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LÉNGUA MÊDRA

Rèș e la nôstra léngua arsâna

Vocabolario dialettale della Valle del Tassobio

V

V’  Part. pron. Vi, a voi. Prima di parola che inizia per vocale. V’arcurdêv? = ricordate?

Va! V. intr. Vai! Vattene. Forza! Imperativo del verbo latino vàdere = andare. Va mù’ là = dacci un taglio!

Vàca  Sf.  1. Vacca, mucca. 2. Sgualdrina. 3. Macchia violacea che compariva in inverno nelle gambe nude di chi stava troppo vicino al fuoco. Dal latino vacca = vacca. Vàca da làt o vàca da tîr = vacca da latte o vacca da tiro. Catâr la vàca da mùnšer = trovare la cuccagna. Mandâr in vàca = mandare a carte quarantotto, svilire. Vàca ai bö = mucca con l’estro.

Vàca!   Inter. Vacca! esclamazione di sorpresa e meraviglia.

Vacâda Sf. 1. Vigliaccata, mancanza di parola, tradimento. 2. Vaccata, porcheria, mascalzonata. L’à fàt ’na vacâda = ha commesso una stupidaggine.

Vacânsa Sf. 1. Vacanza, riposo. 2. Spasso, distrazione. Dal latino vacatio.

Vacâr Sm. Boaro, vaccaro, addetto alla stalla.  Anche: buâr, garšûn.

Va e  vên   Locuz. e Sm. Andirivieni, viavai. L’é tút un va e vên = è tutto un viavai.

Vachèta   Sf. 1. Piccola mucca. Ma di solito si usa vachîna. 2. Pelle di mucca conciata, pronta per fare scarpe. Avere le scarpe di vacchetta era un lusso. Per la gente comune c’erano: i trunchèt, tronchetti (a metà tra lo stivaletto e la scarpa), i sòcle, zoccoli (suola in legno e tomaia riciclata), i scarpûn, scarponi (tomaia rigida, suola in cuoio rinforzata con grappe o borchette).

Vachîna  Sf. Vaccherella, vezzeggiativo di vacca.

Vacûna  Sf. 1. Grossa mucca. 2. Donna di cattiva fama.

Vagabùnd   Sm. Vagabondo, perditempo, giramondo. Dal latino vagabundus = errante. Sinonimi: Girundlûn e Girandlûn.

Vagâr V. intr. Girare senza meta, senza uno scopo. Dal latino vagari = vagare.

Vaghegîn   Sm. Cascamorto, dongiovanni.

Vàglia, Vàlia Sm. Vaglia, bonifico postale. Dal latino valeat = valga (poi “vaglia“) corrispondente al nostro “(equi)valga (a lire)”. Cargâr un vàlia = compilare un vaglia.

Vagliâr V. tr. Vagliare, setacciare, mondare cereali.

Vagûn Sm. Vagone, carrozza ferroviaria. Dall’inglese wàgon, attraverso il francese wagon = vagone, carro. Tacâr i vagûn = agganciare i vagoni.

Vagunâda   Sf. 1. Vagonata. 2. Grande quantità.

Vagunsîn  Sm. Piccolo vagone su rotaia per trasportare prodotti minerari.

Vàla   Sf. 1. Valle, vallata; avvallamento. 2. Nome proprio di campi. Dal latino vallis = valle.

Valâda  Sf. 1. Vallata. 2. Bacino fluviale. 3. Conca.

Valadîna   Sf. 1. Valletta, piccola valle. 2. Conca.

Valadûr   Sm. 1. Vaglio, crivello. 2. Vagliatore.

Valadûra   Sf. Vagliatura, ripulitura.

Valànga Sf. Valanga, frana, slavina. Dal francese avalanche, attraverso il piemontese valanca.

Valêr  V. intr. 1. Costare; avere un valore; stimare. Valêr pôch = avere poco valore. Valêr un mùnd = valere moltissimo. 2. Essere importante. Aver prestigio; contare. Dal latino valēre = essere in forza, stare bene. L’é mèj valêr che avêr = è meglio valere che essere ricco [Bellei]. À vâl pu’ la pràtica che la gramàtica = conta più la pratica / della grammatica. A vâl pu’ un fàt fàt che sênt fàt da fâr = vale di più un compito eseguito che cento da realizzare.

Valèt, Balèt  Sm. Setaccio a maglia larga, per cereali. Vaglio, ventilabro. Dal latino volgare valliare = setacciare.

Vàli   Sm. Vaglio, setaccio, ventilabro. Dal latino volgare valliare. Era un grosso cilindro di lamina di ferro perforata, con diversi registri per la pulitura dei cereali.

Valiâr V. tr. 1. Pulire; spulare. 2. Scegliere; valutare.

Vàlid  Agg. 1. Valido. 2. Legale. 3. Sano.

Validitâ  Sf. 1. Validità, tempo concesso. 2. Legalità.

Valîša Sf. Valigia. Dall’arabo walìha = sacco (da grano).

Vališàj, Vališâr   Sm. Costruttore e commerciante di valigie.

Vališîna   Sf. Valigetta.

Vališûna   Sf. Grossa valigia.

Vâlser Sm. Valzer, musica da ballo. Dal tedesco walzen = rigirarsi, danzare,  ballare. Tipo di danza di origine popolare.

Valtâr   V. tr. Vagliare, pulire, mondare.

Valûn   Sm. 1. Vallone, ampia vallata. 2. (Raro) Grosso crivello.

Valûr  Sm. 1. Valore. 2. Importo; costo. Dâr valûr = dare peso, dare importanza, considerare.

Vàlvula Sf. 1. Elemento di sicurezza per impianti elettrici, idraulici, camere d’aria, caldaie, elementi a vapore. 2. Ampolla di vetro capace di decodificare onde radio, utilizzata prima dell’avvento della microelettronica, negli apparecchi radio e nei primi televisori. 3. Filtro. Dal latino valvulæ (diminutivo di valvæ) = guscio. In realtà le Valvæ erano gli usci, le porte, quindi qualcosa che permette o esclude l’ingresso a qualcosa.  A gh’é partî ’na vàlvula =  non è tutto a posto.

Valvulîna  Sf. Fusibile, valvola elettrica.

Vâmpa Sf. 1. Vampa; vampata. 2. Bagliore. Fâr pu’ vâmpa che calûr = essere tutta apparenza.

Vampâda Sf. 1. Vampata; improvvisa reviviscenza del fuoco; bagliore. 2. Momento di calore corporeo intenso.

Vamparàja   Sf. Fiammata, fuoco di poca durata.

Vân 1. Agg. Vano, inutile. 2. Sm. Locale, ambiente. Dal latino vanus = vuoto.

Vànga  Sf. Vanga. Dal latino tardo vanga = vanga. bràs rubâ a la vànga = due braccia sottratte all’agricoltura. 

Vangâda 1. Sf. Vangatura; zolla. 2. Colpo inferto con la vanga. 3. Pezzetto d’orto di poco conto. 4. Pp. Vangata, dissodata.

Vangadûr  Sm. Chi lavora con la vanga.

Vangadûra  Sf.  Dissodamento fatto con la vanga.

Vangâr V. tr. Vangare, dissodare.

Vangêl, Vangèli  Sm. Evangelo, Sacra Scrittura. Dal greco euangèlion = buona novella, attraverso il latino cristiano evangelium. I vangeli canonici sono quattro: Vangelo di san Matteo, di san Marco, di san Luca e di san Giovanni.

Vangelìsta   Sm. Evangelista, autore di uno dei Vangeli.

Vanghèta   Sf. Vanghetta, piccola vanga.

