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LÉNGUA MÊDRA

Rèș e la nôstra léngua arsâna

Vocabolario dialettale della Valle del Tassobio

L

L’   Art. 1. La, lo (davanti a parola che inizia per vocale). 2. Quella; essa. Dal latino illa, ille.

La  Art. 1) La (davanti a parole che iniziano per consonante). 2) Nome della sesta nota della scala cromatica.

  Avv. di luogo Là, lassù, laggiù. Dal latino illac = là.  Tirâr là, = tirare avanti alla bella e meglio.

, Lât  Sm. 1. Lato. 2. Ala di un edificio. 3. Aspetto, punto di vista. 4. Proprietà. Dal latino latus, = fianco. 

Labàster  Sm. Alabastro. Dal greco alàbastron, in latino alabàstrum = pietra ornamentale, calcarea o gessosa, utilizzata per ornamenti, vasi, intarsi, decorazioni architettoniche.

Làber, Làbre Sm. 1. Labbro, labbra. 2. Orlo (di vaso o di bicchiere). Bordo. Dal greco làptein = lambire, leccare; latino labia.

Labràs  Sm. Labbro brutto.

Labrîn Sm. pl. Labbra carine.

Labrûn Sm. Labbrone, labbroni.

Làca  Sf. Lacca, vernice; smalto. Dal  persiano lak = miriade, derivato dal sanscrito laska (migliaia). Forse il  concetto deriva dalla quantità di insetti che formano uno strato su un oggetto fino a farlo sembrare colorato, verniciato  (Colonna). Nel latino medievale è già lacca, = gomma.

Lacâ  Agg. e Pp.  Laccato, verniciato.

Lacâr   V. tr.  Laccare, verniciare.

Lâder, Lâdre  Sm. Ladro, furfante. Dal latino latro, = mercenario, bandito. Màj rubâr in cà di lâder, = mai ritenersi più furbo. Lâder da galîni, = ladro di galline, ladruncolo. 

Ladîn  Agg.  Duttile, ladino, maneggevole, scorrevole. Dal latino medievale latinus. Oltre ad indicare una persona civilizzata rispetto ai barbari, indica anche un individuo agile, allenato nella lotta. Ladîn d’ bùca, = facondo, chiacchierone. Ladîn ad mân, = facile di mano, facile alla rissa.

Lâdra   Sf.  Ladra. Gàša lâdra, = gazza ladra.

Ladrèt,   Sm. Ladruncolo, ladro da due soldi.

Ladrûn Sm. Ladrone.

Ladšêl Sm. 1. Latticello. 2. Erba.

Lagâ  Agg. e Pp.  Allagato, invaso dalle acque.

Lagâr  V. tr.  Allagare.

Lagâs  V. rifl. Allagarsi.

Lâgh  Sm. 1. Lago, distesa d’acqua. Allagamento. 2. Grande quantità. Dal latino lacus, = lago. Un lâgh d’àqua, = rovescio, allagamento.

Laghèt   Sm. Laghetto. Laghèt artificiâl, = invaso artificiale.

Làgna  Sf.  Lagna, nenia, piagnisteo.

Lagnâda Sf.  Querimonia, lamentela.

Lagnâr  V. intr. Lagnare, lamentare.

Lagnâs  V. rifl. Lagnarsi, lamentarsi, protestare. Dal latino laniare, lacerare.

Lagnûn Sm. Piagnucolone.

Lagnûš  Agg. Lagnoso, noioso.

Lâgrima  Sf.  1. Lacrima. Pianto. 2. Piccola quantità, un goccio (di liquore). Dal greco dàcry, sabino làcru,  latino lacrima = stilla, lacrima. Sinonimi: Lúšga, Lgûn, sa.

Lagrimâr  V. intr. Lacrimare.

Lagrimûn Sm. pl. Lacrimoni.

Lalê  Pron.. Quella persona là. Fusione di “là” e “lei”.

Lalû Pron.. Quello là. Fusione di “là” e “lui”.

Lalûr Pron. Quelli là. Fusione di “là” e “loro”.

Làm Sm. 1. Amo, esca. Dal latino hamus. 2. Adescamento. 3. Mallo, involucro esterno della noce o delle mandorle. Dal latino mallus.

Làma Sf. 1. Lama, coltello, strumento da taglio. Arma bianca. 2. Lingua calunniatrice. Dal latino lamina, attraverso il francese lame.

Lâma, Làmma (oltre SecchiaSf.  Striscia di terreno acquitrinoso. Dal latino lama, con lo stesso significato. La parola è poi diventata parte di nomi propri di località quali Lama Mocogno, Maròla (da Lama rola = terreno fradicio), Magonfia (da lama gonfia), Maciûša (da lama chiusa).

Lamberciâ  Agg. e Pp. Coperto con embrici.

Lamberciûn Sm.  Grosso embrice.

Lambicâs   V. rifl.  Arrovellarsi, spremersi.

Lambìch  Sm.  Alambicco, serpentina per distillare. Dall’arabo al-ambiq.

Lambrècia Sf. Embrice, tavella. Dal latino imbrex (da imber), tegola contro la pioggia. Sinonimo: Tavèla.

LambrètaSf. Lambretta, scooter simile alla Vespa. Da Lambrate, la località ove veniva costruita dalla ditta Innocenti.

LambrúschSm. Lambru­sco, vino frizzante. Dal latino labrusca vitis, vite selvatica, quindi asprigna, brusca.  Nota: Vi sono diverse opinioni sulla etimologia della  parola lambrusco, alcune serie, altre giocose.  Fra le prime ricordiamo quelle citate da Riccardo  Bertani: a) da un arcaico termine mediterraneo labro = pietra, rupe, luogo ove alligna facilmente la vite selvatica; b) dal  latino labruscum = limite, orlo, estremità, anche in questo caso relazionato al luogo ove più facilmente crescevano tali viti; c) da due vocaboli protoindoeuropei fusi assieme: lam e ruch. Lam descrive un qualcosa di sospeso, di pendente. Ruch sta per fruttifero, produttore di frutti.

Lambruschîn Sm. Vino leggermente brusco.

Lambruscûn Sm. Lambruscone.

Lamè Sm. Tessuto laminato.

Lamèla   Sf.  Lamina di metallo o di plastica.  Striscia di metallo.

Lamênt Sm. Lamento, piagnucolio; protesta. Dal latino lamentum.

Lamentâr   V. tr.  Lamentare.

Lamentâs  V. rifl. Lamentarsi, lagnarsi, protestare. Màj lamentâs dal brö gras, mai lamentarsi del brodo grasso.

Lamentasiûn  Sf.  1. Lamentela. 2. Lamentazione. Il termine ricorda le “Lamentazioni di Geremia”  (Treni) e la liturgia del Venerdì Santo. Dal  latino lamentatio.

Lamêra Sf. Lamiera, lamina, foglio di metallo. Dal latino lamina, attraverso il francese lame.

Lamerûn Sm. 1. Lamiera, foglio di latta. 2. Lamine ondulate per tettoie.

Lamèta Sf. Lametta, parte del rasoio di sicurezza.

Lâmp  Sm. 1. Lampo. 2. Bagliore. 3. Breve spazio di tempo. Dal latino tardo lampare, = brillare.

Lampadàri  Sm. Lampadario, portalampada.

Lampadîna Sf. 1. Lampada elettrica. 2. Torcia elettrica a pile. Dal latino lampas, = fiaccola, torcia.

Lampêšna (AV. impers. Lampeggia, si vedono bagliori. Vedi Lušnâr.

Lampiûn  Sm. Lampione, luce pubblica. Se tú-c i bèch i purtési un lampiûn, màma mìa ch’illuminasiûn = se tutti i “becchi” avessero un lampione, mamma mia che illuminazione.

Lampiunsîn   Sm. Lampioncino.

Lampûn   Sm. Lampone, frutto di sottobosco.

Làn   Sm. Acero. Si tratta dell’Acer pseudoplatanoides Limnaei.

Lâna Sf. 1. Lana, vello. 2. Apatia. Dal latino lana. Búna lâna, = persona inaffidabile. Mèša lâna, = tessuto metà di lana e metà di cotone. Indica anche una persona della quale è bene non fidarsi. Quànd al cêl l’é fàt a lâna / a piöv dêntr’ a la stmâna, = quando il cielo è fatto a lana / piove entro la settimana. Lâna ad cân, = cosa inesistente. Si cita per smontare pretesti assurdi: Sercâr dla lâna ad cân, = cercare pretesti; non essere mai soddisfatto.

