Una ‘mappa concettuale’ troppo stretta per rappresentare un artista completo. Ma NOI ci abbiamo provato.
La Mappa Concettuale sviluppata sulla complessa personalità esistenziale ed espressiva di Pier Paolo Pasolini, quale bussola di orientamento nella navigazione del suo vasto mare espressivo.
La poesia in primis e le idee sono state il suo corpo, la sua esistenza, la sua presenza nella società. Per lui erano una prova vitale. Per questa ragione abbiamo voluto porre la poesia al centro in questa ‘mappa ideale’, poiché Pasolini ha scoperto di avere nel cuore di tutto: il suo amare – pensare e dire la Poesia.
Ha disseminato la poesia anche fuori dai suoi versi: aveva “il fisico” del Poeta. Non importa quello che ha scritto. Pasolini ci regala la soddisfazione di amare la poesia.
E per questo invitiamo tutti a leggere le sue poesie, da quelle di Casarsa del 1943 – in parte riportate in questo “NOI e Pasolini” in Léngua Mèdra, fino a tutte quelle straordinarie scritte e raccolte fino agli anni ‘60 e che in pochi conoscono.
Nella rappresentazione che si vede in questa mappa, attorno al fulcro della poesia, vi è indicato quello che la critica letteraria ha scritto : “Pasolini tra i classici del secondo ‘900, perché ha sperimentato tutti i generi della creatività del 20° secolo: poesia, pittura, romanzo, novella, cinema, teatro, critica letteraria, saggistica politica, giornalismo, pittura, fotografia e soprattutto non ha rinunciato ad avere un ruolo, sempre scomodo, d’intellettuale presente nella società”.
Ad un certo momento, fare il corsaro era diventato un modo per Pasolini di praticare la critica del corpo e della società, del corpo “sociale”. Era corsaro e si scandalizzava del non scandalizzarsi dei più. Disperato premonitore, così acutamente “infelice”, perché acutamente”consapevole”, della insopportabilità di questa economia politica della vita in cui essere-diventare uomini è solo essere produttori-consumatori materiali e psichici. Nel suo status di normale diverso, interrogava crudelmente la normalità e la diversità. Senza pietà e senza risentimenti. Pasolini ci ha raccontato con la scrittura e con il cinema tutta la storia italiana: fu testimone del passaggio da Popolo Italiano a massa italiana; aveva capito subito il cambiamento culturale ed antropologico della società, senza essere sociologo, né antropologo, “era un poeta che si abbeverava nella vita e volle raccontarla non solo con le parole, ma con la carne, il sangue e con innocenza”.
E NOI, insieme a Rolando Gualerzi che l’ha realizzata, abbiamo dedicato questa mappa come ringraziamento postumo a Pier Paolo Pasolini poiché è soggiornando in tale ‘infinità’ che ha potuto udire e dire l’inudibile, vedere l’invisibile, cogliere la manifestazione del sacro come dono di un appello e di un risuonare nella voce del poeta ri-dicente.
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Leggendo anche: Gianni Scalia, Walter Siti, Giuseppe Conti Calabrese, Laura Baldelli e Vincenzo Cerami – – – – – – – – – – – – – – – – – – –
Ha disseminato la poesia anche fuori dai suoi versi: aveva “il fisico” del Poeta. Non importa quello che ha scritto. Pasolini ci regala la soddisfazione di amare la poesia.
E per questo invitiamo tutti a leggere le sue poesie, da quelle di Casarsa del 1943 – in parte riportate in questo “NOI e Pasolini” in Léngua Mèdra, fino a tutte quelle straordinarie scritte e raccolte fino agli anni ‘60 e che in pochi conoscono.
Nella rappresentazione che si vede in questa mappa, attorno al fulcro della poesia, vi è indicato quello che la critica letteraria ha scritto : “Pasolini tra i classici del secondo ‘900, perché ha sperimentato tutti i generi della creatività del 20° secolo: poesia, pittura, romanzo, novella, cinema, teatro, critica letteraria, saggistica politica, giornalismo, pittura, fotografia e soprattutto non ha rinunciato ad avere un ruolo, sempre scomodo, d’intellettuale presente nella società”.
Ad un certo momento, fare il corsaro era diventato un modo per Pasolini di praticare la critica del corpo e della società, del corpo “sociale”. Era corsaro e si scandalizzava del non scandalizzarsi dei più. Disperato premonitore, così acutamente “infelice”, perché acutamente”consapevole”, della insopportabilità di questa economia politica della vita in cui essere-diventare uomini è solo essere produttori-consumatori materiali e psichici. Nel suo status di normale diverso, interrogava crudelmente la normalità e la diversità. Senza pietà e senza risentimenti. Pasolini ci ha raccontato con la scrittura e con il cinema tutta la storia italiana: fu testimone del passaggio da Popolo Italiano a massa italiana; aveva capito subito il cambiamento culturale ed antropologico della società, senza essere sociologo, né antropologo, “era un poeta che si abbeverava nella vita e volle raccontarla non solo con le parole, ma con la carne, il sangue e con innocenza”.
E NOI, insieme a Rolando Gualerzi che l’ha realizzata, abbiamo dedicato questa mappa come ringraziamento postumo a Pier Paolo Pasolini poiché è soggiornando in tale ‘infinità’ che ha potuto udire e dire l’inudibile, vedere l’invisibile, cogliere la manifestazione del sacro come dono di un appello e di un risuonare nella voce del poeta ri-dicente.
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Leggendo anche: Gianni Scalia, Walter Siti, Giuseppe Conti Calabrese, Laura Baldelli e Vincenzo Cerami – – – – – – – – – – – – – – – – – – –
L’immagine di copertina “Suonatori” (1941) è opera di Pier Paolo Pasolini.