Vanghîn, Vanghîna  Sm. Sf. Vanga minuscola.

Vanguardìsta   Sm. 1. Avanguardista. 2. Giovane militante fascista. Dal francese avant-garde. Vedi Avanguardìsta.

Vangûn   Sm. Grossa vanga.

Vanìglia   Sf.   Vaniglia. Dallo spagnolo vainilla.  

Vaniliâ   Agg. Preparato con vaniglia. Vanigliato.

Vanitâ   Sf. 1. Vanità, presunzione. 2. Orgoglio. 3. Frivolezza. Dal latino vanitas.

Vanitûš   Agg. Vanitoso, narcisistico.

Vansâr  V. intr. 1. Avanzare, procedere. 2. Essere avvantaggiato. 3. Fare a meno, evitare, astenersi. 4. Essere creditore. Dal latino volgare abantiare (da abante = davanti). A t’ pö vansâr ad fâr al fûrb = evita di fare il furbo. Vansâr di sôld = essere in credito.

Vansúm   Sm. Avanzaticcio, scarti.

Vânt  Sm. 1. Vanto, orgoglio. 2. Spocchia, vanagloria.

Vantà-g    Sm. 1. Vantaggio. 2. Superiorità. 3. Guadagno. Dal latino tardo abante = davanti, attraverso il francese avantage.

Vantagiâs   V. rifl. Approfittare, avvantaggiarsi.

Vantagiûš   Agg. Vantaggioso, conveniente.

Vantâr   V. tr. e V. intr. 1. Vantare. 2. Disporre di appoggi, di protezioni. Dal latino tardo vanitare.

Vantâs   V. rifl.  Vantarsi, arrogarsi; lodarsi.

Vapûr Sm. 1. Vapore, nebbia, umidità. 2. Bastimento, nave che funziona a vapore. 3. Treno a vapore. Al padrûn dal vapûr = il padrone dell’azienda; chi si comporta come tale.

Vapurèt    Sm. Vaporetto, imbarcazione di media o piccola stazza.

Vapurûš   Agg. Vaporoso, leggero.

Varcâ  Agg. e Pp. Varcato, oltrepassato, superato.

Varcâr  V. tr. Oltrepassare. Dal latino tardo varicare, che alla lettera significa allargare le gambe, come chi cammina.

Vârch Sm. Varco, passaggio, apertura.

Vàri   1. Agg. pl. Vari; svariati. 2. Pron. pl. Alcuni; diversi. 

Variàbil, Variàble    Agg. 1. Variabile. 2. Instabile, soggetto a variazioni (detto del tempo e del carattere). Dal latino tardo variabilis.

Varichîna Sf. Varechina, detersivo. Dal francese vareck = lisciva che si estrae da un’alga marina con lo stesso nome.

Varicûša   Agg. Vena ammalata di varici, dilatata e indebolita, con protuberanze. Dal latino varicosus = sofferente di varici.

Varöl (pl. Varö) Sm. 1. Vaiolo. 2. Cicatrice lasciata dall’inoculazione dell’antivaiolo. Diminutivo del latino volgare varjolum.

Varulâ  Agg. Butterato, dalla pelle chiazzata.

Varulâda  Agg. Vacca dal pelame pezzato.

Varulûš   Agg. Vaioloso, butterato.

š   Sm. 1. Vaso, contenitore. 2. Invaso. Dal latino vas = recipiente.

Vašài   Sm. Vasaio, fabbricatore di vasi.

Vašâr   Sm. Venditore di vasi.

Vàsca Sf. 1. Vasca. 2. Vasca da bagno. 3. Contenitore per acqua; fossa per acqua piovana. Dal latino vas, diminutivo vasculum, poi vascula.

Vaschèta Sf. Vaschetta, catino; bacinella.

Vasèl    Sm. 1. Botticella per il vino migliore. 2. Tino. Dal latino tardo vascellum = piccolo vaso. Ìnt al vasèl cích a ghe stà ’l vîn bûn = nella botte piccola sta il vino migliore. Al pâr al vasèl da l’ašê = è come il barile dell’aceto (cioè pungente, acre). 

Vašelîna  N. pr. Vaselina. Dalla fusione fra il tedesco wasser e del greco èlaion, cioè acqua oleosa. Il prodotto fu brevettato in America nel 1877. Druvâr la vašelîna = usare le buone maniere, essere diplomatico.

Vašèt  Sm. Piccolo vaso (per confetture o pomate). 

Vasûr   Sm. Vassoio. Vedi Vasûra.

Vasûra  Sf. Spulatore (recipiente concavo, di legno, usato per pulire i cereali o le castagne secche dalla pula). Dal latino volgare vassorium, dal latino classico vas, vaso.

V-cèt, V-cèta  Agg. Vecchietto. Vecchietta.

V-ciàia  Sf. Vecchiaia, anzianità.

V-ciâra  Sf.  Vecchiaia, anzianità. I mâl ’d la v-ciâra = i malanni della vecchiaia.

V-cîn  Agg. Vecchino, vecchietto.

V-ciòt   Agg. 1. Vecchiotto; attempato. 2. Fuori moda, sorpassato.

V-ciûn Agg. Vecchione.

Vdèl Sm. 1. Vitello. 2. Oggetto in pelle di vitello. Dal latino vitellus = vitellino, diminutivo di vitulus.  

Vdèla  Sf. Vitella, manzetta.  

Vdûda Sf. 1. Veduta panoramica; prospettiva. 2. Opinione.

Ve’!   Escl. Attento! Guarda! Dall’imperativo “vedi”.

Vè-c,   Agg. e Sm. 1. Vecchio; usato; frusto. 2. Antico; stagionato; sorpassato. 3. Maggiore fra due; più anziano. 4. Antenato, avo. Dal latino vetus, poi vetulus, quindi veclus = vecchio. Ai Sânt vè-c à n’ s’gh’apìa pu’ la candêla = ai santi antiquati non si accende più la candela. Come dire: chi non ha influenza non lo si cerca più. Di sûvne ìn mör un quarchedûn; di vè-c à n s’in sâlva ’nsûn = muore qualche giovane, ma di vecchi non si salva nessuno.  Pân vè-c = pane raffermo.

Vècia   1. Agg. Vecchia. 2. Sorpassata. 3. Consumata. 4. Sf. “La vecchia”. Fâr la vècia = far finta di non sentire o di non capire; riflettere con uno specchio i raggi del sole. Vèder balâr la vècia = veder ballare “la vecchia”, baluginare dell’aria per troppo calore. 

Vêder, Vêdre Sm. Vetro. Dal latino vitrum = vetro. Al gh’à la schêna ’d vêder = non ha voglia di lavorare.

Vèder, Vèdre 1. V. tr. Vedere, scorgere; osservare, notare; accertarsi di persona. 2. Sm. Aspetto, apparenza, parvenza; veduta, sguardo. 3. Opinione, punto di vista. 4. Premura. Dal latino vidēre. Dâr da vèder = far credere, sembrare. Avêgh a ch’ vèder = averci a che fare. Andâr a vèder = ispezionare. Scoprire le carte. Fâs vèder = fare una breve visita. Mostrarsi. Fare credere. L’é piên ’d vèder = è pieno di attenzioni. Un bèl vèder = avere un bell’aspetto. L’é un pòst ch’ ès ghe vèd, = è un luogo da spiriti (o fuochi fatui). 

Vederiân   N. pr. Vedriano, frazione del comune di Canossa.

Vedergià Sm. Ghiaccio anche sugli alberi, freddo estremo.

Vederiöl   Sm. 1. Vetriolo. Dal latino vitreolum, latino medievale vitriolum. 2. Erba muraiola.

