M Nella numerazione latina equivale a Mille.
M’ Pron. Mi, me. M’aîdte? = mi aiuti?
Ma…, Ma! Cong. Ma… Dal latino magis = di più, piuttosto.
Macâ Agg. e Pp. Ammaccato, livido, tumefatto.
Macàch Sm. 1. Macaco (scimmia). 2. Persona grezza e goffa. Il termine è arrivato a noi dal Brasile tramite i portoghesi, ma è originario dell’Angola.
Macadûra Sf. Ammaccatura, livido.
Macâr V. tr. Ammaccare, schiacciare. Dal latino volgare maccare.
Macarûn, Macherûn Sm. 1. Maccherone (pasta). 2. Individuo tonto, grezzo. Forse da maccus, maschera della “fabula Atellana”. I’ ên bûn chi macarûn! A m’l’à dît ûn ch’a i à vîst mangiâr = sono buoni quei maccheroni! Me lo ha detto uno che li ha visti mangiare.
Macarunâda Sf. 1. Mangiata di maccheroni. 2. Cretinata, sbaglio grossolano. Fâr ’na macarunâda = fare una cretinata.
Macarunâr Sm. Ghiotto di maccheroni, pastasciuttaio.
Macarunsîn Sm. Maccheroncino (tipo di pasta).
Macedònia Sf. Macedonia, frutta sminuzzata. Dal francese macédoine, che indica un piatto di frutta mista. Siccome in Macedonia c’erano popoli di diverse razze mescolati tra loro, così fu battezzato il piatto di frutta mista.
Macèl, Masèl Sm. 1. Macello, mattatoio, macelleria. 2. Strage, carneficina; disastro. Dal latino macellum, = mercato delle carni.
Macèta Sf. 1. Bosco giovane, recente, piccola macchia. 2. Macchiolina. 3. Macchietta, tipo ameno. Dal latino macula.
Màchina Sf. 1. Macchina, vettura. 2. Meccanismo, strumento di lavoro. 3. Trebbiatrice. Dal greco makanà, latino machina, = congegno, ordigno. Andâr a la màchina, = partecipare alla campagna di trebbiatura. Màchina da šgâr, = motofalciatrice. Màchina da cušîr, = macchina per cucire. Màchina da filâr, = filarino. Màchina da cafè, = caffettiera, macchina per fare il caffè. Màchina da tušâr, = macchina per tosare. Màchina da dâr l’àqua a l’úva, = irroratrice. Màchina da semnâr, = seminatrice. Màchina da scrìver, = macchina per scrivere. Màchina dal tréno, = locomotrice. Scrît a màchina, = dattiloscritto. Dâr fögh a la màchina, = scoprire gli altarini; esplodere. Fâr a màchina, = produrre in serie. Tgnîr drê a la màchina, = fare le manutenzioni.
Machinâr V. intr. Macchinare, ordire, preparare trappole o imbrogli.
Machinàri Sm. Meccanismo, strumento di lavoro.
Machinasiûn Sf. Macchinazione, imboscata, tranello.
Machinèta Sf. 1. Strumento piccolo. 2. Accendino, rasoio di sicurezza, ecc.
Machinìsta Sm. 1. Macchinista, operatore. 2. Autista.
Màcia Sf. 1. Macchia, sporco, unto. 2. Disonore. 3. Bosco, selva incolta. Tör via al màci, = ripulire, smacchiare. Màci ’d la v-ciâra, = cheratosi senile. Màcia int i’ ò-c, = avere un leucoma. Dâs a la màcia, = rendersi irreperibile.
Maciâ Agg..e Pp. Chiazzato, a macchie.
Maciâr V. tr. Macchiare, sporcare, ungere.
Maciâs V. rifl. Macchiarsi, sporcarsi, ungersi.
Maciulâ Agg. e Pp. Maciullato, distrutto.
Maciulâr V. tr. Maciullare, sfigurare, tritare, pestare. Dal latino volgare macinulare, = macinare, tritare.
Maciûn Sm. Cespuglio, roveto.
Maciunâra Sf. Terreno con molti cespugli.
Maciurlâ Agg. e Pp. Macchiato qua e là.
Madàma Sf. Termine scherzoso, canzonatorio, per indicare una donna che si dà delle arie o che se la prende comoda. Dal francese madame, corruzione del latino mea dòmina. In italiano è diventato Madonna, [Mea Domina, M(e)a dom(i)na], = la mia padrona; in francese [m(e)a domina, ma domne, ma dôme, ma dâme] = la mia signora. Nota: In piemontese si usa ancora il termine madama quando ci si rivolge ad una signora con rispetto ed educazione. A volte viene sostituito dal vezzeggiativo madamìn.
Màdia (poco usato, sostituito con panâra) Sf. Mobile per impastare il pane. Dal greco màghis (accusativo màghida = pane, madia), passato in latino volgare con magida, poi maida, infine madia.
Madòsca Sf. Imprecazione sostitutiva di una bestemmia, riconducibile a Madonna.
Mâdra Sf. 1. Madre. 2. Fungo per produrre l’aceto. Dal greco mèter e dal latino mater.
Madrepérla Sf. Madreperla.
Madrešîna Sf. Matricina, pianta lasciata al momento del taglio del bosco come tutrice (madre) per quelle che rinasceranno.
Madrevîda Sf. Madrevite, filettatrice.
Madrìgna Sf. 1. Matrigna, madre acquisita. 2. Madre cattiva. Dal latino mater, = madre, ma, in realtà, è colei che sostituisce la madre perché è morta..
Madrîna Sf. 1. Madrina. 2. Comare. Dal latino mater. La madrina viene anche detta gudàsa.
Madúna Sf. 1. Madonna, Maria Vergine. 2. Maestà, figura votiva. Dal latino mea domina, = mia signora. 3. Bestemmia, imprecazione. Mêš ed la Madóna, = maggio. Tirâr dal madûni, = bestemmiare. Un mâl da la Madùna, = un male atroce.
Madunàj Sm. 1. Bestemmiatore. 2. Madonnaro, chi dipinge immagini sui marciapiedi.
Madunâr V. intr. Bestemmiare, imprecare. Vedi Smadunâr.
Madunîna Sf. 1. (vezzeggiativo) Madonna, Maria Vergine. 2. Maestà, cappella votiva, immagine della Vergine.
Madûr Agg. 1. Maturo, Pronto da cogliere. 2. Stanco. Dal latino maturus. Quând al pêr l’é madûr, al cröda, = quando la pera è matura cade. Gnîr madûr, = convincersi; essere stanco.
