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LÉNGUA MÊDRA

Rèș e la nôstra léngua arsâna

E QUÎ CHE S ÎN ȘUNTÊ

Le persone volonterose e appassionate che si sono aggiunte strada facendo al nostro gruppo iniziale, arricchendolo di ulteriori competenze e contributi.

Isarco
Romani

Sono entrato a far parte del gruppo pur non avendo la stessa età e provenienza dei fondatori, ma in virtù del solito inguaribile familismo italiano (sono cugino di Rolando Gualerzi).
La mia origine non è all’Ospizio, ma a Santa Croce, zona Reggiane, quartiere altrettanto popolare e ricco di storia e storie, oltre che confinante. Spero che altri “oriundi” arrivino in futuro a farci compagnia, per arricchire in ogni caso questa bella esperienza.
Sono già pensionato, dopo una vita passata fra tipografia e libri (da curare e stampare) e svariati interessi extra-lavorativi. Chitarrista e compositore di musiche da camera (la mia), solo da poco tempo estemporaneo autore di componimenti in versi che per primo non considero poesie. Si tratta piuttosto di divertimenti in lingua reggiana verso la quale nutro, come il resto del gruppo, interesse e curiosità, che vanno al di là della pura e semplice nostalgia.

Brunetta
Partisotti

Io sono ex insegnante di italiano latino e storia al liceo Moro, mi sono occupata di didattica, mi interesso di storia locale e di dialetto, canto in due cori come contralto, sono una podista ormai a fine corsa, tengo laboratori di scrittura creativa, sono una lettrice bulimica!!!!

Denis
Ferretti

Ho mille interessi, ma le mie due grandi passioni sono la cinofilia e la linguistica (per inciso, sono quello a sinistra nella foto).
In particolare, a partire dagli anni duemila, è cresciuto sempre più il mio interesse per la rivitalizzazione delle lingue locali minoritarie. Sono autore della “Grammatica del dialetto reggiano” e a questo titolo sono stato interpellato per la prima volta dal gruppo di Léngua Mêdra su suggerimento del mio editore per una banale consulenza riguardante alcune scelte grafiche. Invitato a partecipare a uno dei loro soliti incontri, sono rimasto affascinato dalla dedizione, dalla passione e dalla competenza e professionalità con cui ogni singolo membro affrontava i tanti progetti proposti e portati a termine per la tutela della lingua e il conseguimento degli obiettivi del gruppo. Tant’è che non ho più smesso di frequentarli e mi sono fatto coinvolgere in questa attività, contagiato dal loro entusiasmo.
Dopo la laurea in economia e commercio ho lavorato per venticinque anni nella stessa azienda come coordinatore dell’ufficio estero. Adesso questa esperienza sembra giunta al termine, mi si aprono nuovi orizzonti e … spero nuove opportunità per coltivare le mie passioni.

Intanto qui mi hanno riservato anche una pagina mia su cui esercitare la mia grafomania sui vari aspetti linguistici del dialetto che mi appassionano.
Buona lettura….

Roberto
Tedeschi

Ho conosciuto Léngua Mêdra pochi mesi fa e mi ha subito interessato leggere queste pagine perché mi ritengo un buon conoscitore del dialetto reggiano e mi sarebbe sempre piaciuto poterlo trasmettere alle troppe persone che vorrebbero parlarlo ma non lo sanno o lo sanno male; niente mi infastidisce di più che sentire qualcuno che vuol parlare dialetto ma non ne è capace.
Il mio dialetto si divide come origine tra la frazione di Canali e il centro storico di Reggio perché da lì vengono le mie origini da parte dei miei genitori; sono nato e cresciuto a sud della città in quello che fino agli anni 70/80 era il confine tra l’uso dell’italiano con saltuari interventi in dialetto e l’esclusivo uso del dialetto da parte dei miei coetanei, fuori da scuola. Per fortuna in casa mia nessuno s’è mai vergognato di parlare abitualmente in dialetto anche con me e questo mi ha consentito di parlarlo correttamente fin da piccolo.
Sono appassionato anche di lingua inglese che parlo correntemente e in generale ho una certa predisposizione per le lingue che da sempre mi interessano moltissimo.
Nella vita sono un agente di viaggio e nel tempo libero sono un grande appassionato di pesca a mosca, di escursioni in montagna e di musica rock.

Betty
Bertani

Sono nata nel 1972 a Reggio Emilia, sono ragioniera e sono innamorata del dialetto reggiano. Amo tutto ciò che lo riguarda. Le curiosità, i modi di dire, il suo modo spontaneo e colorito che permette di trasmettere stati d’animo e immagini che in italiano non potrebbero essere espressi.
Sono sempre vissuta in una realtà di paese tra Mancasale Massenzatico Gavassa (a nord della città) dove il dialetto era all’ordine del giorno, era la lingua della comunità. In casa, fin da bambina, sentivo parlare il dialetto, in modo particolare dai nonni che erano mezzadri, ed è per tutti i ricordi che associo ad esso che mi piace definirla la mia lingua del cuore.
Faccio parte di una compagnia teatrale che mette in scena spettacoli dialettali tratti da testi scritti in italiano e per i quali mi sono occupata personalmente della traduzione.
Mi diletto a scrivere “i miei pensieri” in dialetto ( definirli poesie è una parola grossa) e alle feste o eventi sono sempre quella della “sirudèla”.
Mi sono avvicinata a Léngua Mêdra perché vorrei dare il mio contributo, a tutte le iniziative “salvadialetto reggiano”, elemento importantissimo della nostra cultura e della nostra storia.

Corrado
Barozzi

Sono nato nel 1954 e vivo a Baiso. Sono sposato e ho due figli. 
Dopo essermi diplomato al Liceo Classico Ariosto di Reggio Emilia ed aver frequentato la Facoltà di Medicina dell’Università di Modena, ho lavorato a lungo come dirigente di una prestigiosa multinazionale, viaggiando, per lavoro, in molti paesi.

Figlio unico, ho cominciato a scrivere molto presto, per farmi compagnia.  Amo tutti gli sport e, da giovane, ho praticato il calcio, nel ruolo affascinante di portiere.             

Nel 2022 ho pubblicato il mio primo libro di poesie in lingua italiana “ Voli di un Baro“. Sto per pubblicare il secondo, che comprenderà anche componimenti in dialetto, la lingua con cui sono cresciuto nel mio piccolo borgo e che considero uno straordinario patrimonio, da conservare e da valorizzare.   Pur   rispettando la tradizione, amo dare un taglio “attuale” ai miei componimenti e credo che la Lengua Medra, con l’unicità e la ricchezza del suo vocabolario, si presti magnificamente ad esprimere questa “modernità”.                                                                           

Il “C’era una volta” dei luoghi intorno alla nostra infanzia

San Nicolò, il quartiere di Cavriago che ha visto l’infanzia della nostra Brunetta

La Piazza del Municipio di Cavriago

Un luogo a me caro, che sintetizza la storia del paese nei nomi diversi che la toponomastica gli ha conferito nel tempo:

Piazza Maggiore, che diventò poi Piazza Umberto I e infine,
Piazza Angelo Zanti, Martire antifascista.