Vedlîn   Sm. Vitellino.

Vedlûn   Sm. Manzo, vitellone.

Vedmâda 1. Sf. Vendemmia, raccolta dell’uva. 2. Pp. Vendemmiata, raccolta.

Vedmadûr   Sm. Vendemmiatore, operaio.

Vedmadûra   Sf. Vendemmia, raccolta dell’uva.

Vedmâr  V. tr.  Vendemmiare. Dal latino vindemiare.

Vedrâda Sf. 1. Vetrata. 2. Carta vetrata.

Vedràj, Vedrâr   Sm. Vetraio.

Vedrerìa   Sf. Vetreria, negozio di vetri.

Vedrèsa  Sf. Vitalba. Vedi Gusêdra. 

Vedrîna   Sf. 1. Vetrina, vetrata di un negozio. 2. Credenza. 3. Esposizione, oggetti esposti. Mètr’ in vedrîna = mettere bene in mostra. Mètse in vedrîna = esporsi, mostrarsi, esibirsi.

Vedûta   Sf. 1. Veduta, panorama; prospettiva. 2. Intuizione, perspicacia. Ad vedûta grànda = di larghe vedute.

Vèdva   Sf. Vedova.

Vedvânsa   Sf. Vedovanza.

Vèdve,   Sm. Vedovo. Dal latino vìduus = privo di.

Vedvòta   Sf. Vedova attempata ma piacente.

Vè-g  Sm. 1. Veglia, trebbo. 2. Incontro tra amici. Andâr in vè-g = andare a veglia. Côši da cuntâr in vèg = frottole da raccontare a veglia.  Dal latino vigilare.

Vègia   Sf. Veglia, attesa.

Vèglia, Vèlia Sf. Veglia (per assistere un ammalato o per vegliare un morto).

Vegliâr, Veliâr V. tr. e V. intr. 1. Vegliare un morto. 2. Assistere di notte un ammalato. 3. Restare desti. 4. Aspettare il giorno. Dal latino vigilare.

Vegliûn  Sm. Festa danzante; veglione.  

Vègna   Sf. Vigna, vigneto. Dal latino vinea = vigna.

Vêl  Sm. 1. Velo, drappo; stoffa leggera. 2. Cortina leggera di fumo o nebbia. Dal latino velum = velo.

Vêla Sf. 1. Vela per barche.  2. Spicchio di soffitto a volta.

Velâ, Vlâ   Agg. e Pp. 1. Velato. 2. Non chiaro. 3. Offuscato. 4. Sottinteso.

Velâr, Vlâr  V. tr. 1. Velare, celare. 2. Offuscare. 3. Annebbiare. Dal latino velare = coprire con un velo.

Velèta  Sf. 1. Veletta. 2. Parte dell’abito monacale.

Velîna Sf. Carta velina. Dal francese vélin = pergamena.

Veliûn   Sm. 1. Festa danzante. 2. Veglione.

Velôce  Agg. Veloce, ratto, scattante. Dal latino velox = veloce.

Velucìsta Sm. Ciclista o atleta specialista nella velocità.

Velucitâ   Sf. Velocità, rapidità.

Vêna 1  Sf. 1. Sorgente d’acqua. 2. Arteria, vaso sanguigno. 3. Estro artistico. 4. Fungaia. Dal latino vena. Catâr la vêna giústa = trovare il bandolo. Catâr ’na vêna = individuare una sorgente. Àqua ’d vêna = acqua sorgiva.

Vêna Sf. Avena. Dal latino avena.

Vendèmia   Sf. Vendemmia. Ma si usa più spesso il verbo vedmâr.

Vènder, Vèndre V. tr. Vendere, alienare. Disfarsi.  Vènder la lègna in pê, = vendere la legna in piedi, cioè prima di tagliarla.. A tagliarla ci penserà l’acquirente. Vèndr’ a l’ingròs, = vendere all’ingrosso. Dal latino vèndere, da venum dare = dare per denaro.

Vendèta  Sf. Vendetta. Se ûn t’ rôba la mujêra, la pu’ bèla vendèta l’è lasâgla = se qualcuno ti soffia la moglie, la miglior vendetta è lasciargliela.

Vendicâr V. tr. Vendicare, vendicarsi, ricambiare. Dal latino vindicare.

Vendicâs     V. rifl. Vendicarsi.

Vendicatîv   Agg. Dispettoso, vendicativo, predisposto alla vendetta.

Vèndita Sf. 1. Vendita, alienazione. 2. Commercio.

Venditûr Sm. Venditore, commerciante.

Vèndse   V. rifl. 1. Vendersi, lasciarsi corrompere. 2. Tradire. 

Vendû   Agg. e Pp. 1. Venduto, ceduto. 2. Rinnegato. 3. Traditore.

Venerdì  N. pr. Venerdì. Dal latino Veneris dies = giorno consacrato a Venere. Êt pêrs un venerdì? = ti manca una rotella?

Venèsia  N. pr. Venezia. Dal nome del popolo (Veneti) che abitò quella terra prima dell’arrivo dei Romani. La città sorse sulle isole (198 isolotti attraversati da 160 canali), solo dopo il 452, quando vi si rifugiò gran quantità di profughi per sfuggire alla invasione degli Unni. Ben presto la città si organizzò in Repubblica (La Serenissima).

Venesiân   Agg.  Originario o abitante di Venezia.

Venesiâna    Paraluce a strisce orizzontali, regolabili, da applicare alle finestre. Da una espressione “alla (maniera) veneziana”.

Vènet   Agg. 1) La regione Veneto. 2) Originario del Veneto.

Vênt   Sm. 1. Vento, corrente d’aria. 2. Situazione avversa, instabile. Dal latino ventus. Al vênt a ’n và brîša a lèt cûn la sê = il vento non finisce senz’acqua.  Ai quàter vênt = esposto a tutti i venti.

Vênta   Sf. Vento violento (si diceva che durava almeno tre giorni). Quando un fenomeno o un albero raggiungevano una condizione ragguardevole il loro genere nel dialetto passava al femminile.

Ventâda   Sf. Colpo di vento. Ciapâr la ventâda = cogliere l’occasione.

Ventàj   Sm. 1. Ventaglio, flabello. 2. Disposizione a semicerchio di un gruppo di gente. Dal latino ventus, attraverso il francese eventail.

Ventaiâda Sf. 1. Sventagliata, raffica di vento. 2. Mitragliata.

Ventarîn   Sm. Venticello.

Ventaröla Sf. Ventola per alimentare la fiamma nei fornelli a braci.

Ventàs,    Agg.  Ventaccio, forte e fastidioso.

Ventàs,    N. pr.  Ventasso (il monte). Si trova nel comune omonimo ed è alto 1727 metri.  Su un fianco del monte si trova l’oratorio di S. Maria Maddalena, e alla base, a Nord, il lago Calamone.

Ventilâ  Agg. e Pp. Ventilato, arioso.

Ventiladûr Sm. Ventilatore. Dall’inglese ventilator (XVIII secolo).

Ventilâr  V. tr. Ventilare, dare aria.

Ventilasiûn  Sf.  Aerazione, ventilazione.

Ventrêra   Sf.  Panciera.

Ventrìcle    Sm. Ventricolo.

Ventûra  Sf.  1. Avventura. 2. Agg. Futura, che avverrà in seguito.

Ventûš   Agg. Ventoso, esposto ai venti. “Or siamo fermi: abbiamo in faccia Urbino – ventoso” dice Pascoli.