Madurîr V. intr. 1. Giungere a maturazione. 2. Decidersi. 3. Suppurare. Dal latino maturus.
Màfia Sf. 1. Mafia. 2. Prepotenza, spocchia, esibizionismo.
Mafiûš 1. Sm. Mafioso. 2. Agg.. Arrogante, vanitoso. Fâr è mafiûš, = darsi delle arie, fare l’arrogante.
Magâda Sf. Trovata vincente; soluzione geniale.
Magàgna Sf. 1. Magagna, ferita purulenta. 2. Vizio. 3. Malefatta. Dal provenzale maganhar, = ridurre male. Scrövr’al magàgni, = scoprire i lati negativi, le mancanze. Avêgh dal magàgni, = avere degli acciacchi, delle tare.
Magagnâ Agg..e Pp. 1. Ulcerato, ferito. 2. Difettoso.
Magagnâs V. rifl. 1. Ferirsi, farsi male. 2. Iniziare a marcire (detto della frutta).
Magagnênt Agg. Pieno di magagne.
Magagnûš Agg. 1. Ulcerato, ferito. 2. Difettoso. 3. Equivoco o poco affidabile.
Magàra, Magàri Inter. Magari! Fosse vero! Dal greco makàrie = beato.
Magaridìo Inter. Dio lo volesse!
Magašîn Sm. Magazzino, deposito; emporio; dispensa. Dall’arabo makahzin, = deposito.
Magašinêr Sm. 1. Magazziniere. 2. Furiere; addetto alla distribuzione e ai rifornimenti.
Magêš Sm. Maggese, fieno di primo taglio. Perché è pronto in maggio.
Mâgher Mâgre Agg. Magro, gracile, denutrito; scarno. Dal latino macer, = magro, esile. Fâr ’na figûra mâgra, = farsi compatire.
Maghèt Sm. 1. Parte marcia di un frutto. 2. Gruzzoletto. Dal tedesco màgen, = stomaco.
Màgich Agg.. 1. Magico, favoloso. 2. Miracoloso
Magistrâ Sm. Magistrato.
Magiulîn Sm. Maggiolino. Da noi si chiamavano mariulîni. Se si posava su qualcuno era segno di buon auspicio.
Magiûn Sm. Tipo di gioco di origine cinese, simile al dòmino, detto mah-jòng.
Magiûr 1. Agg. Maggiore, gerarchicamente superiore. 2. Sm. Maggiore (grado militare). Dal latino maior.
Magiurâna Sf. Maggiorana. Dal latino medievale majorana, evoluzione di mazurana. Si tratta dell’Origanum majorana, delle labiate, con proprietà medicinali.
Magiurânsa Sf. 1. Maggioranza. 2. Prevalenza, superiorità (sulla base del numero).
Magnâ Agg..e Pp. 1. Mangiato, deglutito. 2. Consumato, smangiato, eroso. Ma da noi si usa mangiâ.
Magnân 1. Sm. Magnano, stagnino, fabbro, arrotino. 2. Grossa biscia, biacco. 3. Agg. Sporco, lurido; bisunto. Cuntênt cmé un magnân mâl pagâ, = malcontento.
Magnàsa 1 Sf. 1. Grande mangiata; gozzoviglia. 2. Cena fra amici.
Magnàsa 2 Sm. Sfruttatore di prostitute.
Magnèšia Sf. Sale purgativo. Dal tardo greco maghnesìa, nome della città turca Magnesia.
Mâgo Sm. 1. Mago; prestigiatore. 2. Dotato di poteri paranormali. Dal persiano magush, attraverso il greco màgos e il latino magus, = mago.
Magôrgna (Cervarezza) Sf. Tosse, catarro, raffreddore o influenza.
Magrèt Agg. Magruccio, magrolino.
Magrîn Agg. Magruccio, magrolino.
Magrulîn Agg. Magro, scarno, deperito.
Magrûn Sm. Maiale giovane, non ancora ingrassato.
Magûn Sm. 1. Magone, dolore intimo, cruccio. 2. Rognone; ventriglio. Un grân magûn = un grosso dolore da sopportare. Ingugnâr un magûn = ingoiare il rospo.
Mài Avv. Mai, mai più, giammai. Dal latino magis. L’àn dal màj, = l’anno che non esiste.
Màja Sf. 1. Maglia. 2. Elemento della rete. 3. Anello di catena.
Majâl Sm. 1. Maiale. 2. Porco (come epiteto ingiurioso). Si usa di più pôrch, pursèl, raramente nimâl. Dal latino maialis (forse perché offerto alla dea Maia).
Majâra Sf. Confezionatrice di maglie.
Majèta Sf. Maglietta, canottiera.
Maiguàj! Inter. Non accada mai!, Guai!
Majmûn (gàt) Sm. 1. Gatto mammone. 2. Spauracchio. 3. Animale da favola. Dall’arabo maimûn = scimmia.
Majòlica Sf. 1. Maiolica. 2. Ceramica. 3. Vasellame. Da Maiorca, isola delle Baleari, in spagnolo Mallorca.
Maistâ Sf. 1. Maestà. 2. Tempietto votivo, nicchia, pilastrino sacro. Dal latino maiestas.
Maìster, Maìstre, Sm. Maestro, insegnante, educatore, caposcuola. Dal latino magister.
Maìstra, 1. Sf. Maestra, insegnante. 2. Agg. Strada maestra.
Maistrîn, Maistrîna Sm. Sf. Maestro giovane, alle prime esperienze; maestra diligente.
Majûn Sm. Maglione, golf, pullover.
Majunêša Sf. Maionese, salsa. Dal francese mayonnaise.
Mâl Sm. 1. Male, malefatta. 2. Malattia, dolore. 3. Danno. Affronto. Dal latino malum. A n’ fâr mâl ch’l’è pcâ; a n’ fâr bên ch’l’è strusiâ, = non fare il male perché è peccato; non fare il bene perché è sciupato. Al mâl al rîva a cavàl e ’l và via a pê, = il male arriva a cavallo (in fretta), ma se ne va a piedi (lentamente). Dòp la sinquantîna, un mâl úgni matîna = dopo i cinquant’anni, un male nuovo ogni mattino. Tösla a mâl, = offendersi, prendersela a male. Stâr mâl, = essere ammalato. Ma vale anche per l’abbigliamento. Andâr da mâl,= avariare, marcire. Mâl catîv, = tumore. Mâl stîl, = tubercolosi. Mâl dal grúp, = difterite. Chi ch’à fàt al mâl al fàga la penitênsa, = chi ha fatto il male faccia la penitenza.