Lanâda  Agg. Di mezza lana, di lana mista.

Lanaröl   Sm. Lanaiolo, lavoratore della lana.

Lân-c   Sm. Lancio, gittata. Anche lancio di un nuovo prodotto.

Lancêr   Sm. Lanciere, soldato un tempo armato di lancia. Dal latino lancea, = lancia.

Lancèta  Sf.  Lancetta dell’orologio, chiamate anche “sfere”. Dal latino lancea, = lancia, per la forma.

Lância  Sf.  1. Lancia, picca, arma da lancio o da sfondamento, consistente in un lungo manico di legno e puntale metallico. Dal latino lancea, = lancia. 2. Barca veloce a disposizione della capitaneria.

Lància  Sf.   Famosa marca di automobili.

Lanciâ  Agg. e Pp. Lanciato. Gettato.

Lanciâr  V. tr. Lanciare. Gettare lontano. Fare pubblicità per un nuovo prodotto.

Lanciâs  V.  rifl. Lanciarsi, osare.

Landîn, Landìni  N. pr. e Sm. 1. Trattore agricolo diesel, lento ma indistruttibile. Dal nome del primo costruttore, la ditta Landini Spa di Fabbrico (RE) che lo realizzò nel 1925. La ditta fu fondata da Gianni Landini nel 1884. Nel 1910 realizza il primo motore fisso “testa calda”. James Landini  proseguirà a sviluppare l’azienda assieme ai fratelli Giuseppe Archimede e Aimone.  2. Persona lenta ma laboriosa.

Landò  Sm. Carrozza. Dal nome della città bavarese Landau ove si diffuse, giunto a noi attraverso il francese Landau.

Lànguid  Agg. Languido, svenevole. Dal latino languidus, languido.

Lanîna  Sf. 1. Tessuto di lana pregiata. 2. Lanetta, di poco conto.

Lânsa  Sf. Lancia. È più usato Lância.

Lansâda  Sf. 1. Respiro affannoso. 2. Tiro, colpo di lancia.

Lansadûr  Sm.. Lanciatore.

Lansânt  Agg.  Ansante, affaticato.

Lansâr 1. V. intr. Ansimare, avere il fiatone. Dal latino volgare anxare, latino classico anxiare, = tormentare, col significato di stringere, costringere. 2. V. tr. Lanciare, scagliare.

Lansêr  Sm. Lanciere; lanciatore.

Lânser, Lânsre Sm.  Erbaccia con inflorescensa gialla, a forte propagazione, dannosa ai raccolti. I’ ên pu’ lànser che stupiûn, = sono di più le erbacce che gli “spuntoni”, cioè un male peggiore dell’altro.

Lansîn Sm. Uncino, gancio, arpione. Dal latino lancea, = lancino, piccola lancia o picca. Nell’evoluzione dell’arma alla lancia fu aggiunta da un lato la scure e dall’altro una punta che, all’occasione, poteva servire da gancio, da uncino.

Lansûn Sm.. Ansimo, fiato grosso. Avêgh al lansûn, = avere il fiatone.

Lantêrna  Sf. 1. Lanterna, lume da viaggio, a olio o petrolio. 2. Parte superiore di una cupola, con finestre per ricevere luce. Dal latino lanterna.

Lanternâr Sm. Addetto ai lampioni.

Lanternîn,   Sm. Lanternino. Sercâr cun al lanternîn, = fare una ricerca meticolosa.

Lanternûn,  Sm. 1. Grosso fanale, lanternone. 2. Lanternoni delle processioni. 3. Persona allampanata, lenta di movimento.

Lanûn Sm. Persona lenta, imbranata. Dormiglione, posapiano, svogliato.

Lanûš  Agg. 1. Lanoso. 2. Villoso. 3. Noioso. 4. Meticoloso.

Lanúsa  Sf. Lana scadente.

LàpaSf. Fame.

Lapadûr Sm. Mangione.

Lapâr  V. tr. Mangiare o bere avidamente (riferito ai cani).

Làpida, Làpide  Sf.  Lapide, cippo sepolcrale, tavola marmorea con epigrafe commemorativa. Dal latino lapis, = pietra. Giusti sperava che sulla sua lapide (pietra, sasso) ci fosse scritto:  E buon per me, se la mia vita intera – mi frutterà di meritare un sasso – che porti scritto: “Non mutò bandiera” [I trentacinque anni].

Lapîn Sm. 1. Coniglio selvatico. 2. Pelliccia di pelle di lapin. Dal francese lapin, = coniglio.

Làpis, Lapìs  Sm. Lapis, matita. Dal latino lapis, = pietra, sasso (si usava un sassolino per segnare gli oggetti). Ma il riferimento alla pietra è dovuto alla mina che altro non è se non impasto di pietra. ’l sa ’d lètra, ’l sa ’d màpa, /al gh’à ’l lapìs sempr in bisàca, =  lui si intende  di lettere, lui conosce le mappe: ha la matita sempre in tasca.

Lârga 1. Agg. Larga, ampia, abbondante. 2. Generosa. 3. Locuz.:  A la lârga! = alla larga!

Lârgh Agg. 1. Largo, vasto, abbondante. 2. Generoso. Dal latino largus, = largo. Lârgh ad vista, = previdente, prudente, disponibile al ragionamento.

Larghèsa  Sf.  1. Larghezza, ampiezza. 2. Estensione, superficie; spazio.

s   Sm. Laccio, lacci. Dal latino laqueus, = laccio.  Pùndr’ i làs, = posare i lacci per prendere cacciagione, cioè cacciare di frodo.

sa,  Sf. Laccio, spago, filo. Dal latino medievale laza, e questo da acia, filo [Ca­valieri].

Lasâ  Agg. e Pp. Lasciato, abbandonato. Ógni lasâda l’è pêrsa, = ogni occasione non sfruttata è perduta.

Lašàgni   Sf. pl. Lasagne. In greco il làsanon  era un recipiente da porre sul treppiede, sopra le braci. Dal latino lasanum, volgare lasanja = pentola (con sostituzione del contenuto per il contenitore).

Lašagnûn  Agg. Credulone, poco furbo. Forse dal latino lasanum, che indica una pentola, un recipiente.

Lasâr  V. tr. 1. Lasciare, abbandonare, permettere, tollerare. 2. Lasciare in eredità. Dal latino laxare, = sciogliere, liberare. Lasâr andâr, = lasciar andare. Lasâr pêrdre, = lasciar perdere, non dare eccessivo peso. Lasâr indrê, = distanziare, lasciare indietro. Lasâr lì, = smettere. Lasâr sénsa, = lasciare senza, privare.

Lašarèt   Sm. 1. Lazzaretto. 2. Lebbrosario. Da “san Lazzaro” patrono degli appestati che venivano isolati nel lazzaretto.

Lašarîn (PêrAgg. Tipo di pere. Per altri si tratta di mele (pòm, pomi). Allora si definisce “lazzeruolo” l’albero e “lazzeruola” il frutto.

Lašarûn  Sm. Lazzarone, poco di buono.

Lašarunâda Sf. Lazzaronata, furfanteria.

Lasâs  V. rifl. Lasciarsi, separarsi, dividersi. Lasâs andâr, = abbandonarsi, trascurarsi.

Lašêna , Lašîna  Sf.  Ascella. Dal latino axilla = aletta, piccola ala, ascella. Stâr cun al mân sùta al lašéni, = stare a braccia conserte.

Lasèt  Sm. Laccetto, stringa.

Lašîna  Sf.  Ascella. Vedi Lašêna

sit  Sm.  Lascito, donazione.

sita  Sf.  Lascito, legato. Dal latino laxare, = sciogliere, liberare.

Lasmestâr 1. Locuz. Lasciami stare. 2. Sm.  Fannullone.

Lašù  Avv. Laggiù, là in basso.

Lasú  Avv. Lassù, là in alto.

Lasöl Sm. Lacciolo, legaccio.

Làstra  Sf.  Lastra (anche ortopedica), lamina.

Lastrûn  Sm. 1. Lastrone di pietra. 2. Estensio­ne ghiacciata.