Ventûša   1. Sf. Ventosa, strumento per agganciare superfici levigate (vetri, ceramiche) o esercitare pressione entro i sifoni. 2. Organo di certi animali. Dal latino tardo (cucurbita) ventosa = (zucca) piena di aria. 3. Agg. Esposta al vento.

r   Sm. Verro. Dal latino verres = maiale maschio.

Vêr   Sm. e Agg. Verità. Vero. Reale. Dal latino verum.  

Vêra  Agg. e avv. Vero.  A n’é mia vêra = non è vero. 

Vèra, Vêra   1  Sf. 1. Vera, fede, anello da sposi. 2. Ghiera per attrezzi. 3. Sponda del pozzo. Dal latino tardo viria e questo da viriæ = braccialetto. Vèra dal fèr = ghiera che blocca la falce fienaria al manico (gàmbel).

Vèrb (raro), Verbo   Sm. Verbo. Dal latino verbum = la  parola per eccellenza.

Verbâl    Sm. Verbale, denuncia; foglio di accusa. Dal termine giuridico “(processo) verbale”. L’é pèš al verbâl d’un capurâl che un câls d’un múl = fa più danno il verbale di un caporale che il calcio di un mulo. Mètr’ a verbâl, = verbalizzare.

Vêrd   Agg. 1. Verde (colore). 2. Fresco, vivo. 3. Acerbo. Dal latino viridis = verde.  Vêrd da la ràbia = verde per la bile. Spudâr vêrd = sputare veleno.

Verdîn   Agg. Verdino, che tende al verde, verdiccio.

Verdúm   Sm. Verdume, verzura.

Verdûn   1. Agg. Verde scuro. 2. Sm. Dollaro. 3. Pappagallo.

Verdûra  Sf. Prodotti dell’orto in genere. Verdura, ortaggi.

Verdús   Agg. Verduccio, verdastro.

Verghênt  Agg. 1. Incandescente, arroventato. 2. Rosso vermiglio.  

Vergùgna  Sf. 1. Vergogna, timidezza, rossore. 2. Umiliazione. Dal latino verecundia = timore, rispetto.

Vergugnâs   V. rifl.  Vergognarsi, essere timido.

Vergugnûš   Agg. 1. Timido. 2. Impacciato. 3. Facile a emozionarsi.

Verdràm    Sm. Verderame (prodotto chimico a base di ossido di rame per debellare l’oìdio e altre malattie della vite).

Verdìs    Agg. Verdino, verdigno, verdiccio.

Vergiàs   Sm. 1. Ghiaccio (anche sugli alberi). 2. Freddo estremo.

Vergìli   N. pr. Virgilio. Era anche una qualità di grano, fra quelle proposte in epoca fascista, perché migliore di quelle tradizionali. Altre qualità erano il Roma, il Mentana. Il nome tendeva a valorizzare i prodotti italiani richiamando località del Risorgimento o personaggi della storia.

Vèrgine 1. Agg. Vergine, puro, schietto. 2. N. pr. La Madonna. Dal latino virgo = vergine.

Verginitâ  Sf. Verginità, purezza.

Vêrgna Sf. 1. Piagnucolìo privo di un motivo. 2. Capriccio.

Vergnâr V. intr. Piagnucolare senza un motivo, fare capricci.

Vergúgna    Sf. 1. Vergogna, timidezza, rossore. 2. Umiliazione. Dal latino verecundia = timore rispettoso. 

Verìfica    Sf. Controllo, esame; attestato di regolarità. Dal latino medievale verificare = presentare come vero.

Verificadûr Sm. Addetto alle verifiche, controllore.

Verificâr V. tr. Controllare, rendersi conto di persona.

Veritâ  Sf. Vero, verità. Dal latino veritas.

Vêrme Sm. 1. Verme, lombrico. 2. Persona inqualificabile. 3. La spirale della filettatura. Dal latino vermis = verme.

Vernàja  Sf. Foraggio per l’inverno. Dal latino hibernalia = cose relative all’inverno.

Vernàsa   Sf. 1. Vernaccia. 2. Vino. Vite e vino originari della Liguria, ove suona Vernàzza. Prende nome dalla località delle Cinqueterre. Si tratta di un vino bianco, secco, con venatura di fondo amara, e con gradazione notevole (anche 16 gradi).

Vernigûn  Sm. Lividi sulla schiena o sulle gambe, conseguenza di percosse subite tramite frusta o rami flessibili, tipo salice.

Vernîša   Sf. Vernice, tinta, colore. Dal latino medievale (VIII secolo) veronice = resina odorosa.

Vernišâ    Agg. e Pp. 1. Verniciato, tinto. 2. Imbellettato.

Vernišadûr   Sm. Verniciatore, tinteggiatore.

Vernišâr  V. tr. Verniciare, colorare; ripulire; imbiancare.

Verôna, Verûna  N. pr. Verona, città del Veneto. Esisteva come centro prima che i Romani la conquistassero nell’89 a. C. Subì gravi danni dai barbari, e per un lungo periodo appartenne alla Baviera. Nel XII secolo si eresse a comune ed entrò nella Lega Lombarda. Nel 1405 fu occupata da Venezia fino alla caduta della Serenissima (1797), per passare poi sotto l’Austria fino al 1866.

Vêrs 1. Prep. Verso, in direzione di. Dal latino versus = in direzione, contro. 2. Sm. Lato, faccia, versante. 3. Riga di una poesia, verso. 4. Modulazione della voce, atteggiamento. 5. Urlo, grido. 6. Ghigno; gioco, scherzo.  Ùgni bèstia la fà ’l sù vêrs = ogni animale ha il suo verso che lo distingue. Al vêrs dal lùv = l’ululato del lupo (verso tipico del lupo in amore o, secondo le leggende, di quando vi è la luna piena).

VêršSf. Verza, ortaggio della famiglia del cavolo. Dal latino volgare virdja (da virdis) = cose verdeggianti.

Versamênt Sm. Pagamento, deposito di denaro. Dal latino versare.

Versânt Sm. Versante, lato.

Versâr 1. V. tr. Pagare, depositare denaro. 2. Mescere il vino. Dal latino versare.

Verunêš   Agg. Veronese, di Verona.

sa   Sf. Veccia, legumi per farinaccio destinati agli animali. Dal latino vicia =  veccia.

Vescuvîl  Agg. Vescovile, relativo al vescovo.

Vèsla  Sf. Veccia, legumi per farinacei destinati agli animali. Vedi sa.

Vèspa (Casteln.), Vrèspa Sf. 1. Vespa, ape selvatica. 2. Persona astiosa. È più frequente vrèspa. Dal latino vespa.

Vespài, Vespâr  Sm.  Vespaio, nido di vespe.

Vèsper, Vèspre  Sm. 1. Vespro, vespri. 2. Rito religioso. Dal greco èsperos, attraverso il latino vèsper = vespero, sera. L’origine del vespro come preghiera vespertina) va collegata alla Regola dei monaci che avevano una cadenza regolare per le preghiera: matutinum, laudes, hora prima, hora tertia, hora sexta, hora nona, vesperum, completorium. Dice Isaia: Al vedrà che túti ’l fèst – la gnirà a mèsa e pu’ anch a vrèsp = vedrà che tutte le feste verrà a messa e anche a vespro.  A l’ûra d’ i vèspre = nel pomeriggio.

Vèsque, Vèsqve   Sm. Vescovo. Dal greco epìscopos, attraverso il latino ecclesiastico episcopus = che vigila. Alla lettera: colui che sorveglia dall’alto.

Vèsta   Sf.  Veste. Dal latino vestis, veste. Indica un vestito lungo, femminile o ecclesiastico, in contrapposizione a quello maschile detto vestîVèsta da càmbra = vestaglia.