Mâla Sf. Malavita, mafia.
Malâ Agg. e Pp. 1. Ammalato. 2. Patito. 3. Fissato. Quând arîva la fèsta, al malâ al drìsa la tèsta, = quando s’avvicina la festa, l’ammalato si riprende. Ària malâda, = aria malsana Anche riferito a clima teso, nervosismo.
Maladìs, Agg. Malaticcio, gracile; stentato.
Maladúch, Maladucâ Agg. 1. Maleducato, sgarbato, rozzo. 2. Ineducato.
Malalìngua, Sf. Malalingua, calunniatore.
Malamênt 1. Avv. Malamente, in modo sbrigativo; in maniera disordinata. 2. Agg. Persona poco onesta.
Malàn, Sm. Malanno, disgrazia; malattia.
Malandâ Agg. 1. Mal ridotto, dimesso, povero. 2. Cagionevole, deperito.
Malandrîn Sm. Malandrino, brigante, persona disonesta. Dal tedesco malo e landern, = vagabondare.
Malandrûn Sm. Birbone, buggerone.
Malapêna (A) Locuz. A malapena, a stento.
Malària, Sf. Malaria, malattia delle zone paludose e calde.
Malàs, 1 Sm. Male incurabile; tumore. 2 Avv. Malaccio. A n’ gh’é malàs, = non c’è male.
Malâs V. rifl. Ammalarsi.
Malatìa Sf. 1. Malattia, infermità. 2. Fissazione; mania. Malatìa ch’ la s’atàca, = malattia contagiosa.
Malavgúri Sm. 1. Malaugurio. 2. Malocchio. 3. Iella. Ušèl dal malavgúri, = uccello del malaugurio. Probabilmente si tratta della civetta, il cui canto, stando alla superstizione popolare, presagiva di morte imminente per qualcuno della famiglia della casa vicino alla quale cantava.
Malaviâ Agg..e Pp. 1. Abituato male, educato male. 2. Non corretto in tempo.
Malavìta Sf. 1. Malavita. 2. Mafia. 3. Bande di delinquenti.
Malavöja Sf. Svogliatezza, fiacca, malavoglia.
Malcadúch Sm. Mal caduco, epilessia.
Malcagâ Agg. Malfatto, storpio, deforme.
Mâl catîv Sm. Male incurabile; cancro, tumore.
Malcuntênt 1. Agg. Scontento, disgustato. 2. Sm. Disagio, disappunto, nervosismo.
Maldicênsa Sf. 1. Maldicenza, calunnia, pettegolezzo. 2. Insinuazione. La maldicênsa la frûta cmé la tempèsta ìnt i câmp, = la maldicenza rende tanto come la tempesta sui raccolti.
Maldìt 1. Agg. e Pp. Detto male. 2. Sm. Parola offensiva. Urècia drìta – parôla maldìta; – urècia stânca – parôla frânca, = se fischia l’orecchio destro qualcuno parla male di te; se fischia il sinistro ne parla bene.
Maledèt Agg. e Pp. Maledetto, esecrato. Maledèt quand l’à studiâ = maledetto quando ha studiato! [Isaia Zanetti].
Maledî Agg. e Pp. Maledetto, rovinato, sfigurato.
Maledìgna! Inter. Contrazione dell’imprecazione: Dio ti maledica. Dio t’maledìgna! = Dio ti dia da tribolare.
Maledîr V. tr. e intr. 1. Maledire, imprecare. 2. Rovinare, guastare. 3. Augurare, desiderare il male a qualcuno.
Maledìsa, 1. Sf. Maledizione. Trâr adrê di maledìsa, = mandare maledizioni. 2. (Imprec.) Maledizione. Dio t’maledìsa! = Dio ti maledica!
Maledisiûn Sf. Maledizione; imprecazione.
Maleducâ Agg. Maleducato, sgarbato, rozzo; ineducato. Si diceva anche tirâ sú mâl, tirato su male, educato male.
Malêser, Malêsre Sm. Malessere, disagio.
Malèster, Malèstre (Malìstre a Ramiseto) Sm. Danno, malestro, disastro.
Malfàt, Agg. e Pp. 1. Fatto malamente, senza cura. 2. Storpio; difettoso.
Malgarîn Sm. Scopetto di saggina.
Malgarîna, Margarìna Sf. Scopetto di saggina. Dal latino medievale melicarinus, = di melica.
Malgašêra Sf. Cannucciato, parete fatta con canne di saggina o di granoturco.
Malìgn Agg. Maligno, cattivo, sospettoso, maldicente. Dal latino malignus, = maligno. Di solito con questo aggettivo si indica il diavolo.
Malignâr V. intr. 1. Malignare, calunniare. 2. Sospettare.
Malignitâ Sf. Cattiveria, malignità.
Malimpèš 1. Locuz. Malimpeggio. 2. Sm. Attrezzo composto di una scure da un lato e una lama di zappa dall’altro. 3. Martello da muratore, simile al precedente. Andâr d’ mâl in pèš, = andare di male in peggio.
Malincònich Agg. Malinconico, triste; abbattuto.
Malincunìa Sf. Malinconia, abbattimento; tristezza. Dal greco melancolìa = bile nera, da cui si riteneva derivasse l’umore nero.
Malintêš, Malintêša Sm. e Sf. 1. Equivoco. 2. Concetto o messaggio interpretato male.
Malìsia Sf. 1. Malizia, cattiveria d’animo. 2. Sospettosità, diffidenza. Dal latino malitia.
Malisiûš Agg. Malizioso; sospettoso; diffidente.
Mâl lavâ Agg..e Pp. Lavato male, sporco, trascurato. Che ânch lašó a Funtanlâ – il ciamêvne al “mâl lavâ”, = che anche laggiù a Fontanellato, lo chiamavano il mal lavato [Isaia Zanetti].
Malmarišâ Agg. e Pp. Marmorizzato. Vedi Marmurišâ.
Malmarišâr V. tr. Marmorizzare, rendere simile al marmo. Vedi Marmurišâr.
Malmìs, Agg. 1. Malmesso, sciupato; ammalato. 2. Squattrinato.
Malnèt Agg. 1. Sporco, sozzo; lavato male. 2. Immorale.
Malnutrî Agg. e Pp. Denutrito.
Malò-c Sm. 1. Malocchio, iella. 2. Fattura.
Malòch Sm. 1. Grumo di farina non sciolta in un impasto. 2. Grumo di neve che si attacca ai piedi o alle ruote. Si dice anche basòcle.