Lastrunâ  Agg. e Pp. Pavimentato a lastroni.

Lastrunâr  V. tr. Pavimentare con lastroni.

t,  Sm. Latte. Dal greco gala, latino lac, latte. Bûn da öv e da làt, = che si adegua. Làt e vîn, l’é un gròs a-vlîn, = latte e vino è un gran veleno. Vàca da làt, = vacca da latte.  Èser làt e vîn, avere un bel colorito. Fâr gnîr al làt a i snò-c, = far venire il latte alle ginocchia, annoiare. 

Lât  Sm.  1. Lato, fiancata. 2. Punto di vista o di  osservazione. 3. Aspetto di una questione. Dal  latino làtus, làteris = fianco, lato.

Làta  Sf. 1. Latta, lamiera. 2. Barattolo di latta, tanica. Dal latino volgare latta.

Latâda 1. Sf. Poppata, allattamento. 2. Agg. e Pp. Allattata.

LatàiSm.  Chi raccoglie il latte e lo porta al caseificio.

Latàja,   Sf.  Rivenditrice di latte.

Latâr  V. tr.  Allattare, nutrire, allevare.

Latâr Sm. 1. Produttore di latte. 2. Rivenditore di latte. 3. Chi porta il latte al caseificio.

Latâra Sf.  Rivenditrice di latte.

Lataröl   Agg. Ancora in età da latte.

Lataröla  Sf.  1. Rivenditrice di latte. 2. Mucca produttrice di latte.

Latašîn  Sm. Pianta erbacea. Cicèrbita. Radicchio selvatico.

Làt e mêla   Sm. 1. Lattemiele. 2. Prelibatezza, cosa buona.

Laterìa  Sf. 1. Latteria, caseificio. 2. Negozio di latticini.

Latîn 1. Agg. Latino, laziale. 2. Sm. Lingua lati­na. 3. Linguaggio astruso. Da latinus. aggettivo di Làtius = Lazio. A sua volta Làtius deriva da làtus =  spazioso, largo.

Latîna  Sf.  Lattina, contenitore per bibite.

Latìs  Sm. Mughetto, malattia.

Latrîna  Sf.  1. Latrina, gabinetto. 2. Ambiente molto sporco. Dal latino lavatrina (da lavare), stanza da bagno.

Latûga  Sf. Lattuga, insalata. Dal latino lactuca (per l’umore, lac che contiene).

Latúm  Sm.   Malattia dovuta al latte, con croste biancastre sparse. Dal latino Lac, làctis = latte, che è la causa della malattia.

Latûn  Sm. 1. Barattolo, tanica di latta. 2. Recipiente rimediato (accrescitivo di “latta”).

Latûn  Sm. 1. Lattonzolo, maiale giovane. Perché il lattonzolo è da poco svezzato (dal “latte”). 2. Ragazzo giovane e inesperto.

Latunêr  Sm. Chi lavora la latta e ripara grondaie o pentole, ecc.

Làurea  Sf. Laurea, attestato di studio conseguito dopo i corsi universitari. Dal latino (corona) laurea, = corona d’alloro.

Lavâ   Agg. e Pp. Lavato; pulito.

Lavâbo Sm. Lavabo, lavello. Dal latino lavare, = lavare.

Lavàc Sm. Spruzzo di acqua di pozzanghera. Vedi Šlavàc.

Lavâda 1. Agg. e Pp. Lavata; pulita. 2. Sf. Lavaggio. 3. Sgridata, rampogna. Lavâda d’ tèsta, = sgridata, rimprovero.

Lavadîna  Sf. Lavata veloce e superficiale.

Lavadûr 1. Agg. Lavatore. 2. Sm. Lavandaio. 3. Lavandino, lavello, lavatoio pubblico. Quello di casa era un lastrone di pietra scavato, con un foro per lo scolo.

Lavadûra  Sf. 1. Lavatura. 2. Brodaglia, acqua sporca.

Lavà Sm. Lavaggio. Dal francese lavage.

Lavàgna   Sf. 1. Lavagna. 2. Bacheca. Dal nome della città ligure Lavagna, ricca di cave d’ardesia. Mandâr addrè a la lavàgna, = mettere in castigo (dietro la lavagna).

Lavànda  Sf.  1. Lavanda gastrica. 2. Erba profumata, detta anche “spighetta” (Lavandula officinalis).

Lavandàja Sf. Lavandaia.

Lavandîn  Sm.. Lavandino.

Lavâr  V. tr. Lavare. Dal latino lavare. Lavâr šó, = lavare i piatti. Màchina da lavâr, = lavatrice.

Lavâs  V. rifl. Lavarsi, pulirsi. Lavâs a gàt, = lavarsi a gatto, cioè lavarsi frettolosamente (come fa il gatto che si lava solo con la propria saliva). Lavâs la bóca, = sciacquarsi la bocca (dopo aver sparlato).

Lavatîv 1. Sm. Clistere (termine ironico). Dal francese lavatif  (XVI secolo). 2. Agg. Lavativo, infingardo, fannullone.

Lavèl,  Sm. Lavandino, lavello. Dal latino labellum (piccola vasca), diminutivo la[va]brum (vasca, tinozza).

Lavèš  Sm. Laveggio (o lavezzo): pentola di bronzo con tre piedini. Dal latino volgare lapidium (vaso di pietra), latino classico lapideus, = di pietra (le prime pentole erano di terracotta).

Làvre  Sm.  Lauro, alloro.  Dal  latino làurus = lauro, alloro.

Làvrea  Sf. Laurea, attestato di studio conseguito dopo i corsi universitari. Dal latino (corona) laurea, = corona d’alloro.

Lavreâ  Agg.  Laureato.

Lavrîn Sm. Laurino (liquore prodotto con bacche di lauro).

Lavûr  Sm. 1. Lavoro, mestiere, affare, prodotto del lavoro. 2. Caso anomalo. 3. Cosa, fatto, faccenda. Dal latino labor, = lavoro, fatica, sofferenza. Al lavûr / à n’ l’à mai urdinâ ’l dutûr, = il lavoro, la fatica, non l’ha mai ordinato il dottore. Ma che fàt lavûr! =  che stranezza. ’Na càrga d’ lavûr, = una grossa mole di lavoro. Dì d’ lavûr, = giorno feriale. Fâr i lavûr, = affaccendarsi nei lavori domestici. Inviâr un lavûr, = iniziare un’attività.

Lavurâ  Agg. e Pp. 1. Lavorato, coltivato. 2. Convinto, manipolato. 3. Ricamato, intarsiato.

Lavuraciâr   V. intr. Lavoricchiare.

Lavurâda 1. Agg. e Pp. Lavorata. 2. Sf. Faticata, lavoro impegnativo.

Lavuradûr   Sm. 1. Lavoratore, operaio, dipendente. 2. Gran lavoratore.

Lavurânt Sm.. Lavoratore giornaliero.

Lavurâr   V. tr. e .intr. 1. Lavorare. Impegnarsi, industriarsi. 2. Produrre un’opera, creare. 3. Addomesticare, plasmare. Dal latino laboro, =  fatico, soffro. A gh’é trê côši ch’i n’ pòs brìša fâr: mèdre, šgâr e lavurâr, = sono tre le cose che non posso fare: mietere, falciare e lavorare. Chi n’ lavûra, al và in malûra, = chi non lavora, va in malora. Fâr e desfâr, l’é tút lavurâr =  fare e disfare è sempre lavorare. Lavurâr ad tèsta, = svolgere un lavoro intellettuale, in opposizione a Lavurâr ad mân, = esercitare un mestiere manuale.

Lavurasiûn    Sf.   Lavorazione, manipolazione.

Lavuratîv  Agg.  1. Lavorativo. 2. Coltivabile (riferito a campo). 3. Feriale (riferito a giorno).

Lavurèri  Sm. Imbroglio, affare strano, poco chiaro.

LavurèSm.. 1. Lavoro poco impegnativo. 2. Affare di poca importanza.

Lavurîn, Lavurtîn  Sm. Lavoro piacevole, ma di poca importanza.

  Avv. Lì, in quel luogo.

  Pron. Lei, ella. Dal latino illa.  

Lèbra  Sf.  Lebbra (malattia che deforma, consuma e mutila il corpo; infettiva e a lenta evoluzione).