Vestàglia Sf. Vestaglia, abito da camera.

Vestî  1. Sm. Abito, vestito. 2. Agg. e Pp. Rivestito; dotato di abiti. Tîn da càt al tu’ vestî – fîn che ’l nèspr’ al n’é fiurî = tieni da conto il tuo vestito (non alleggerirti) / finché il nespolo non è fiorito. Cârta vestîda = carta vestita (re, regina, cavallo, fante).

Vestiàri   Sm. Indumenti, vestiti, abiti.

Vestidîn   Sm. Vestitino, abito piccolo, grazioso.

Vestîr   V. tr. 1. Vestire, ricoprire. 2. Indossare. Rivestire. 3. Comperarsi un abito. La pajûra àn gh’é sârt ch’ a la vestìsa =  alla paura non si comanda.

Vestîs   V. rifl. Vestirsi. Comperare un vestito nuovo.  Vestîs da la fèsta = indossare il vestito bello.

Vestisiûn   Sf. 1. Vestizione (adottare o affidare un abito che indichi l’appartenenza a una associazione, a una congregazione). 2. Investitura.

t  N. pr. Vetto d’Enza, comune del medio Appennino reggiano. Si trova in una conca a ridosso del fiume Enza. Dal latino vectus, trasportato (con riferimento a un guado dell’Enza verso il parmense; o alla famiglia dei Vetii signori del territorio).

Veterinàri   Sm. Veterinario. Dal tardo latino veterinarius = che cura le bestie veterinae, cioè gli animali (vecchi) da soma.

Vetêš   Agg.  Vettese, abitante di Vetto.

Vetûra, Vtûra  Sf. 1. Auto, vettura, vagone. 2. Trasporto consegna. Dal latino vectura (dal verbo vehere = trasportare), attraverso il francese voiture.

VeturînVturîn Sm. Trasportatore, vetturino. Dal latino vector = trasportatore.

V-giâr V. tr. Vegliare, andare a veglia, stare alzati. Vedi Vegliâr.

Vìa 1  1. Sf. Via, strada; percorso; cammino. 2. Soluzione, alternativa. 3. Locuz. Per, attraverso. 4. Eccetto. Dal latino via = strada. ’Na bùna cumpagnìa, la scurtìsa la vìa = una buona compagnia rende più agevole il viaggio.  Fâr ’d la vìa =  fare strada; fare carriera. Per vìa che… = per il motivo che…

Vìa 2 1. Avv. Lontano. 2. Esclam. Via! Vattene!

Viâl   Sm. Viale, strada importante, strada alberata.

Vialûn Sm. Grande viale.

Viân   N. pr. Viano, comune della provincia di Reggio Emilia. Il nome può essere ricondotto a Vellauni fundus, di origine etrusca o celtica.

Vianêš   Agg. Vianese, del territorio di Viano.

Viàš    Sm. Viaggio, tragitto, gita, spedizione. Dal latino viaticum = relativo al cammino.

Viàsa    Sf. Strada mal ridotta, o malfamata.

Viašadûr   Sm. 1. Viaggiatore. 2. Rappresentante. 3. Esploratore

Viašâr  V. intr. 1. Viaggiare, girare il mondo. 2. Fare carriera. 3. Funzionare bene (riferito ai motori).

Viašèt  Sm. Viaggetto.

Viasöl   Sm. Stradello, carreggiata, sentiero, viuzza.

Viaštîn  Sm. Piccolo viaggio, gita.

Viàtich  Sm. L’Eucarestia somministrata ai moribondi.

Viavàj  Sm. Andirivieni; traffico; confusione.

Vicàri   Sm. Vicario, sostituto, rappresentante. Dal latino vicarius = che fa le veci.

Vicevêrsa  Avv.  Al contrario, viceversa, invece. Dal latino vice versa = invertito l’ordine.

Vîda  Sf. 1. Vite, pianta dell’uva. 2. Bullone, vite da legno o da ferro. Dal latino vitis = vite, derivato da un arcaico vìere = attorcigliarsi, arrampicarsi. Splunâr la vîda = togliere i polloni superflui. Tgnîr la vîda bàsa = potare la vite tenendola bassa.  L’ê la vîda ch’ la màsa l’òpi = è la vite che soffoca l’oppio (uomo anziano con moglie giovane o uomo minuto e fragile con moglie robusta).

Vidâ   Pp.  1.  Avvitato, chiuso, stretto. 2. Vigneto, terreno con viti.

Vidâr V. tr.   1. Avvitare, girare; chiudere. 2. Piantare un vigneto.

Vìdša  Sf. Vétrice, salice selvatico, vimine (Salix purpurea o Salix appennina). Dal latino vitex.

Vidûn   Sm. Tralci secchi di vite.

Vidûr Sm. Vigneto, vigna.

Vidurâ     Agg. e Pp. Coltivato a vite.

Vidurâr  V. intr. Piantare le viti; predisporre il vigneto. Dal latino medievale vidorare (da viturare) [Cavalieri].

Vigìglia   Sf. Vigilia, giorno prefestivo. Dal latino vigilia = veglia. Guastâr la vigìglia = rompere il digiuno.

Vigliacâda Sf. 1. Vigliaccata. 2. Tradimento; ignominia; mancanza di parola.

Vigliàch    Agg. Vile, vigliacco, traditore, fifone, birbante. Dallo spagnolo bellàco = briccone.

Vignaröl   Sm. Chi lavora la vigna.

Vignèta   Sf. 1. Piccola vigna. 2. Vignetta, disegno umoristico. 3. Persona dal comportamento comico.

Vigûr   Sm. Vigore, forza, brio. Dal latino vigor = vigore.

Vigurûš   Agg.  Vigoroso.

la,   Sf. 1. Villa, casa signorile. 2. Borgata, paese. Dal latino villa = casa di campagna.

Vilà-g  Sm. Villaggio, borgata, paesino. Dal latino villaticus = campagnolo, attraverso il francese village.

Vilân  Agg. Villano, grezzo, rozzo, maleducato (in quanto abitante in villa anziché in città).

Vilâna (A la) Locuz.   In maniera grossolana.

Vilanâda   Sf.   Atto o gesto da villano.

Vilegiânt   Sm. Villeggiante, turista. Dal latino villa, casa di campagna, quindi chi abita in villa.

Vilegiatûra   Sf.   Villeggiatura, ferie, riposo. Periodo trascorso in “villa”.

Vilèta  Sf. Villetta.

Vilî   Agg.    Avvilito.

Vilîn   Sm. Piccola villa, abitazione graziosa.

Viltîna   Sf. Piccola villa.

Vilúp   Sm. Viluppo, groviglio. Dal latino medievale (XIII secolo) voluppus = involto, pacchetto.

Vîn  Sm. Vino. Dal latino vinum = vino. Vîn da mèsa = vino speciale (genuino, sincero). Chi ch’ völ vèdre ’l dutûr úst da la fnèstra – ch’al bèva ’l vîn prìma ’d mangiâr la mnèstra = chi non vuole avere a che fare col dottore / beva vino prima di mangiare. Mèš vîn = vino sottile, annacquato. Vîn bûn = vino schietto. Vîn növ = vino novello, di ultima annata.

Vinâr 1  V. tr.  Lavare la botte col vino (prepararla per il prodotto nuovo; dare alla botte il sapore di vino per non alterare quello del nuovo).

Vinâr  2  Sm.  Commerciante di vino.

Vinàsa   Sf. Vinaccia, le graspe resti di mostatura.

Vinasö   Sm. pl. Vinaccioli, semi d’uva.

Vincadûra Sf. Piegatura, sagomatura. Adattamento.