Malpartî (A) 1. Locuz. A mal partito; (in) condizione disagevole; (in) mancanza di mezzi finanziari; (in) situazione di handicap.
Malridót Agg..e Pp. 1. Ridotto male; malfermo di salute; rovinato. 2. Senza soldi.
Mâlta Sf. Calce, malta; fango. Dal greco màltha = mistura. Si dice anche paciûgh.
Maltajâ Sm. pl. Maltagliati, pasta sfoglia tagliata in modo irregolare. Maltajâ cûn i fašö, = maltagliati e fagioli.
Maltîna Sf. Sacchetto di seta usato dai ragazzi per mettervi i regali ricevuti quando andavano a dare il bundì (il primo giorno dell’anno). Deriva dallo spagnolo malèta = valigia.
Maltratâ Agg.e Pp. Maltrattato.
Maltratamênt Sm. Maltrattamento.
Maltratâr V. tr. Maltrattare. Bén vìst e maltratâ, = ben visto e maltrattato.
Malucâ Agg..e Pp. Ammalloppato, grumoso. Pulénta malucâda, = polenta con grumi.
Malucâr V. tr. Raggrumare, ammalloppare.
Malucâs V. rifl. Raggrumarsi, ammallopparsi.
Malumûr Sm. Malumore, scontento; disagio.
Malûra Sf. 1. Malora, sfortuna, fallimento. 2. Confusione, disordine. 3. Saccheggio. Dal latino mala hora, = ora sfavorevole.
Malúria (Casteln.) Sf. Stato di malessere, disagio fisico.
Maluriâ Agg. e Pp. Indisposto, malaticcio, influenzato.
Malús 1. Avv. Maluccio. 2. Sm. Leggero malessere.
Mâlva Sf. Malva, erba curativa. Dal latino malva, erba delle Malvàcee, utilizzata per decotti.
Malvìst Agg..e Pp. Malvisto, odiato, indesiderato.
Malvûn Sm. Malva, malvone.
Màma Sf. Mamma, madre. Onomatopeico dalle prime parole dei bimbi che cercano la mammella. Màma pietûša, fiöla tignûša = mamma debole, figlia esigente.
Mamalúch Sm. 1. Mammalucco, tonto; incapace. 2. Schiavo mercenario. Dall’arabo mamluk, schiavo, mercenario.
Mamèla Sf. Mammella, seno. Dal latino mamma = mammella. Quelle degli animali si chiama pêt.
Mân Sf. 1. Mano. 2. Una passata di colore. 3. Turno di distribuzione delle carte. 4. Lato. Dal latino manus. Dâr la mân, = salutare, rispettare, riverire. Méj un tôp in búca a un gàt, che un cliênt in mân a un avucât = meglio un topo in bocca a un gatto che un cliente in mano a un avvocato. A mân drìta, = a destra. Šú ’d mân, = contro mano, fuori posto. Mân bûši, = mani bucate, prodigalità. Dû mân par tör e ’nsúna per dâr = due mani per prendere e nessuna per dare. Stâr cûn al mân in mân, = non lavorare, non impegnarsi. Schêrs ad mân / schêrs da vilân = scherzo di mano, scherzo da villano. A m’ fa rûšga al mân, = mi fanno prurito le mani, ho voglia di picchiare. Spurcâs al mân = sporcarsi le mani, fare un’azione indegna. Lavâs al mân, = lavarsene le mani, declinare le responsabilità. Tucâr cûn al mân, = toccare con mano, constatare, rendersi conto di persona. A la mân, = alla mano, semplice, bonario, che si adatta, senza pretese. Êsr’ad mân, = giocare per primo.
Màna Sf. 1. Manna. 2. Cosa deliziosa. 3. Toccasana; beneficio inatteso. Dall’ebraico manàh, attraverso il greco mànna e il latino cristiano manna. Cústa l’è màna dal cêl, = questa è una vera fortuna.
Manâda Sf. 1. Manata, colpo con la mano. 2. Manciata, piccola quantità.
Manâra, Manēra (Ramiseto) Sf. Mannaia, manarino; scure per tagliare i tronchi. Dal latino medievale manuaria, = maneggevole on le mani.
Manâro Agg. Lupo mannaro (quello delle favole). Dal latino volgare (lupus) hominarius.
Manarvêrs Sm. Manrovescio, schiaffone.
Manàsa Sf. Mano grossa, rustica; manaccia.
Mân bàsa Sm. Saccheggio, repulisti, man bassa.
Mânca Agg. Mancina (mano). A drìta, a mânca, = a destra, a sinistra.
Mancamênt Sm. 1. Svenimento. 2. Mancamento. 3. Ammanco.
Mancânsa Sf. Assenza, mancanza; carenza.
Mancâr V. intr. 1. Mancare, essere assenti. 2. Svenire, star male. 3. Essere in difetto, essere senza. 4. Sbagliare. Da mancus, = monco, difettoso.
Mânch 1. Avv. Manco, neppure, nemmeno. Esiste anche almânc, almeno. 2. Agg. Mancino, sinistro.
Mância Sf. Mancia. Vedi Bendîga.
Mandâ Agg..e Pp. Mandato, spedito; inviato. I’ l’àn mandâ föra al pégri, = lo hanno mandato a pascolare le pecore.
Mandâda 1. Agg Mandata. 2) Sf. Giro di chiave. 3) Spedizione. I’ gh’ho dâ trê mandâdi = ho chiuso bene. 3. Pp. Mandata, indirizzata, inviata.
Mandânt Sm. Mandante; istigatore; committente.
Mandâr V. tr. Mandare, inviare, spedire. Dal latino mandare (da manu e dare), dare in mano, affidare, spedire attraverso le mani di un altro.
Mandâr a mênt Locuz. Imparare a memoria, ricordare.
Mandarîn Sm. 1. Mandarino, piccola arancia. 2. Dignitario cinese. Dal portoghese mandarim.
Mandâr šù, V. tr. 1. Mandare giù, ingoiare. Tollerare, sopportare. 2. Mandare verso il basso. Immergere il secchio nel pozzo.
Màndga Sf. Manica di abito. Dal latino manica. L’è un âter pâr ad màndghi, è tutto un altro discorso.
Màndghe Sm. 1. Manico. 2. Maniglia. 3. Manopola.
Mandghèta Sf. Mezza manica.
Mandgòt Sm. Manicotto. Finte maniche da portare sopra le maniche vere per non consumarle.
Mandgûn Sm. pl. Polsini inamidati.
Màndla (Casteln.), Màndurla Sf. Mandorla (frutto), mandorlo (albero). Dal greco amygdàle, in latino classico amygdala, poi latino tardo amandula.