Lebrûš  Sm. Lebbroso, impestato.

Lebrušàri  Sm. Ospedale per curare la lebbra.

Lè-c   Sm.  Leccio, albero della famiglia delle querce. Dal latino (quercus) ilex, = leccio, elce.

Lecacûl  Sm.  Leccaculo, leccapiedi, adulatore.

Lecapê  Sm. Leccapiedi, adulatore.

Lècit   Agg.  Lecito, legale, ammesso. Dal latino licitus, da licēre, = essere permesso.

Ledàm  Sm. Letame, concime. Dal latino lætare, = rendere fecondo, fertile.

Lèdra  Sf.  Edera. Dal latino hedera, = edera.

Leff    Agg. Appetibile, attraente.

Lefânt  Sm.  Elefante. Vedi Elefânt.

g  Sf.  Legge, normativa. Dal latino lex = legge, norma. Al lè-g, = la legislazione, le leggi. Fâr ’na lè-g, = emanare una legge. Tör via ’na lè-g, = abrogare una legge. Fàta la lèg, catâ l’ingàn, = fatta la legge, trovato l’inganno.

Lêga  Sf.  1. Confederazione, unione di tipo politico o sindacale. 2. Combriccola, compagnia di amiconi. Fâr lêga, = entrare in compagnia. L’é túta ’na lêga (o trêga), è tutta un’accolita, un’intesa.

Legâl 1.  Sm.  Legale, avvocato, notaio. 2.  Agg. Legale, legittimo.

Legališâr   V. tr. 1. Legalizzare, rendere legale. 2. Autenticare, vidimare.

Legìo  Sm.  Leggio, supporto (per musica o messale).

Legìtma 1.  Agg. Legale, legittima. Dal latino legitimus, = conforme alla legge. 2. Sf. Legittima, parte dell’eredità cui si ha diritto.

Legìtme  Agg.  Legittimo, legale.

Lègn  Sm. 1. Legno. 2. Bastone. 3) Legname da lavoro. Dal latino lignum, = legno. Un tòch ad lègn, = un pezzo di le­gno.

Lègna  Sf.  Legna da ardere. Pân, vîn e lègna, / pu’ làsa ch’la vègna, = pane, vino e legna, poi lascia che venga (la neve). Šuntâr lègna al fögh, = attizzare (il fuoco), incrementare un disaccordo. Fâr d’ la lègna, = fare legna.

Legnâda  Sf.  Legnata, bastonata.

Legnàja  Sf.  1. Legnaia, luogo ove si custodisce la legna da ardere.

Legnàm  Sm.  Legno, legna.

Lêh!   Inter. Alt!, Fermo! Voce di incitamento a rallentare o fermarsi, rivolta ad animali.

Lenadûr   Sm.  Allenatore.

Lenamênt   Sm.  Allenamento.

Lenâr   V. tr.  Allenare.

Lenâs  V. rifl.  Allenarsi.

Lénca   Avv.  1. Qua e là. 2. Circa, pressappoco.

Lênsa   Sf. 1. Lenza, esca. 2. Furbacchione, astuto. Dal latino volgare lintja.

Lênt  Agg.  Lento, pigro. Dal latino lentus. L’è lênt cmé la röda da scôrta, è lento come la ruota di scorta, non si affretta.

Lênta 1.  Sf. Lente, parte di occhiali. Dal latino lens, lenticchia (per la forma della lente simile a quella del legume). 2. Agg. Lenta, pigra.

s   1. Agg. e Pp. Lessato, cotto in acqua. 2. Sm. Lesso, carne cotta. Dal latino medievale (e)lixus, bollito. Èser bûn da lès e da aròst, = andare bene per il lesso e per l’arrosto, essere una buona pasta.

šer, šre   V. tr.  1. Leggere. 2. Capire, intuire. Dal latino legere.

Lesiûn  Sf. Lezione, insegnamento. Dal latino lectio, lettura.

šna  Sf. 1. Lesina, punteruolo. Dal franco alisna = lesina. 2. Avaro, taccagno. Dal verbo lesinare, dare con parsimonia. Spuntâr la lêšna, = spendere più di quanto si potrebbe.

Lešnâr  V. tr.  Lesinare, essere avaro.

Lešnûn  Sm.  Avaro, spilorcio.

Lèst  Agg.  Lesto, veloce, operoso. Dall’antico francese lest, = carico, pronto per partire.

Lešû  Agg. e Pp. Letto.

 Sm.  1. Letto, giaciglio. 2. Alveo. 3. Lettiera per bestie. 4. Letto di carro o biroccio. Dal latino lectus. Fâr al lèt, = rifare il letto. Fâr lèt al bèstji, = preparare la lettiera agli animali. Custrèt a lèt, = ammalato. Armàgnr’a lèt, = non svegliarsi. t d’ i spûš, = letto matrimoniale.  Andâr a lèt a pânsa vöda, = andare a letto senza cena. Nomenclatura: Altêra, alzata da capo e da piedi; Materàs (raro, ma esiste anche tamaràs), materasso; Pajûn, saccone di foglie di granoturco; Quêrta, coperta; Quêrta imbutîda, coltre, coperta imbottita; Spùnda, sponda del letto; Cusîn, cuscino; Cavalèt, cavalletto del letto; Àsa dal lēt, tavola che si appoggiava ai cavalletti; Linsöl e linsö, lenzuolo, lenzuola.

Agg. e Pp. Letto, studiato. Da Leggere.

Lèta  Sf.  1) Lettura veloce, scorsa non approfondita di un testo. 2)  Scelta, cernita. Dal latino legere, = scegliere.

Leteratûra  Sf.   Letteratura.

Letîga  Sf.   Lettiga, portantina. Dal latino lectica, 0 portantina, da lectus = letto.

LetînSm. Lettino, branda, cuccia.

Lètra   Sf.  1. Corrispondenza, lettera, missiva. 2. Lettera dell’alfabeto. Dal latino lìttera, che però indica solo la lettera dell’alfabeto. Per la corrispondenza usavano epìstula. Casèta dal lètri, = cassetta postale. Savêr ad lètra = essere colto, istruito.

Letràsa  Sf.  Letteraccia, lettera cattiva.

Letràuto  Sm. Elettrauto.

Letricìsta,   Sm. Elettricista, elettrotecnico.

Letricitâ  Sf.   Elettricità.

Letrònica  Sf.  Elettrònica.

Letrònich 1.  Agg.  Elettronico. 2. Sm. Tecnico elettronico.

Letûr  Sm. 1. Lettore, studioso. 2. Che ha la mania della lettura. Letûr d’ i cuntadûr = chi va a leggere i contatori.

Letûra   Sf.  1. Lettura di un testo. 2. Lettura dei contatori. 3. Pubblicazione di un documento (bando, testamento, ecc). Fâr d’ la letûra = esercitarsi a leggere.

Leûn  Sm. 1. Leone, bestia feroce. 2. Uomo coraggioso. Dal greco lèon, attraverso il latino leo.

Leunès Sf.  Leonessa.

Leupârd  Sm. Leopardo. Dal latino leopardus, leo = leone e pardus = pantera.

Lêv  Agg. 1. Alzato, desto. 2. Sinistro, mancino.

Lêva  Sf.  1. Leva, crick, grimaldello. Leva dei freni. 2. Servizio militare.

Levatrîce   Sf.  Levatrice, ostetrica.

Lévra   Sf.  1. Lepre, selvaggina. 2. Persona agile. 3. Esca. Dal greco leberìs = coniglio, si è passati al latino lepus, = lepre.  Alvâr la lèvra, = stanare la lepre. Ò-c da lévra, = vista molto acuta. Avêr la vöja ’d la lèvra = avere il labbro leporino. Un pô à camîna la lèvra e un pô al cân, = un poco corre la lepre e un poco il cane (le vicende umane possono invertirsi).

Levràj  Sm. Lepraio, zona ricca di lepri.

Levrâr Sm. Lepraio.

Levràt  Sm. Leprotto.

LevrêrSm. Levriero, cane per cacciare la lepre. Il latino (canis) leporarius è diventato levrier in francese. Andâr cme un cân lavrêr, = correre, andare di gran carriera.

LevròtSm. Leprotto

Levrutîn Sm. Leprotto.