Vincâr V. tr. Piegare, legare; sagomare. Dal latino vincìre = legare. La piânta la và vincâda fîn ch’l’ê šûvna = la pianta va piegata finché è tenera. Le persone vanno educate da giovani.

Vincâs   V. rifl. 1. Piegarsi. 2. Adeguarsi a fatica.

Vîncita  Sf. Vincita, vittoria.

Vinèl   Sm. Vinello, vino leggero.

Vinsânt, Vin sant   Sm. Vinsanto.

Vînser, Vînsre    V. tr. 1. Vincere, prevalere, sconfiggere. 2. Aggiudicarsi. Dal latino vìncere.

Vinsiâra Sf. 1. Mucchio di fascine con foglie, utilizzate d’inverno come cibo per le pecore. Dal latino vincire = legare. 2. Donna grassa e malvestita.

Vinsìj  Sm. pl. Fascine di rami con foglie (fatti seccare e dati agli animali in inverno per risparmiare il fieno). La pègra la pêla ’l vinsìj, ma al vinsìj al pêla la pègra = la pecora toglie tutte le foglie alla fascina, ma la fascina pela la pecora (gli toglie la lana di dosso coi propri rami secchi).

Vîn stîl, Vîn sutîl   Sm. Vin sottile, (eufemismo) vino annacquato.

Vînt   Num. 1  Venti. Dal latino viginti = venti. Al srà ‘l dutûr desnöv! Al n’ha mai vînt! = gioco di parole per dire che è un incapace.  Vînt e vînt i’ fân quarânta, tú-c asdû sûra a ‘na banca. Tú-c vestî dal stès culûr. Chi a l’indvîna l’é un dutûr = venti e venti fanno quaranta, tutti seduti su una panca, tutti vestiti dello stesso colore. Chi l’indovina è un dottore (I denti).

Vînt  Agg. e Pp2  Vinto, sconfitto, fiaccato.

Vînta (Avêla; Dâla ’d) Locuz. Averla per vinta; darla per vinta.

Vintîn Sm. Moneta da venti centesimi, detta anche nichelino, perché fatta di nichel. Diminutivo di venti (centesimi).

Vintîna  Sf. Ventina, circa venti. Era il numero con cui si contavano le uova. Na vintîna d’öv = venti uova. Chi ch’àn n’ha a la vintîna a n’ha gnân a la stantîna = chi non ne ha (di giudizio) a venti anni / non ne ha neppure a settanta.

Vîn turciâ  Sm. Vino scadente, torchiatura. …e pròpia a chi ch’a n’ fa mài gnênt – vîn ’d butìglia e pân ’d furmênt; –  e a chi purîn ch’i’ àn lavurâ – pân ’d mestûra e vîn turciâ = … e a chi non fa mai nulla vino di bottiglia e pane di frumento; e a quei poveracci che hanno lavorato pane scadente e vino torchiato [Isaia Zanetti].

Viôla  Sf. 1. Viola (fiore). 2. Viola (colore). 3. Strumento musicale. Dal latino vìola = viola e dal provenzale viòl = viola, violino. Viôla d’ al pensêr = viola del pensiero. Viôla màta = pervinca.

Viòtle   Sm. Viottolo, stradello, sentiero.

Vìpra    Sf. 1. Vipera, rettile velenoso. 2. Persona maldicente e calunniatrice. Dal latino vìpera, e questo da vivipara = che partorisce il feto vivo. Se l’urbèt ghe vdìsa – e la vìpra gh’ sentìsa – pôvra al cristiân ch’a s’gh’imbatìsa = se l’orbettino vedesse e la vipera sentisse sfortunato l’uomo che vi si dovesse imbattere (si riteneva che la vipera fosse sorda e l’orbettino cieco).

Vipràj  Sm. 1. Covo di vipere. 2. Crocchio di maldicenti.

Virgìli  N. pr. Virgilio, qualità di grano. Vedi Vergìli.

Vìrgula  Sf. 1. Virgola. 2. Inezia, sciocchezza. 3. Puntigliosità. Dal latino virgula (diminutivo di virga, bastoncino).

Virtú    Sf. 1. Virtù, qualità positiva. 2. Qualità di certe persone (come i rabdomanti). Dal latino virtus = dote particolare.   L’é piên ’d virtú = ha tante qualità.

Vìs-c   Sm. 1. Vischio. 2. Collante. Dal latino volgare visculum

Vìs-ciarâna Sf. Tordella, tipo di uccello migratore, della famiglia dei tordi (che si catturava con le trappole di vischio).

si   Sm. Vizio, difetto. Dal latino vitium = vizio.

Visiâ   Agg. e Pp. Viziato, educato male. Difettoso di costruzione, imperfetto.

Visiânt   Agg. Vizioso, gaudente.

Visiâr V. tr. Viziare, accontentare.

Visiâs   V. rifl. Viziarsi, permettersi soddisfazioni inutili o dannose.

Višìbil, Višìble    Agg. Visibile. Che si può vedere, constatare. Dal latino visibilis = visibile.

Višibìlio    Sm. 1. Visibilio. 2. Estasi, grande gioia. Dal latino tardo visibìlia = cose visibili con la fantasia.

Višibilitâ  Sf. Visibilità, nitidezza, spazio visibile. Notorietà.

Višiêra   Sf. 1. Visiera. 2. Protezione. Dal francese visière (VIII secolo), parte dell’elmo che proteggeva il viso.

šita Sf. 1. Visita. 2. Visita medica. Dal latino visitare, intensivo del verbo šere = vedere spesso.

Višitadûr Sm. Visitatore, ospite. Višitadûr apustòlich = incaricato dalle autorità ecclesiastiche per constatare la regolarità del comportamento delle comunità religiose.

Višitâr  V. tr. 1. Visitare, andare a trovare. 2. Esaminare un ammalato. Dal latino visitare.

Višiûn  Sf. 1. Visione. 2. Veduta. 3. Cognizione. Dal latino visio = visione.

Visš   Agg. 1. Vizioso, viziato. 2. Difettoso.

Vìst   1. Sm. Visto, autorizzazione, approvazione data da un ufficio competente con la formula: “visto, si autorizza”. 2. Agg. e Pp. Visto, notato, osservato, intravisto. Dal latino vidēre.

Vìsta  Sf. 1. Vista. 2. Veduta, scorcio. La vìsta l’ingàna = l’apparenza inganna.  Ad vìsta cûrta =  che ci vede poco, che ha idee poco chiare. Pêrdr’ ad vìsta = smarrire; non vedersi da molto tempo.  Avêgh quèl in vìsta = avere qualcosa in programma.

Višûn Sm. Visone, pelliccia e animale. Dal francese vison = visone.

Vìta  Sf. 1. Vita, esistenza. 2. Linea fisica, corpo. Dal latino vita. Dâs a la bèla vìta = darsi alla bella vita.  Piên ’d vìta = avere molta vitalitàFîn ch’a gh’è vìta a gh’é sperânsa = fin che c’è vita c’è speranza.

Vitâlba   Sf.  Vitalba.    Cfr.  Gusêdra o Verdèsa.

Vitalìsi    Sm. Vitalizio, sussidio. Dal latino medievale vitalicium = che dura tutta la vita. Fâr un vitalìsi = fare un lascito.

Vítima    Sf. Vittima, preda. Dal latino victima.

Vitîna, Vitulîna  Sf. Corporatura minuta, gracile.

Vitlâra   Sf. 1. Vitaccia, vita stentata. 2. Faticaccia.

Vitlàsa Sf. Vitaccia, vita stentata; faticaccia.

Vítma   Sf. Vittima, preda. 