Mandlûn Sm. Mandolona.
Mandôla Sf. Mandòla, strumento musicale.
Mandràscia Sf. Languore da malessere, con sensazione di vomito.
Mandrìl Sm. Mandrillo. Dallo spagnolo mandrìl.
Mandrîn Sm. Mandrino, fermapunte nei trapani.
Mân drìta Sf. Mano destra. A mân drìta, = a destra.
Mandulîn, Mandurlîn Sm. Mandolino.
Mandulinâda, Mandurlinâda Sf. 1. Mandolinata, serenata. 2. Adulazione, sviolinata.
Mandulinìsta, Mandurlinìsta Sm. Suonatore di mandolino.
Manè-g, Sm. 1. Maneggio; luogo di addestramento dei cavalli. 2. Conduzione di un mezzo. 3. Tentativo di imbrogliare.
Manegiâr V. tr. 1. Maneggiare, usare. 2. Imbrogliare; contraffare, adulterare. Nota. Da questo verbo deriva il termine Mànager.
Manèl Sm. Manipolo, manciata di grano.
Manèla Sf. Manipolo, piccolo fascio. Dal latino manipulus (da manus), che sta in mano, manciata. Di solito indica il manipolo di grano. Veniva detto anche pulàster. Chi ch’ vôlta la manèla, al girarà la canèla, = chi cura il grano, avrà molto cibo.
Manêra Sf. 1. Maniera, modo. 2. Usanza, costume. 3. Educazione, galateo, garbo, discrezione. 4. Mezzi economici. Dal francese manière. Fâr in manêra, = fare in modo che. In manêra, = comunque, in ogni modo.
Manèsch Agg. Manesco, facile a litigare e dare botte.
Manèta Sf. 1. Manetta. 2. Manubrio. 3. Maniglia, manico. A manèta, = velocemente, a tutto gas. Girâr la manèta, = lavorare con alacrità.
Manetâr V. tr. Ammanettare.
Manfrîna, Sf. 1. Monferrina, danza popolare originaria del Monferrato diffusa fino al secondo dopoguerra. 2. Sgridata, lavata di capo, paternale.
Màngano Sm. Mangano, macchina a cilindri rotanti per pareggiare le stoffe di canapa o di lino.
Manganâr V. tr. Manganare, trattare la tela col mangano.
Manganèl Sm. 1. Manganello. 2. Randello, bastone. Dal greco mànganon, in tardo latino manganum, = che però era una macchina bellica, una catapulta, usata negli assedi (per lanciare sul nemico proiettili, sassi, liquidi bollenti).
Manganlâda Sf. Manganellata, bastonata.
Manganladûr Sm. Manganellatore.
Manganlâr V. tr. Bastonare, percuotere con un randello.
Mangiâ Agg..e Pp. 1. Mangiato. 2. Smangiato, consumato; eroso, liso.
Mangiacapàra Sm. Chi si mangia la caparra.
Mangiâda 1. Sf. Mangiata; pasto luculliano. 2. Agg. e Pp. Mangiata.
Mangiadìsch Sm. Giradischi di piccole dimensioni per dischi a 45 giri..
Mangiadûr Sm. Mangione, gran mangiatore.
Mangiadûra Sf. Mangiatoia, greppia.
Mangianàster Sm. Mangianastri, musicassetta, registratore.
Mangiapân Sm. Mangiapane, parassita. Mangiapân a tradimênt, = mangiapane a tradimento.
Mangiaprêt Sm. Mangiapreti, anticlericale, anarchico.
Mangiâr V. tr. 1. Mangiare, nutrirsi. Banchettare. 2. Sciupare, sperperare, consumare. 3. Rodere, erodere, smangiare. Dal latino manducare. Il verbo si usa anche nel gioco delle carte e della dama. A gh’è chî ch’màngia pra scampâr e chi ch’a scâmpa per mangiâr, = c’è chi mangia per vivere e chi vive per mangiare. Al sgnûr al màngia quând l’à fàm; al purèt quând a gh’n’à = il ricco mangia quando ha fame, il povero quando ne ha. Mangiâr descûns, = mangiare scondito, in bianco. Mangiâr la föja, = subodorare il tranello. Mangiâr a sbàf; mangiâr adòs, = mangiare a spese d’altri. Chi ch’ lavûra al mangia, chi ch’a n’ lavûra al mangia e al bèv, = chi lavora mangia, chi non lavora mangia e beve. Mangiâr cûn j ò-c, = bramare, desiderare. Mangiâr cûn i dênt dednâns, = mangiare con i denti davanti, cioè gradire poco il cibo. Mangiâs al fìdghe, = mangiarsi il fegato, rodersi, essere invidioso. Mangiâr in cò, = essere cresciuto più del proprio padre (detto del figlio) che potrebbe mangiare appoggiando il piatto sul suo capo.
Mangiâr (Al) Sm. 1. Il cibo, le provviste. 2. Lo stipendio. Al mangiâr dal galîni, di cunìj = becchime per le galline, erba per i conigli. Tös al mangiâr d’in bùca = togliersi il cibo dalla bocca, sacrificarsi.
Mangiâs V. rifl. 1. Rodersi (le dita). 2. Mangiarsi (la faccia). Mangiâs sùta, = dilapidare tutte le proprie sostanze. Spendere più del guadagnato.
Mangiarîn Sm. Cibo squisito, leccornia.
Mangìm, Sm. Mangime artificiale.
Mangiúm Sm. Rimasugli di fieno dopo il pasto dei bovini.
Mangiûn Sm. Grande mangiatore.
Manî Agg. e Pp. 1. Preparato, Pronto. 2. Vestito bene, pronto per uscire.
Manìa Sf. 1. Fissazione, mania. 2. Predilezione (intesa come hobby). Dal greco màinomai = sono folle.
Manìcia Sf. Maniglia di corda (la presa per il campanello a mano nelle antiche case signorili).
Manicòmi Sm. 1. Manicomio, ospedale per malati di mente. 2. Stato di cose assurdo e disordinato. Dal greco manìa (malattia) e komèo (curo) [Colonna]. I màt i n’èn mìa tú-c al manicòmi, = i matti non sono tutti al manicomio. Manicòmi l’è scrît dedföra, = manicomio (l’insegna) sta scritto all’esterno.
Manicòt Sm. Pezzo di tubo per raccordo. Giunto flessibile fra tubi fissi.
Manifatûra Sf. 1. Manifattura, lavoro eseguito a mano. 2. Opificio.
