capacità unica della Poesia di farsi portato dello spirito creativo della mente umana, fin dagli albori del linguaggio.

È quindi un invito a riflettere sul potere del linguaggio perché, se è pur vero che viviamo oggi nella società dell’immagine, come diceva Leonardo “la pittura è una poesia muta” e solo la poesia riesce a darci il Pensiero e le Parole che portino alla piena coscienza le emozioni suscitate dalle immagini.

Ed è anche un invito a riflettere sulle diversità linguistiche e di come l’espressione poetica offra alle lingue a rischio di scomparsa, e quindi anche ai dialetti, l’opportunità di essere ascoltate e riproposte all’interno delle loro comunità.

Una data, quella del 21 marzo,  che ricorda l’equinozio e l’inizio della primavera, con il risveglio della natura. A noi ha ricordato questa celebre e bella poesia di Alda Merini dedicata alla sua stessa nascita.

SONO NATA IL VENTUNO A PRIMAVERA

Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.

Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.

A SÛN NASÛDA AL VINTÛN A PREMAVÈIRA

A sûn nasûda al vintûn a premavèira
mó an al saîva mia che nasêr mâta,
squacêr la tèra
présa scadnêr timpèsta.

Acsé la Premavèira alşéra
la guèrda piovêr insém agli êrbi,
sōvr’ai formèint garbê
e la piâns sèinper la sîra.
Fôrse l’ē al só perghêr.

***

Di  Alda Merini abbiamo tradotto una seconda poesia, Io come voi sono rimasta sorpresa, una drammatica testimonianza della sua esperienza manicomiale.

IO COME VOI SONO STATA SORPRESA

Io come voi sono stata sorpresa
mentre rubavo la vita,
buttata fuori dal mio desiderio d’amore.
Io come voi non sono stata ascoltata
e ho visto le sbarre del silenzio
crescermi intorno e strapparmi i capelli.
Io come voi ho pianto,
ho riso e ho sperato.
Io come voi mi sono sentita togliere
i vestiti di dosso
e quando mi hanno dato in mano
la mia vergogna
ho mangiato vergogna ogni giorno.
Io come voi ho soccorso il nemico,
ho avuto fede nei miei poveri panni
e ho domandato che cosa sia il Signore,
poi dall’idea della sua esistenza
ho tratto forza per sentire il martirio
volarmi intorno come una colomba viva.
Io come voi ho consumato l’amore da sola
lontana persino dal Cristo risorto.
Ma io come voi sono tornata alla scienza
del dolore dell’uomo, che è la mia scienza.

(da: Ballate e non pagate)

MÉ CME UÊTER A SÛN STÊDA SORPRÈISA

Mé cme uêter a sûn stêda sorprèisa
mèinter rubêva la véta,
sbatûda fôra da la mé vòja d amōr.
Mé cme uêter an sûn mìa stêda scultêda
e j ò vést al sbâri dal silèinsi
crèsrom d atōrna e s’cianchèrom i cavî.
Mé cme uêter j ò piansû
j ò ridû e j ò sperê.
Mé cme uêter am sûn sintûda s’cianchêr
i vistî d indôs
e quând m’àn dê in mân
la mé vergògna
j ò magnê vergògna tót i dé.
Mé cme uêter j ò ajutê al nemîgh,
gh ò avû fèid in di mé mîşér pân
e j ò dmandê cosa al sia al Sgnōr,
pó dal pinsêr che Ló al gh sia
j ò catê la fôrsa per sintîr al martéri
vûlerom d atōrna cme ‘na clòmba vîva.
Mé cme uêter j ò consumê
l amōr da per mé
lûntana finânca dal Crést risōrt.
Mó mé cme uêter a sûn
turnèda a la sjînsa
dal dulōr ed l óm, ch l ē la mé sjînsa.

 

Poesia in dialetto recitata dalla nostra B. Partisotti su sottofondo da Almost Blue di Chet Baker

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