Vitòria   Sf. Vittoria, vincita. Dal latino victoria. Cantâr vitòria = vantarsi dei risultati conseguiti.

Vituperâr  V. tr. Vituperare, insultare, offendere. Dal latino vituperare = biasimare.

Vitupèri    Sm. Vituperio, infamia, disonore.

Viulèt   Agg. Violetto (colore).

Viulèta  Sf. Violetta (fiore). Dal latino vìola = viola.

Viulîn Sm. 1. Violino (strumento). 2. Lode, elogio. Mèter via al viulîn = cessare una diatriba per mancanza di argomenti.

Viulîna, Viúsa   Sf. Stradicciola, viottolo.

Viulinìsta    Sm. Suonatore di violino.

Viulûn  Sm. Viola, violone. Sunadûr da viulûn, violoncellista.

Viulunsèl   Sm. Violoncello.

Viúsa    Sf. Viuzza, stradello, vicolo, carraia.

Vîv 1. Agg. Vivo, vivente. 2. Vivace. 3. Esistente. 4. Attecchito. 5. Acuto (spigolo). 6. Sm. Vivo (parte sensibile). Dal latino vivus. Fâs vîv = dare proprie notizie. A n’ gh’êra ànma vîva = non c’era nessuno.  I vîv = le persone viventi.

Vîva!  Escl.  Evviva!

Vivaciâr  V. intr.  Vivacchiare, tirare avanti alla meglio.

Vivànda    Sf. Vivanda, cibo in genere. Dal latino vivenda = cose necessarie a vivere, attraverso il francese viande.

Vivandêra   Sf.  Addetta alle vivande.

Vivör   Sm.  Viveur, gaudente. Dal francese viveur = persona che fa la bella vita.

Vìver, Vìvre 1. V. tr. e V. intr. Vivere, esistere, campare. 2. Sm. L’esistenza, il vivere. 3. Sm. pl. Mezzi per campare, alimenti. Dal latino vivere. L’é mèj murîr in pê che vìvre in snò-c = meglio morire in piedi che vivere in ginocchio. 

Vìvre  Sm. I viveri, i mezzi di sussistenza. Tajâr i vìver = tagliare gli alimenti.

Vlâ  Agg. e Pp.  Velato. Vedi Velâ.

Vlâr   V. tr. Velare, celare. 

Vlêr  V. tr. Volere, esigere. Vedi Vrêr.

Vlîn  Sm. 1. Veleno; cosa tossica. 2. Maldicenza. Dal latino venenum = veleno.

Vlinâ   Agg. e Pp. 1. Avvelenato. 2. Arrabbiato.

Vlinâr  V. tr. 1. Avvelenare. 2. Alterare, sofisticare i cibi. 3. Danneggiare l’ambiente. 4. Fare incrinare i rapporti tra persone con la maldicenza.

Vlinûš   Agg. Velenoso, tossico. L’é pu’ vlinûš d ’na vìpra = è più velenoso di una vipera (si dice di un tipo sempre arrabbiato).

Vlú  Sm. 1. Velluto, stoffa pesante. 2. Riguardo, rispetto. Dal latino tardo villutus = peloso. Tratâr cûn i guânt da vlú (oppure: cûn i guânt biânch) = trattare con ogni riguardo.

Vlúda Sf. (raro) Voluta. Si tratta del turbinio creato da uno sciame (api, moscerini, stormi di uccelli).

Vö, Vu    Pron. Voi, voialtri. O vú = ehi voi. Dâr dal vú = dare del voi, rispettare, oppure mantenere le distanze.

Vöd   Agg. 1. Vuoto. 2. Libero. 3. Spazioso. Dal latino volgare vocitus = vuoto, libero. Un pòst vöd = un posto libero. Sît vöd = podere sfitto.  L’ê ’rmâša vöda = non è pregna (detto di mucca).

Vöj   Sm. Tela per sacchi. Dal latino vellus = vello, lana.

Vöja   Sf. 1. Voglia, brama, capriccio, desiderio. 2. Voglia, segno particolare. Si diceva fosse un segno passato sul corpo del figlio in corrispondenza del punto ove la madre in gravidanza si toccava quando desiderava una cosa particolare. ’Na vöja ’d frôli = una voglia di fragole. Cavâs ’na vöja, togliersi una soddisfazione. Padîr vöja = patire voglia. Na vöja la n’ se pâga mài asê = un capriccio non lo si paga mai abbastanza.

Vólo  V. intr.  Volo = non ne ho più,  (espressione nel gioco delle carte per avvertire il collega che quel “seme” è finito).

Vôlt 1  Prep. Rivolto verso. Vôlt a sîra = rivolto a ponente, verso sera. 

Vôlt 2   Sm. 1. Arco, volta, soffitto ad arco. 2. Unità di misura della tensione elettrica. Dal nome dell’inventore Alessandro Volta (1745 – 1827).

Vôlta 1. Sf. Arco, volta, soffitto ad arco. 2. Giro. 3. Volta. Turno, successione, ripetersi di situazioni analoghe. 4. Locuz. ’Na vôlta = una volta, tempo addietro, almeno una volta. Dal latino volgare vòlvita = giro. I’ t’ la cûnt un’âtra vôlta = te la racconto in seguito. Dâr la vôlta = capovolgersi.  A ’n gh’é trìst cavàgn – ch’a ’n vègna bûn ’na vôlta a l’àn = non esiste cesto malridotto / che non torni utile una volta all’anno. A gh’êra ’na vôlta = c’era una volta.

Voltagabâna Sm. Voltagabbana, traditore.

Voltagiut   Sm. Voltagabbana.  

Voltastùmghe   Sm. Voltastomaco, ribrezzo, vomito.

Vòmit  Sm. Vomito. Dal latino vòmitus = vomito. Si dice anche gòmit, gomitâr.

Vòsch    Pron.  Con voi, assieme a voi. Dal latino vo(bi)scum.

Vòster, Vòstre   Agg. e pron. Vostro, di vostra proprietà o competenza. Dal latino vester. I vòster = i vostri cari.

Vôt, Vût   Sm. 1. Voto, suffragio. 2. Giudizio di merito. 3. Voto, impegno religioso.

Vôta      Vedi   Vôlta.

Vrêr, Vlêr 1. V. tr. Volere, ambire. 2. Avere forza di volontà. 3. Sm. Volere, forza di volontà. Dal latino velle = volere. Fâs vrêr bên = farsi voler bene, accattivarsi la simpatia. Chî völ vàga e chî ’n völ stàga = chi vuole s’incammini e chi non vuole resti; chi fa da sé fa per tre; oppure: chi non vuole lavorare comandi. Vrêr bên = volere bene, amare; augurare del bene.

Vrèsp    Vedi Vèsper.

Vrèspa (pl. Vrèsp e Vrèspi) Sf. 1. Vespa, ape selvatica. 2. Persona astiosa. Dal latino vespa.

Vrespài   Sm. Vespaio, nido di vespe. Malcontento, reazione. Alvâr sú un vrespài = sollevare un gran putiferio.

Vrespâr    Sm. 1. Vespaio. 2. Vespaio; litigio, putiferio. 3. Letto percolatore, filtro.

Vrespîna   Sf. Piccola vespa. L’ê ’na vrespîna = è una ragazzina vivace.

Vrespûn  Sm.   Calabrone, grossa vespa,.

Vrîr   V. tr. Aprire. Si usa Arèvre.

Vsân  N. pr. Vezzano sul Crostolo. Comune in provincia di Reggio Emilia. Il nome Vezzano risale forse ai nobili romani Vetii, colonizzatori del luogo.

Vsanêš    Agg. Vezzanese.