Liàdga   Sf.  Lugliatica, uva che matura a luglio. Vedi Jàdga.

Lìber, Lìbre  Sm. 1. Libro, volume. 2. Registro, rendiconto. Dal latino liber = libro. Arèvre al lìber = chiedere ragione, elencare le cose che non vanno. Parlâr cme un lìbre stampâ, = parlare chiaro. 

Lìber   Agg. Libero, indipendente. Dal latino liber, = libero, non vincolato. Nella famiglia latina c’erano gli schiavi e i Liberi, cioè i figli. Dâr vìa lìbra, = dare via libera. Lìber da tàsi, = esente da imposta.

Liberâl   Agg. e Sm.  Liberale.

Liberalîšme  Sm. Liberalismo.

Liberâr  V. tr. 1. Liberare; sgomberare. 2. Sciogliere gli animali dalla catena. Dal latino liberare.

Liberâs  V. rifl. 1. Liberarsi, disimpegnarsi. 2. Emanciparsi.

Liberasiûn  Sf.  Liberazione. Festa dla Liberasiûn = festa della Liberazione (25 aprile 1945), liberazione dall’occupazione nazista.

Libertâ  Sf.  Libertà, indipendenza.

Libertîn  Agg.. e  Sm.  Libertino, immorale. Dal francese libertin, licenzioso.

LìbraSf.  Libbra (antica unità di peso in uso prima dell’avvento del sistema metrico decimale). Dal latino libra, = bilancia. Da questo termine latino deriva il nome della Lira italiana.

Librâr Sm. Libraio.

LibràsSm. Libraccio.

LibrèSm.. Libretto, libricino, carnet per appunti. Librèt ad la bânca = libretto di risparmio. Librèt  dal cašèl, = libretto su cui si segnava il latte consegnato al caseificio.  Librèt d’in céša = libro per le preghiere.

Librîn Sm. Libretto, libricino.

Licênsa  Sf. 1. Licenza, permesso, autorizzazione. 2. Permesso di assentarsi dal servizio militare. 3. Documento d’abilitazione per attività specifiche (caccia, pesca, esercizio commerciale, porto d’armi). 4. Certificazione al termine di un corso di studi. Dal latino licentia (da licet, = è lecito, è legale). Cûn licênsa parlànd, = se permettete; scusate se uso un termine volgare.

Licensiamênt  Sm. 1. Esonero, licenziamento. 2. Ammontare della liquidazione a fine rapporto di lavoro.

Licensiâr V. tr. Licenziare.

Licensiâs  V. rifl. 1. Licenziarsi, cessare un lavoro. 2. Diplomarsi, conseguire un diploma, una licenza.

Lìcet  Sm. Gabinetto, cesso, latrina. Dal latino licet, = è permesso.

Lìdga   Sf.  Sabbia scadente che contiene terra. Dal greco lithos =  pietra. Questo è il prodotto del rotolare delle pietre nei fiumi.

Lidgûš   Agg. Scivoloso, melmoso.

Lîga  Sf.  1. Tirante in ferro o acciaio per rendere più stabili le costruzioni. 2. Armatura in rete o piccole canne per fare aderire il gesso di plafoni o controsoffitti. 3. Composto ottenuto dalla fusione di diversi metalli. Dal latino ligare = unire.

Ligabôsch  Sm. Caprifoglio. Appartiene alle Lonicerae Rubiales, attecchisce facilmente nel sottobosco. Ha bacche rossastre, fiori a capolini gialli e rossi. È anche detto “Vincibosco” e “Madreselva”. Con gli infusi dei fiori si preparavano pozioni diuretiche, con le foglie i decotti contro le infiammazioni orali. 

Ligâda 1.  Agg. e Pp.  Legata, bloccata. 2. Agg. Impagliata. 3. Sf. Legatura. 4. Infiorescenza, attecchimento.

Ligadûr  Sm.  Rilegatore, impagliatore.

Ligadûra Sf. 1. Legatura. 2. Il germogliare.

Ligàj  Sm. pl. Legacci di ramoscelli freschi per covoni.

Ligàja Sf. Legame per fascine o covoni. Dopo l’utilizzo si recuperava per il forno.

Ligàm  Sm. Legaccio per covoni. Poteva essere di legno (stròpa) o di paglia di segale (ligàm).

Ligàmb  Sm. Reggicalze, elastici (per calze da donna).

Ligamênt  Sm. 1. Intreccio, intrigo. 2. Legamento. 3. Attecchimento.

Ligâr 1. V. tr. Legare, fermare (gli animali). 2. Legare (i covoni). 3. V. intr. Germogliare. 4. Allappare la bocca. 5. Andare d’accordo. Dal latino ligare, = unire.  A s’ lîga la bùca ai sàch, brîša la tèsta ai màt, = si chiude la bocca ai sacchi, ma non la testa ai matti. 

Ligâs  V. rifl. Legarsi, impegnarsi.

Ligêra,  Sf. Gruppo di persone apparteneti alla criminalità minore, operante in Milano già dal 1800. Aveva la caratteristica dell’omerta assoluta e l’aiuto reciproco. Viene ricordata anche nelle canzoni Porta Romana e Ma mi‘. Le opinioni sull’origine del vocabolo sono dibattute: 1) dal fatto che la delinquenza era fatta a mano leggera, cioè senza armi; 2) è legata alle persone misere (orfani o poveracci) che non avevano vestiti, quindi erano vestiti “Alla leggera”; 3) C’è chi collega il termine alla “leggerezza dei reati”; 4) potrebbe trattarsi di una espressione gergale “Essere della legge”, cioè appartenere a quella categoria, a quella setta, cui si aggiunge il suffisso milanese “-era”. E, in un certo modo, ci tenevano a distinguersi da altre forme di delinquenza: “Chi ha ucciso la Rosetta – non è della Ligera, – forse viene da Napoli – è della “Mano nera”. 5). Fannullone, sfaticato, scioperato. 6) Gentaglia, individuo poco affidabile.

Ligonchio  N. pr.  Vedi Algûn-c.

Lilê   Pron. Lei, lei lì. 

Lilì   Avv. (Essere) sul punto di, quasi.

Lilû  Pron. Lui, quello lì, proprio lui. Dal latino ille (lui) e illic (lì).

Lilûr Pron. Essi, loro, quelli lì.

Líma, Sf. 1. Lima, raspa. 2. Persona tirchia, avara. Dal latino lima.

Limâ   Agg. e Pp. Limato, levigato.

Limâda 1. Sf. Limata, colpo di lima, l’atto di limare. 2. Addolcimento. 3. Agg. e Pp.  Limata, levigata.

Limadûra Sf. 1. Pula, trucioli, limatura. 2. Scarto.

Limâr  V. tr. 1. Limare; assottigliare. 2. Logorare. 3. Fare la cresta alla spesa. Dal latino limare.

Lìmbo Sm. Limbo. Dal latino lìmbus, orlo (anche orlo del baratro infernale).

Límit,  Sm. 1. Limite, confine. 2. Regola. Dal latino limes, limite, confine.

Limitâr  V. tr. 1. Limitare, ridurre. 2. Mettere dei confini.

Limitâs V. rifl. Limitarsi; fare solo lo stretto necessario.

Limôšna Sf. 1. Elemosina, obolo, carità. 2. Contributo o salario scarso. Dal greco eleemosýne, = pietà, misericordia. Andâr a la limôšna, = chiedere la carità.  A fâr la limôšna a n’ sa và brîša in mišèria = facendo l’elemosina non si finisce in miseria. 

Lîmpid  Agg. 1. Limpido; chiaro. 2. Comprensibile. Dal latino limpidus, = lim­pido.

Limûn Sm. 1. Limone. Dall’arabo limum

Limunâda Sf. 1. Limonata, bibita al limone. 2. Elogio a qualcuno per averne in cambio vantaggi.

Limunâr V. tr. 1. Adulare, elogiare (per ricavarne benefici). 2. Corteggiare. 3. Palpeggiare.

Limunâs  V. rifl. Fare effusioni reciproche.

Limunsîn Sm. 1. Piccolo limone. 2. Liquore al limone.

Limušnàj,  1. Sm. Mendicante, accattone, questuante, poveraccio. 2. Agg.  Avaro, piagnucolone.

Limušnâr V. tr. 1. Chiedere l’elemosina, la carità. 2. Chiedere con insistenza.