Manifèst 1. Agg. Palese, evidente. 2. Sm. Cartellone, locandina. 3. Circolare. 4. Pubblicità. Dal latino manifestus.
Manifestasiûn Sf. 1. Manifestazione. Protesta. 2. Esternazione di un sentimento.
Manìglia Sf. 1. Maniglia. 2. Manopola.
Manigôld Sm. Manigoldo, malandrino, furfante. Dal nome di uno scrittore tedesco dell’XI secolo, Managold, autore di libelli contro gli eretici.
Manîna 1 Sf. 1. Mano piccola, graziosa. 2. “Manomorta”, palpeggiatore. Manîna màta / la pìcia chi la càta; / la càta ’l su’ padrûn, / la gh’ mòla un bèl s-ciafûn = manina pazza, / picchia chi trova; / trova il suo padrone, / gli molla uno schiaffone.
Manîna 2 Sf. Ditola riccia o bicolore (specie di fungo).
Mân in crûš Locuz. A mani giunte, composte, in croce.
Manîr V. tr. Preparare, predisporre.
Manîs V. rifl. Prepararsi, vestirsi, predisporsi.
Manlûn Sm. Mannellone, grosso fastello.
Manòpla Sf. 1. Pomello, manopola, piccolo volano di regolazione. 2. Le due impugnature del manubrio della bicicletta e della motocicletta. 3. Guanto con un solo dito per il pollice. Forse dal latino tardo manupula, manipula (che si può manovrare con la mano).
Manòvra Sf. 1. Manovra, operazione eseguita sotto controllo. 2. Programmazione preventiva. Dal francese manoeuvre.
Mànš, Mànša 1. Sm. Manzo, vitellone. 2 Sf. Manza, mucca giovane, che non ha ancora partorito. Dal latino volgare mandjus, di origine preromana alpina. 3. Agg. Poco furbo, credulone.
Mansârda Sf. Mansarda. Dal nome dell’architetto francese F. Mansard (1598-1666).
Mansardâ Agg. e Pp. Mansardato, locale adibito a mansarda. Normalmente è il sottotetto.
Manšèt 1 Sm. Vitello. Dal latino volgare mandjus, di origine preromana alpina.
Manšèt 2 Sm. 1. Fisarmonica, organetto, piccolo mantice. 2. Soffietto per dare lo zolfo alle viti. Il significato deriva da “mantice”, quindi “manticetto” = piccolo mantice.
Mansîn Agg. 1. Mancino, sinistro. 2. Disagevole. A sfavore. 3. (Aratro) con vomere a sinistra. Dal latino mancus.
Mansiûn Sf. Mansione, incarico; dovere, compito. Dal latino mansio, luogo in cui si “rimane” a svolgere l’incarico.
Manšöl, Manšöla Sm. 1. Vitello, manzo. 2. Sf. Manzetta, vitella. 3) Persona imbranata.
Manšöla Sf. Affaticamento esagerato del braccio; gonfiore dovuto a sforzo.
Manšulîn, Manšulîna Sm. Vitellino. Sf. Manzetta, vitella.
Manšulûn Sm. Grosso manzo. Ragazzo poco sveglio.
Mân šûnti (A) Locuz. A mani giunte, in preghiera.
Mantèl Sm. Mantello, panno per coprirsi. Sinonimi: Mantlîna, Tabàr, Gabâna.
Mantèla Sf. Mantello, mantellina.
Mantgnîr V. tr. 1. Mantenere. 2. Allevare, nutrire. 3. Fare manutenzione. Dal latino manu e tenere = guidare. Un pupà ’l mantîn sèt fiö; sèt fiö i n’ mantîni brîša un pupà, = un padre mantiene sette figli; sette figli non mantengono un padre.
Mantgnîs V. rifl. 1. Mantenersi; essere autonomo. 2. Conservarsi (in salute). 3. Restare da parte; restare fuori da discussioni. Mantgnîs bên, = restare in salute, conservarsi bene. Mantgnîs a la mân, = tenere la destra nel senso di marcia. Mantgnîs cûn al lavûr, = mantenersi con il lavoro. Mantgnîs föra, = tenersi fuori da qualcosa.
Mantgnû Agg..e Pp. Mantenuto, curato.
Mantgnûda Sf. Mantenuta, amante.
Màntice Sm. Mantice del fabbro. Dal latino manticae, che però erano bisacce formate da due sacche.
Mantìgn Sm. Appoggio, corrimano, manico.
Mantlîna Sf. Mantellina.
Mântva N. pr. Mantova. Forse di origine etrusca, Mantua.
Mantvân 1. Agg. Mantovano. 2. Sm. Territorio di Mantova. Mantvân, – lârgh ed bùca e strèt ed mân, = mantovano / largo di bocca, ma stretto di mano. Che però viene adattato a tanti altri luoghi.
Mantvâna Sf. Mantovana (parte della tenda). In realtà le mantovane erano le cornici frangiate, in metallo o legno, che accompagnavano lo spiovente di sottotetto.
Manúbrio Sm. Manubrio, mezzo di pilotaggio. Dal latino manubrium, = manico.
Manûn, Manûna Agg. Grossa mano.
Manuvradûr Sm. Manovratore, guidatore di macchine edili (gru, bulldozer, ecc.) o di motrici ferroviarie.
Manuvrâr V. tr. 1. Manovrare, guidare grosse macchine. 2. Lavorare sotto sotto, convincere persone a proprio favore. Dal latino medievale manu operare attraverso il francese manoeuvrer.
Manvâl Sm. Manovale, garzone, apprendista. Dal latino manualis. Fâr al manvâl = fare il manovale.
Manvèla Sf. 1. Manovella, manetta. 2. Manubrio. Dal latino volgare manibella, = piccola maniglia.
Màpa Sf. 1. Mappa, carta geografica. 2. Disegno. Dal latino mappa, tovagliolo. Lû ’l sà ’d lètra, lû’l sà ’d màpa, – al gh’à al lapìs sémpr’ in bisàca = lui sa leggere, lui sa interpretare le mappe, ha la matita sempre in tasca.
Mapâl Sm. 1. Mappale. 2. Archivio ove si conservano le mappe catastali.
Mapamónd Sm. Mappamondo, globo che riproduce la terra.
Mapèl Sm. Confusione, baccano, disordine, chiasso. Dal latino mapalia, = confusione.
Mâr Sm. 1. Mare. 2. Quantità incommensurabile. Dal latino mare. Un mâr ad guàj, = un mare di guai. Un mâr ad bên, = un amore immenso.