Všên, Všîn   1. Agg. Vicino, confinante. 2. Avv. Vicino, presso. Dal latino vicinus = che abita nello stesso “vico”. Všîn a sîra = verso sera.

Všinânsa   Sf. 1. Vicinanza, prossimità. 2. Vicinato.

Všinânt  Sm. Vicino, confinante.

Vtûra   Sf. 1. Vettura, trasporto. 2. Consegna. Dal latino vectura (da vehere, trasportare).

Vu    Pron. Voi, voialtri.  Dâr dal vú = dare del voi, mantenere le distanze.

Vucabulàri  Sm. Vocabolario, dizionario. Dal latino medievale vocabularium = raccolta di vocaboli.

Vucâla Sf. Vocale. Dall’espressione latina (littera) vocalis.

Vucasiûn Sf. 1. Vocazione. 2. Predisposizione per un mestiere o un modo di vivere. Dal latino vocatio = chiamata.

Vûd  Sm. Vedi Vôt.

Vu   Agg. e Pp. Vuotato, svuotato.

Vudâr, Vutâr   V. tr. Votare, eleggere.

Vudâr  V. tr. Vuotare, svuotare. Vudâr la spôrtla = vuotare il sacco, sfogarsi.

Vujâna  Sf. Capogiro, debolezza, vertigine.

Vujâr   V. tr. Avvolgere.  Vedi Arvujâr.

Vujêter, Vujêtre   Pron. Voi, voialtri.

Vujûš  Agg. Voglioso, bramoso; capriccioso, esigente. Dal latino volgare volēre (latino classico velle). L’é vujûš cmé ’na gàta prègna = è voglioso come una gatta gravida.

Vûl  Sm. 1. Volo, scorribanda. 2. Stormo. 3. Il volare. 4. Viaggio in aereo. Cöjre al vûl = capire al volo, intuire. Trâr al vûl =  sparare agli uccelli in volo. Fare tiro al bersaglio.

Vûla vûla   Locuz. “Vola vola”, gioco che si fa coi bimbi, fingendo di farli volare. Vûla vulàgna = coccinella.

Vulâda 1. Sf. Volata, sprint per vincere. 2. Agg. e Pp. Sparita, volata via. Ad vulâda = di corsa, in fretta.

Vulàdga Sf. Polvere o farina diffuse nell’ambiente, come la farina al mulino. Dal latino medievale volatica [Cavalieri]. A gh’càla la vulàdga e la tulàdga =  ci mancano la “volatica” e la “sottrazione”  fatta di nascosto dai  mugnai.

Vulàdghe   Agg. Volatile, imprendibile, impalpabile. 

Vulânt   Sm. 1. Volante (d’auto). 2. Volano (per regolazioni). Dal latino vòlvere = girare.

Vulânta  Sf. Volante, pattuglia e auto della polizia.

Vulantîn  Sm. 1. Locandina, foglietto, dépliant. 2. Piccolo volano (per regolazioni). Dâr föra i vulantîn = distribuire pubblicità.

Vulâr  V. intr. 1. Volare. 2. Correre; recarsi di fretta. Nel gioco delle carte indica il calare dell’ultima carta di quel “seme”. Dal latino volare = volare. Vulâr föra = uscire di strada. Vulâr šú da la fnèstra = cadere dalla finestra.

Vulcân   Sm. Vulcano. Dal latino Vulcanus, dio del fuoco.

Vulcanišâr   V. tr. Aggiustare gomme d’auto fondendo la gomma.

Vulòt  Sm. 1. Uccello giovane pronto per il volo. 2. Uomo agile, intraprendente, incostante.

Vûlpa   Sf. 1. Volpe. 2. Persona astuta, scaltra. Dal latino vulpesL’é ’na vûlpa = è astuto, è sveglio. La vûlpa la và a rubâr luntân da la su’ tâna = la volpe va a rubare lontano dalla propria tana.

Vulpàster, Vulpàstre     Sm. 1. Volpe giovane. 2. Persona furba. 3. Color volpe.

Vulpîn   Sm. 1. Volpino (tipo di cane). 2. Persona furba, scaltra.

Vulpûn    Sm. 1. Volpone. 2. Furbacchione, vecchia volpe.

Vultâda, Vutâda 1. Sf. Curva, ansa, angolo. 2. Agg. e Pp. Rigirata, ritardata, piegata. 

Vultadîna  Sf. Piccola curva; giratina.

Vultadûra  Sf. Macchina per rivoltare il fieno.

Vultâr   V. tr. 1. Girare, voltare, sterzare, capovolgere. 2. Rivoltare (il fieno per farlo seccare). 3. Cambiare discorso, evitare il confronto diretto.  4 Rivoltare un abito per rinnovarlo.

Vultâs   V. rifl. 1. Girarsi, prestare attenzione a qualcosa. 2. Rispondere ad un richiamo. 3. Reagire, rivoltarsi (V.  Arvultâs). 

Vultîn, Vultîna  Sm. e femm. Piccola volta, arco, sottopasso.

Vultûn  Sm. Grande volta, soffitto a volta (o a botte).

Vultûr Vedi Vultîn (aratro).

Vultûra  Sf. 1. Voltura, cambio di proprietà. 2. Il documento notarile che attesta il passaggio di proprietà. 3. Il rivoltare un abito o oggetti ammassati.

Vuluntâ  Sf. 1. Volontà. 2  Forza di crattere, decisione.

Vuluntàri  Agg. 1. Volontrio, spontaneo. 2  Servizievole, caritatevole, sociale.

Vùmit (raro, si usa Trâr indrê)   V. tr. 1. Vomit, il rimettere. 2. Cosa che causa ribrezzo.

Vumitâr (raro, si usa Trâr indrê)   V. tr. 1. Rimettere. 2. Ripudiare, aborrire.

š   Sf. 1. Voce. 2. Richiamo. 3. Chiacchiere, insinuazioni, mormorio.  Vox in latino indica il suono prodotto dagli esseri animati. Sênsa vûš  = afono. Ma anche ininfluente, di poco interesse, di poca personalità.  A vûš = oralmente, senza documentzione scritta. Alsâr la vûš = arrabbiarsi, tentare di imporsi.  La vûš ad l cusiênsa = rimorsi, ripensamenti. A bàsa vûš = garbatamente, ma anche con una certa malizia sottintesa. Mètr’in gîr dal vûš = sparlare, denigrare. L’ha abasâ la vûš = ha perso la spavalderia.

Vušamênt   Sm. 1. Vocio, frastuono. 2. Ribellione di gruppo, protesta pubblica. 3. Urla di disperazione per catastrofi.

Vušâr   V. intr. 1. Vociare, fare schiamazzo. 2. Protestare.

Vušâr   Sm 1. Schiamazzo, grida.

Vušsa   Sf. 1. Voce becera, volgfare. ” voce sgradevole come suono.

Vušlîna   Sf. 1. Voce delicata. 2 Voce sommessa,  per timore, paura, delicatezza, mancanza di  forze.

Vušlûna   Sf. 1. Voce grave, tenorile. 2. Voce da prepotente.

Vût   Sm. 1. Voto, suffragio. 2. Giudizio di merito. 3. Voto, impegno religioso. Vedi Vôt.

Vutâ, Vutâda   Agg. 1. Votato, eletto. 2. Rigirato. 3. Dedito ad una causa.

Vutâda   Sf.  Curva. V. Vultâda.

Vûtâr   V. tr.. 1. Dare il proprio   consenso. 2. Eleggere, scegliere un candidato.

Vûtâr   V. tr.. V. Vultâr.

Vutasiûn  Sf. 1. Votazione, elezione.