Limušnêra  Sf. Accattona.

Limušnûn Sm. Chi chiede elemosina, sconti, riduzioni, anche se non ne ha bisogno.

Lîn  Sm. Lino (fibra tessile) 2. Farina di lino (per impacchi). Dal  latino linum.

Lincrèsre (più usato Rincrèsre) V. intr. Rincrescere, essere dispiaciuto. Vedi Rincrèsre.

LìneaSf.  1. Linea, riga. 2. Striscia. 3. Confine. 4. Gradi di febbre. 5. Figura (fisica). Dal latino linea, da linum,  filo di lino.

Lineamênt  Sm. Lineamento, fisionomia.

Lìngua  Sf.  1. Lingua; linguaggio. 2. Striscia di terra. Lìngua in búca! = taci! A gh’ sûda la lìngua in búca, = è un fannullone. Lìngua lúnga, = che parla troppo e fuori posto.

Linguaciûn Sm. Chiacchierone, spione.

Lìngua d’ bò  Sf.  Si tratta del fungo Fistulina hepatica.

Linguàg  Sm. Linguaggio; gergo.

Lìngua lúnga  = Che parla troppo e fuori posto.

LinguàsaSf. 1. Linguaccia. 2. Persona volgare, maleducata. 3. Maldicente, calunniatore.

Linguèta  Sf. 1. Linguetta. 2. Strisciolina; punto di presa; lembo per aprire lattine e scatolette.

Linguîna  Sf. Linguetta.

Lîns  Agg. 1. Iniziato, cominciato. 2. Non integro.

Linsâ  Agg. e Pp. Iniziato, cominciato.

Linsâr  V. tr.  Iniziare, cominciare. Verbo reso famoso come parola d’ordine di Balilla (Giovanni Battista Perasso) nella sommossa di Genova contro l’Austria (5 dicembre 1746): Che lìnse? = Comincio?

Linsö (Linsöl)   Sm. pl. Lenzuola, teli. Al câld di linsö a n’ cöš briša la mnèstra =  il caldo delle lenzuola non cuoce la minestra.  

Linsöla  Sf.  Nocciola (frutto), nocciolo (albero). Dal latino volgare nucjola, = piccola noce.

Lìpa  Sf.  Lippa, gioco fatto con legnetti a doppio cono.

Lìquid Sm. e Agg. Liquido, sciolto, liquefatto. Dal latino liquidus, = liquido, fluido.

Liquidasiûn  Sf.  1. Liquidazione. 2. Somma di denaro che spetta al lavoratore come fine rapporto di lavoro. 3. Parte spettante alle sorelle sull’asse patrimoniale.

Liquirìsia  Sf.  Liquirizia. Dal greco glykyrriza (radice dolce), in latino tardo liquiritia.

Liquûr  Sm. Liquore, bevanda alcolica. Dal latino liquor, = sostanza liquida.

Liqvurûš   Agg.  Liquoroso.

Lîra   Sf.   1. Lira, denaro. 2. Lira (strumento musicale). Dal latino libra, peso di una libbra, quindi unità monetaria. Tîra e mòla, mòla e tîra, trî franchîn î fân ’na lîra, = tira e molla, molla e tira, tre “franchini”  fanno una lira.

š   Agg. Liso, consunto. Dal latino elisus, = cancellato, consunto.

s,  1. Agg. Liscio, levigato. Dal latino medievale lixare = levigare. 2. Sm. Ballo liscio. 

Lís,  Sm. Liccio (insieme di fili sorretti da listelli per la tessitura). Dal latino licium.

Lisâda 1.  Sf.  Lisciatina, carezza. 2. Adulazione. 3. Sgridata. 4. Botte leggere. 5. Pp. Lisciata.

Lisadîna  Sf.  1. Lisciatina, carezza. 2. Adulazione; ripassatina. 3. Pettinatura. 4. Botte leggere.

Lisadûr  Sm.  Lisciatore, levigatore.

Lisadûra  Sf.  Levigatura, lisciatura.

Lisâr  V. tr. 1. Lisciare; levigare. 2. Adulare. 3. Rimproverare. 4. Dare un fracco di botte. Dal latino medievale (VIII secolo) lixare, = levigare.

Lisaröl  Sm. Licciaiuolo (parte del telaio).

Lìsta   Sf.  1. Elenco; lista. 2. Conto della spesa. 3. Listello di legno, assicella. 4. Lista di terreno. Dal franco lìsta, = orlo, striscia.

Listâ   Agg. e Pp. 1. Listato (detto di stoffa a righe chiare). 2. Gessato.

Listèl  Sm. 1. Listello di legno. 2. Regolo per tracciare linee.

Listès   Locuz. Lo stesso. L’ê listès, = è la stessa cosa, va bene.

Listîn  Sm.  Listino, tariffario.

Listîna Sf.  Piccola lista di terreno.

Lîta  Sf.  1. Lite, baruffa. 2. Processo. Dal latino lis, = litigio. Tacâr lîta = litigare.  A n’ tacâr mai lîta: chi ch’ vîns l’armàgn’ in patàja; chi ch’ pêrd l’armàgn nûd, = non litigare mai: chi vince resta in camicia, chi perde resta nudo.

Litanìa (pl. LitanìjSf.  1. Litania, elenco di titoli elogiativi ai Santi. 2. Elenco di rimproveri o di cose noiose. Dal greco litanèuo = prego, attraverso il latino cristiano litania = invocazione. A n’ gh’é gnân ìnt al litanìj di sânt, = non c’è nemmeno nelle litanie dei santi (portare a propria difesa, un argomento privo di fondamento).

Litigâr V. intr. Litigare, altercare. Dal latino litigare (litem agere).

Litigâs  V. rifl. Contendere, disputarsi.

Litighîn  Sm. Attaccabrighe, litigioso.

Litigûn  Sm.  Attaccabrighe.

Lítre   Sm.  1. Litro, misura di capacità (per liquidi o cereali). 2. Bottiglia, caraffa, vaso che contiene un litro di liquido. Dal latino medievale litra, attraverso il francese litre. Nomenclatura: Mèš lítre, mezzo litro, Quartîn, quartino, Fujèta, quartino, Pînta, “pinta”, Brênta, brenta.

Livèl, Livēl (Carp.) Sm. 1. Livello. 2. Distanza in verticale da un dato punto. 3. Piano di superficie. Pasà-g a livèl, passaggio a livello. Šò ’d livèl, essere giù di testa. Êsr’ a livēl, essere a posto, essere pari con tutti, averne abbastanza.

Livèla, Livēla (Carp.)  Sf.  Livella a bolla d’aria.

Livelâ Agg. e part.pass. 1. Livellato, spianato. 2. Uniformato.

Livelâr v.tr. 1. Livellare, spianare. 2. Uniformare.

Lìvid,  1. Agg. Livido, violaceo. 2. Sm. Livido, ematoma, ecchimosi. Dal latino lividus, paonazzo.

Livrèa  Sf.  1. Livrea, agghindamento. 2. Veste sontuosa e fuori epoca. Dal francese (XVI secolo) livrée.

Lôde  Sf.  1. Lode, elogio. 2. Lauda sacra.

Lòdghe,  1. Agg. Molliccio, privo di guscio rigido.  2. Sm. Uovo senza il guscio, con la sola pellicola. Vedi anche Mlòdghe.

Lôdi  Sf.  pl. 1. Elogi. 2. Lodi sacre. 3. Riconoscimenti. Dal latino laus.

LòdlaSf.  Allodola. Dal latino alauda, = allodola.

Lòfa   Sf.  Loffa, vento che esce dall’intestino, senza far rumore. Imbutigliâr ’na lòfa = fare una cosa impossibile.

Lòfa  2   Sf.   Vescia (fungo).

Lòfi   Agg. Floscio, cascante, spompato.

LògiaSf.  Loggia, loggiato; balcone. Dal franco laubja (pergola) attraverso il francese loge (loggia).

Lògica  Agg. e  Sf.  Logica. Ragionamento. Dal latino logica, = logica, cose razionali.

Lógich,   Agg. Logico, coerente, razionale. Al n’é mia lògich = non è giusto.

Löj  Sm. Loglio, zizzania. Dal latino lolium = loglio, erba nociva alla vista. In realtà il loglio era fieno ottimo per la produzione del latte. Catîv cmé ’l löj, = cattivo come il loglio, pestifero.