Màra (Ramiseto) Sf. Attrezzo agricolo con lama a zappa e, sull’altro lato, a scure. Dal latino marra. È detto anche malimpèggio (pericoloso su un lato, ancor più sull’altro).
Marachèla Sf. Marachella, birbonata. Dall’ebraico meraggèl, = esploratore, spia.
Marâna Agg. (Uva) marana.
Marangûn 1 Sm. 1. Falegname. Dal latino tardo marram àgere = usare la marra. Il termine può derivare da marankòs, che in greco moderno significa falegname.
Marangûn 2 Sm. Uccello che penetra sott’acqua (cormorano) per catturare la preda. Dal latino medievale mergo, latino classico mergus, = uccello acquatico, che si immerge.
Marânt Agg. Colore amaranto.
Maràs Sm. Manarino; macete; piccola scure; “marrancio” da macellaio. Dal latino marra, zappa. Tajâ šú cûn al maràs, = grezzo.
Maràsa Sf. Mannaia da macellaio; scure. Dal latino marra.
Marāsca Sf. Amarena, marasca.
Maraschîn Sm. Maraschino (liquore).
Maratûna Sf. 1. Maratona (corsa). 2. Lungaggine, fatica. Dall’omonima città greca da cui il messaggero Fidìppide (Filippide) raggiunse di corsa Atene (42,175 km) per recare la notizia della vittoria degli Ateniesi guidati da Milziade contro i Persiani (490 a. C.). A ricordo dell’evento furono istituite le maratone antiche.
Maravìa, Meravìa Sf. 1. Meraviglia, sorpresa. 2. Cosa incomprensibile. 3. Delusione. Dal latino mirabilia, cose straordinarie. Fâsne maravìa, = dare importanza a cose o fatti scontati. La maravìa la s’atàca = la meraviglia si attacca, cioè non farsi mai meraviglia di niente, perché può capitare anche a te. Al plurale meravìj indica anche i giochi dei bambini.
Mârca Sf. Marca, marchio.
Marcâ Agg. e Pp. 1. Marchiato, timbrato (riferito a merci o a corrispondenza). 2. Marchiato, additato (riferito a persone). 3. Marcato (controllato da vicino).
Marcadûr Sm. 1. Marchiatore. 2. Timbratore. 3. Marcatore (nel calcio).
Marcadûra Sf. 1. Marchiatura di un oggetto. 2. “Marcatura” (controllo da vicino) di un avversario nelgioco.
Marcanìcia, Martinìca, Sf. Martinicca, freno a ceppi, manovrato con una vite tramite manetta o volano, in uso sui carri e i birocci. Tirâr la marcanìcia, = frenare, dissuadere.
Marcantùni Sm. Marcantonio, uomo grande e grosso.
Marcapûnt Sm. Strumento o persona marcapunti (in molti giochi come le bocce, il biliardo, pallavolo, ecc.).
Marcâr V. tr. 1. Marcare, segnare. 2. Controllare da vicino. Marcâr i cunfîn = segnare i confini. Marcâr al pàs, = segnare il passo. Succede quando si finge di camminare ma non ci si sposta.
Marcasèca Sf. Pirite, pepita di metallo grezzo reperibile in zone argillose dopo la pioggia. Detta anche martesèca.
Mârch Sm. Peso della stadera, detto anche “romano”. Dal franco màrka, segno.
Marchêš Sm. 1. Marchese, nobiluomo. 2. Megalomane, sfaticato. 3. Ciclo mestruale. Dal franco màrka, segno (di confine). Sgnûr marchês! (accompagnato da un finto inchino) = signor marchese (Come dire: non darti delle arie).
Marchêša Sf. 1. Marchesa, nobildonna. 2. Presuntuosa, pretenziosa, delicatina.
Marchèta, Sf. 1. Marchetta. 2. Marca da bollo. 3. Contributo pensionistico. 4. Somma o penale da versare (non sempre in denaro) per un servigio ricevuto. 5. “Marchetta” = paga delle prostitute.
Marchiâ Agg. e Pp. Marchiato.
Marchinšìgn Sm. 1. Marchingegno, meccanismo. 2. Stratagemma.
Mârcia 1 Sf. 1. Marcia, lunga camminata. Dal franco markon, attraverso il latino tardo marcare (lasciare orme) e il francese marcher [Colonna]. 2. Pezzo musicale, come la marcia nuziale. 3. Rapporti per variare la velocità delle auto.
Marciadûr Sm. 1. Marciatore. 2. Maratoneta.
Marciapê Sm. 1. Marciapiede, passaggio pedonale. 2. Corsia. Dal francese (XVIII secolo) marchepied.
Marciâr V. intr. 1. Marciare (addestramento militare). 2. Filare dritto. 3. Funzionare (detto di macchinari).
Marcunàsh (Cervarezza) Sm. Infingardo, fiaccone, perditempo.
Marcunista Sm. Marconista, addetto al telegrafo. Dal cognome di Guglielmo Marconi (1874-1937), scopritore delle onde radio e inventore del telegrafo senza fili.
Maremân Agg. Maremmano, abitante della Maremma. Cavàl maremân, = cavallo maremmano.
Marêna Sf. Amarena, (pianta e frutto); marasca.
Marèngh, Marenghîn Sm. 1. Marengo. 2. Moneta. Dal nome della moneta coniata da Napoleone dopo la battaglia di Marengo (14 giugno 1800). Al gh’à d’i marenghîn = è molto ricco. Vedi anche: Sôd, Cavúr, Cavurîn, Munêda, Grâna.
Maresiàl Sm. 1. Ufficiale dell’esercito. 2. Persona dal carattere forte. Dal francese maréchal, a sua volta dal latino medievale mariscalcus, = addetto ai cavalli. 3. Donna autoritaria.
Margarîna 1 Sf. Burro vegetale. Dal francese margarine.
Margarîna 2, Malgarîna Sf. (a Cervarezza Mürgarîna). Scopetto di saggina usato per lo più per raccogliere le briciole dal tavolo.
Margarìta 1. Sf. Margherita, pratolina. 2. N. pr. Margherita. Dal greco margarìtes, in latino margarita = perla, gemma. Margarìta dai curàl – salta šù ch’a cânta ’l gàl: – canta ’l gàl e la galîna, – salta šù, Margaritîna! = Margherita dal corallo, alzati che canta il gallo; canta il gallo e la gallina, salta giù Margheritina!
Mârgin, Sm. 1. Margine, estremità. 2. Confine. 3. Limite, spazio di sicurezza. Dal latino margo (marginis) = margine, limite.