Lúm 1  Sm. 1. Lume (strumento). 2. Luce. 3. Lumino. 4. Lucerna. Dal latino lumen = luce.

Lúm 2  Sm. 1. Allume. 2. Luminosità. Dal latino alumen

Lúma  Sf.  Lume, lucerna. Rampîn d’ la lúma, = gancio per reggere il lume.

Lùmb  Sm. Lombo, lombata. Dal latino lumbus = lombo, reni.

Lònga (a la, adLocuz.  1) Alla lunga. 2) Di fretta.

Lôrgna  Sf.  Stanchezza, uggia, noia.

ša, LògiaSf.  Loggia, loggiato; balcone. Dal franco laubja (pergola) attraverso il francese loge (loggia).

Lösch  Agg. Strabico.

šna (AV. impers. Lampeggia, balugina. È fenomeno tipico delle serate estive quando umi­dità e calore danno origine al lampeggiare intermittente. Vedi Lušnâr.

t,  Sm. 1. Lotto, area. 2. Partita di merce. Dal franco lôt e dal francese lot (parte). 3. Lotto, gioco. Il gioco del lotto fu introdotto in Europa (Paesi Bassi) alla fine del XV secolo. Budghîn dal  lòt, = botteghino del lotto.

LòtaSf.  Lotta, gara; sfida; battaglia. Dal latino tardo lucta.

Lû   Pron. Lui, quello là. Dal latino ille. Dâr dal Lû, = avere rispetto, onorare.

Lùa,   Sf. 1. Carie. 2. Difetto di crescita. Da lues, = epidemia, male contagioso.

Lúca (1) N. pr.  Lucca. Và mo’ a Lúca a frâr i gàt, po’ pôrtme i sôd, = va’ a Lucca a mettere i ferri ai piedi dei gatti, poi portami il ricavato (modo di dire per levarsi di torno uno scocciatore, mandandolo a fare un lavoro inutile e impossibile). 

Lúca  N. pr.   Luca.

Lucâl Sm. Locale, ambiente, stanza. Dal francese local.

Lucâl  Agg. Originario del luogo. Dal latino localis, = del  luogo.

Lucànda  Sf. Locanda, trattoria. Dal latino locare, alloggiare, quindi luogo “da affittare”.

Lucandêr Sm. Oste, locandiere.

Lucandîna  Sf. 1. Piccola locanda. 2. Foglio pubblicitario, manifesto. Dal latino locanda, = da collocare, quindi da esporre al pubblico.

Lucemìa  Sf.  Leucemia. Dal greco leukòs = bianco e Aima = sangue, quindi: eccesso di globuli bianchi.

Lucèrna  Sf.  Lume, lucerna (a olio o petrolio). Dal latino lucerna, derivato da lux, luce.

Lucernàri  Sm. 1. Lucernario, supporto per lucerne. 2. Abbaino. Il termine è legato a lux. L’abbaino è detto anche gûva.

Lùch  Sm. 1. Pula del grano trebbiato; lolla, loppa. 2. Situazione di estrema povertà o di affaticamento. Trîd cmé ’l lùch, = in condizioni pietose.  Andâr in lùch = rovinarsi. 

Luchêš   Agg. Lucchese.

Luchèt,  Sm. Lucchetto, chiusura, fermaglio. Dal franco lok, = chiusura, attraverso il francese loquet = serratura. I’ gh’ho la bùca strìca cm’un luchèt, = ho la bocca chiusa come un lucchetto = fidati, saprò stare zitto.

Lùcid   1. Agg.  Lucido, pulito, risplendente. 2. Sm. Lucido, pasta per calzature. Dal latino lucidus, = chiaro, splendente. Come crema per scarpe era più usato pàtina (da scàrpi).

Lucidâr   V. tr. Lucidare, ripulire, rendere lucido. Per le scarpe si usa: lustrâr.

Ludâr  V. tr. Lodare, elogiare; adulare.

Ludâs  V. rifl. Lodarsi, elogiarsi, vantarsi.

Lûder   Sm.  1. Imbuto. 2. Persona ingorda, tracannatore smodato. Vedi Lûdra.

Ludlîn  Sm.  Piccolo di allodola.

Lûdra  Sf.   1. Grosso imbuto per riempire le botti. Era ricavata da un segmento di tronco diviso a metà nel senso della lunghezza, scavato, cui veniva applicato un canotto da introdurre nella botte. Era molto più capiente di un semplice imbuto. 2. Persona ingorda.

Ludrèt   Sm. Imbuto di qualsiasi dimensione. Bèvre cm’un ludrèt, bere senza ritegno.

Lûdria  Sf.  (raro) Indica una persona ingorda, che mangia come un imbuto.

Ludrûn  Sm.  1. Grosso imbuto. 2. Tromba da fonografo o da megafono. 3. Persona ingorda, tracannatore smodato.

Lufîr   V. intr.  Emettere loffe.

Lufûn   Agg.  1. Persona che non si controlla ed emette loffe (vedi Lòfa). 2. Sbruffone, contaballe.

Lugâr  V. tr. 1. Collocare. 2. Nascondere. Dal latino locare, = collocare, sistemare. Lugâr ìnt un casèt, = insabbiare una pratica. 

Lugâs   V. rifl. 1. Nascondersi, imboscarsi. 2. Sistemarsi, accasarsi. Bûš da lugâs, = nascondiglio.

Lúj  N. pr.  Luglio (mese). Dal latino Julius, = Giulio (Cesare), cui fu dedicato il mese.

Lut   Sm.  Loglietto perenne (erba prativa).

Luîna  Sf.  Qualità di trifoglio.

Lúm  Sm. 1. Lume, luce. 2. Lumino. 3. Lucerna. Dal latino lumen, = luce.

Lúma  Sf.  Lucerna, lume a petrolio.

Lumâda  Sf.  Passaggio di luce con lucerna per vedere meglio un oggetto.

Lumàdghe  Sm. Sapore o odore di stantio, di muffa. Savêr ad lumàdghe =  sapere di stantio.

Lumâga  Sf.  1. Lumaca, chiocciola. 2. Posapiano. Dal latino limax, = lumaca, chiocciola. Lumaghîn, lumaghîn, / tîra föra i tö curnîn! = lumachella, lumachella, tira fuori i tuoi cornetti! Scâla a lumâga, = scala a chiocciola.

Lumaghênt  Agg. Viscido, umido. Ò-c lumaghênt, = occhio acquoso. 

Lumaghîn Sm. Lumacotto (piccolo).

Lumagòt  Sm. Lumacotto, lumaca senza guscio. Ingugnâr un lumagòt,  = ingoiare un rospo.

Lumâr  Sm. 1. Lumaio, lampionaio (addetto all’accensione e manutenzione dei lampioni). 2. Commerciante di lampade.

Lumbârd  Agg. e Sm. 1. Lombardo (chi abita in Lombardia). 2. Venivano chiamati lombardi anche gli abitanti prossimi al crinale che andavano a svernare in Maremma o in Lucchesia. Dal nome del popolo longobardo che si stanziò nell’Italia settentrionale fra il VI e il VII secolo 3. Persona falsa, imbroglione (perché i lombardi giravano l’Europa come mercanti). Ricordiamo che Reggio si è chiamato a lungo Reggio di Lombardia.

Lumbrîgh Sm. Lombrico, verme. Dal latino lumbricus. 

Lumbrišâr   Sm.  Allevatore di lombrichi.

Lumbrišâra  Sf.  1. Lombricaio, allevamento di lombrichi. 2. Allevatrice di lombrichi.

Lumdîr   V. tr. Inumidire, bagnare. Dal latino humêre, = essere umido.

Lumdîs  V. rifl. Inumidirsi, bagnarsi.

Lumditâ  Sf.  Umidità. Dal latino tardo humiditas.

Lumèla  Sf.  Pupilla.

Lumêra  Sf.  Lumiera.

Lumîn Sm. 1. Lumino. 2. Piccola lanterna; pic­colo cero.

Luminâr  V. tr. Nominare.

Luminèl   Sm. 1. Spioncino; feritoia che permette il passaggio della luce. 2. Pupilla.

Lumìni Sm. Alluminio. Dal latino alumen, = allume.

Lûna  Sf.  1. Luna (satellite della terra). 2. Umore più o meno variabile. Dal latino luna. Al gh’ha la lûna stórta, = è di cattivo umore. Tú-c i mêš a s’arfà la lûna, – tú-c i dì s’ n’impâra úna, = ogni mese ricominciano le fasi lunari, ogni giorno se ne impara una nuova. Lûna növa, novilunio. Lûna vècia, plenilunio. Lûna frèsca, primo quarto. Lûna dûra, secondo quarto di luna. Mâl d’ la lûna, epilessia, mal caduco. Êsre ’d lûna bùna, avere talento. Êsr’ in lûna, avere la luna di traverso. sre a lûna bûna, essere fortunato. Côrna a matîna – la lûna la s’avšîna – côrna a la sîra – la lûna la s’artîra, corna a mattina / la luna s’avvicina / corna alla sera / la luna si ritira; equivale all’italiano: gobba a ponente, luna crescente, gobba a levante, luna calante.

Lunadûra  Sf.  Lunazione, lunatura.

Lunàri  Sm. 1. Lunario, calendario. 2. Almanacco che riporta le fasi lunari. Catâr di lunāri, trovare storie. Fâr di lunāri, fantasticare, fare castelli in aria. Pêrdr’ al lunàri, perdere il senno. Êsr’ insìma al lunàri bûn, essere favorito dalla sorte.

Lunàtich  Agg. 1. Lunatico, variabile, instabile. 2. Pazzoide.

Lundì  N. pr. Lunedì. Dal latino lunæ dies, giorno dedicato alla luna. L’è nâ ’d lundì, = ha poca voglia di applicarsi, è sempre stanco. Cúl mûr ché i’ l’han fat ad lundì, = questo muro lo hanno costruito di lunedì (riferito a un muro storto perché è stato costruito dopo un giorno di sbronza).

Lunèta Sf.  1. Lunetta, semicerchio. 2. Lente.

Lunèti,   Sf.  pl. Occhiali. Dal francese lunettes.

Lungàgna  Sf.  1. Chi si attarda. 2. Chi annoia parlando. 3) Che non termina più.

Lungagnâda  Sf.  Lungagnata, discorso noioso.

Lungagnân, Lungagnûn Agg. Lento, inconcludente.

Lungarîna   Sf.  Longherina.

Lúngh 1. Agg. Lungo, lento. Lùngh cmé la quarêšma, = che non finisce mai. Lùngh ad mân, =  manesco, ma anche ladro.  2. Avv. Lungo. Dal latino longus. A la lùnga, = alla lontana.  Töla lùnga, = menare il can per l’aia.

Lunghèsa  Sf.  Lunghezza.

LutSm. Lunotto, vetro posteriore delle auto.

Lûnsa  Sf.  Lonza, filoschiena. Dal latino lumbus, lombo, reni.

Luntân  Agg. e Avv. Lontano, distante. Dal latino volgare longitanus, e questo da longe, = lontano. Da la luntân, = in lontananza.

Luntanânsa  Sf.  1. Lontananza, distanza. 2. Disapprovazione, disparità di opinione.

Luntêra  Avv. Volentieri, di buon grado. Dal latino voluntarie (francese volontiers), spontaneamente. Quànd j’ àn vist tú-c cùma l’era: – “Sgnûr Periûr, i’ gh’gnèm luntêra!”, = quando hanno capito come stavano le cose hanno detto tutti: “Signor Priore, veniamo volentieri!” [Isaia Zanetti]. Mâl luntêra, = controvoglia.

Lùntra (poco usato) Sf.  Lontra, carnivoro acquatico. Dal latino lutra, = che sta in acqua.

Lupîna  Sf.  Lupinella, leguminosa detta anche “sulla”. Dal latino lupinus.

Lupinèla   Sf.  Lupinella. Si tratta del Lupinus albus, ossia l’erba Honòbrycis sativa.

Lûr  Pron. Loro, essi. Dal latino (il)lorum, di loro.

Lús   Sm. Lusso. L’é un bèl lús, = è un bel capitale (in senso dispregiativo).

Lûš  Sf.  1. Luce, bagliore, illuminazione. 2. Corrente elettrica. 3. Vano di una porta o di una finestra. Dal latino lux, luce. Lûš vîva, lûš fôrta, = luce abbagliante. Purtâr a la lûš, illuminare, palesare. Tirâr la lûš, dotare di corrente elettrica.

Laröla  Sf. 1. Feritoia per dare luce. 2. Spioncino. 3. Abbaino.

Lênt  Agg. Lucente, brillante, splendente.

LúšgaSf.  1. Lucciola. 2. Lacrima. 3. Un goccio (di liquore). Dal latino volgare luciola, diminutivo di lucja.

Lgâr  V. intr. 1. Lacrimare, piangere. 2. Luccicare. Dal latino lucēre, luccicare.

Lgnöl  Sm. Usignolo. Dal latino luscinia.

Lgûn Sm. pl. Lucciconi.

Lgûr Sm. 1. Luccichio. 2. Abbondanza di lucciole.

Lìnga  Sf.  1. Lusinga, inganno. 2. Illusione. Dal provenzale lauzenga, = bugia.

Lingâr  V. tr. e intr. 1. Lusingare. 2. Irretire, illudere.

Lingâs  V. rifl. Lusingarsi, illudersi.

Lîr   V. intr. 1. Risplendere, rilucere, luccicare, brillare. 2. Albeggiare. Mìa tút cúl ch’ e’ lušìs l’è ôr, = non è oro tutto ciò che luccica.

Lirîn Sm. 1. Lumicino, fiammella. 2. Luce in lontananza.

Lušnâda  Sf.  Bagliore, lampo.

Lušnamênt  Sm. Il lampeggiare, lampeggiamento.

Lušnâr   V. intr. e imp. Lampeggiare, balenare.

Lúster, Lústre  1. Agg. Lucido, pulito; splendente. 2. Sm. Lucido, crema per scarpe. Avêgh i ò-c lúster, = avere gli occhi lucidi, essere brillo, oppure stare per piangere.

Lustrâr  V. tr. Lustrare, lucidare.

Lustrênt  Agg. Splendente, lucente.

Lustrîn  Sm. 1. Lustrino, ornamento. 2. Mostrina.

Lustrûn  Sm. Verniciatore di mobili.

Lûr  Sm. Luccicore, luccichio, splendore, luce evidente.  Al lušûr ad la candlîna – ânch al rèmle al  pâr farîna, = alla luce di candelina, anche la crusca sembra farina.

Lusùria   Sf. Lussuria. Dal latino luxuria (luxus), lusso.

Lusuriûš   Agg. Lussurioso, impuro.

Lusvûš  Agg. Lussuoso.

Lút   Sm.  Lutto, disgrazia. Dal latino luctus (da lugēre), pianto funebre.

Lutâr  V.  intr. Lottare, combattere, non arrendersi. Dal latino luctari.

Luterìa    Sf.  1. Lotteria. 2. Alea. 3. Casualità.

Lûv Sm. 1. Lupo, cane lupo. 2. Bardana, lappa, lappola, cardo uncinato. 3. Arpione per reccuperare i secchi caduti nel pozzo. 4. Persona ingorda. Dal latino lupus. Fâr al vérs dal lûv = ululare. Fâr la pêrdga dal  lûv, = camminare sulle mani coi piedi in alto. Al pöl fâr la pérdga dal lûv, può fare la pertica (non perde i soldi dalle tasche). Lûv a n’ màngia lûv, lupo non mangia lupo. Al lûv al càmbia ‘l pêl, brîša al vìsi = il lupo cambia il pelo ma mai il vizio.

Lùva  Sf. 1. Carie; muffa. 2. Femmina del lupo.

Luvâr    Sm. Lupaio, luogo frequentato da lupi. 

Luvàta   Sf.  Ovatta, cotone. Dal francese ouate.

LuvètLuvòt  Sm. Lupetto, cucciolo di lupo.

Luvîn 1. Sm. Lupino, luppolo. 2. Lupetto, cucciolo di lupo. 3. Frutto della lappa. 4. Agg. Attinente al cane lupo.

Luvûn Sm. 1. Lupo grosso. 2. Mangiatore, persona vorace.

’Lvâr  V. tr.   Vedi Alvâr.