Marginâl Agg. Marginale, secondario, di minore importanza.
Margherìta N. pr. Vedi Margarìta.
Marî Sm. 1. Marito, coniuge, sposo. 2. Padrone di casa. Dal latino maritus. Tör marî, = sposarsi, riferito alla donna. L’à tôt marî, ha preso marito (detto di un uomo), quando in casa comanda la moglie. Dúna da marî, = ragazza in età da marito. O cúch bèl – da la pèna ìnt al capèl, – quânt gh’òja ancúra – par mèter l’anèl? = cucù bello, dalla piuma sul cappello, quanto devo aspettare per mettere l’anello?
Maridâda Agg. e Pp. Maritata, sposata.
Maridâr V. tr. 1. Maritare, sposare. 2. Provvedere di dote. 3. Associare, abbinare (detto di abiti). Cûn i sôld e cûn la rôba, a s’marîda anch una gòba, = coi soldi e con la roba, si marita anche una gobba. Maridâr la vîda a l’ópi = maritare (agganciare) la vite all’acero campestre.
Maridâs V. rifl. Sposarsi, maritarsi.
Maridîn Sm. Marito premuroso, giovane.
Marîn Agg. Marino, che viene dal mare.
Marîna 1. Sf. Spiaggia, lido, lungomare, terra o aria vicino al mare. 2. Agg. Marina (di mare). 3. N. pr. Marina.
Marinâ Agg. e Pp. Marinato, salato, messo in concia.
Marinâda 1. Agg. e Pp. Marinata, salata, messa in salamoia. 2. Sf. Salsa marinata.
Marinâr 1 V. tr. Marinare, salare, mettere in concia.
Marinâr 2 Sm. 1. Militare di marina. 2. Persona che non mantiene la parola. La fîn dal marinâr – l’è cúla d’afugâr, = la fine del marinaio è quella di affogare.
Marîno N. pr. Marino.
Mariulîna Sf. Coccinella.
Mariunèta Sf. 1. Marionetta, saltimbanco. 2. Carattere instabile. Dal francese marionnette [Colonna].
Marletîn, Merletîn Sm. 1. Chiusino, chiavistello. 2. Roba da poco. Vedi Merlèta.
Marmàja Sf. Marmaglia, gentaglia. Dal francese marmaille.
Marmâr Sf. Affondare nel fango o nella neve.
Marmelâta Sf. Marmellata, confettura. Dal portoghese marmelada.
Marmìsta Sm. Lavoratore di marmo.
Marmìta Sf. 1. Grossa pentola (militare). 2. Tubo per lo scarico dei gas dei motori. 3. Mattonella ottenuta con frammenti di marmo. Dal francese marmite.
Màrmo Sm. Marmo. Dal greco màrmaros, = splendente, in latino marmor.
Marmòta Sf. 1. Marmotta. 2. Persona imbranata. Dal francese marmotte.
Mârmre Sm. Marmo. Vedi Màrmo.
Marmurišâ Agg..e Pp. Marmorizzato, decorato come il marmo.
Marmurišâr V. tr. Marmorizzare, decorare come il marmo.
Marôla N. pr. Marola, località in comune di Carpineti, sede di una storica abbazia e del seminario diocesano.
Mârs 1 Sm. Marzo. Da martius (mensis), = mese di Marte. Mars asút, avrîl bagnâ – biâda a chi ch’l’à šà semnâ, = marzo asciutto, aprile bagnato beato chi ha già seminato. Mârs marsòt, – al dì l’è lúngh cmé la nòt, = marzo, marzolino, il giorno dura quanto la notte. Mârs, marsòt – tînšme al cûl, làsme stâr i’ ò-c, = marzo, marzuccio, / abbronzami il sedere ma lasciami salvi gli occhi. Era una filastrocca scaramantica da recitare all’alba del primo giorno di marzo mostrando le natiche al sole che stava sorgendo. Si credeva così di evitare mali alla vista.
Mârs 2 Agg. 1. Marcio, avariato. 2. Bagnato fradicio. Dal latino marcidus, marcio, fradicio. Aqua mârsa, = acqua solforosa, a causa dell’odore di zolfo che fa pensare a qualcosa di putrefatto.
Marsadèl, Sm. Seme di leguminose.
Marsàdghe Agg. e Sm. Marzaiolo, marzàtico, che si semina in marzo (grano o granturco).
Marsâna Sf. Terreno marcio, molto bagnato, dove si affonda.
Marsapân Sm. Marzapane. Dall’arabo mauthaban, inizialmente nome di una moneta, poi di una misura, quindi la scatola per i dolci, infine il dolce stesso.
Marsâr Sm. Merciaio, negoziante di tessuti e affini.
Marsaröl Agg. 1. Marzaiolo, marzolino. 2. Lunatico. 3. Sm. Merciaiolo.
Marsh! Escl. Su, in marcia. Via! Cammina! Dal francese marcher, marciare (termine militare).
Marsî Agg. e Pp. Marcio, putrefatto, avariato, decomposto.
Marsiân Agg. Marziano, ufo, extraterrestre. Dal nome del pianeta Marte.
Marsîna Sf. 1. Marsina, giacca a coda. 2. Abito strano, antiquato. Probabilmente dal nome del belga Jean de Marsin (1601-1673), comandante delle truppe spagnole in Fiandra.
Marsîr V. intr. Marcire, decomporsi, imputridirsi, putrefarsi. Dal latino marcēre, essere marcio.
Marsöl Sm. Marzaiolo (seme).
Marsulîn Agg. Marzolino. La nêva marsulîna, – la dûra da la sîra a la matîna = la neve di marzo dura fino al mattino. La lûna marsulîna, – la fà crèser l’insalatîna, = la luna di marzo fa crescere l’insalata.
Marsúm Sm. 1. Marciume, insieme di cose putrefatte. 2. Immoralità.
Marsumàja Sf. Marciume, putredine.
Marsûn È il nome di Marzo in alcune varianti. Chi ch’a gh’à un bel sucûn – al le tìgna per marsûn = chi ha un bel tronco lo risparmi per marzo. Con la variante: Se te t’gh’ê un bel sucûn – rispàrmiel per marsûn, = se hai un bel tronco risparmialo per marzo.
Martedì Sm. Martedì. Dal latino Martis dies, = giorno dedicato a Marte.
Martèl Sm. Martello, maglio. Dal latino tardo martellus. Martèl da muradûr, da scarpulîn, da bàtr’ al fèr, martello da muratore, da scarpolino, da fabbro. Campâni a martèl, = campane a martello, allarme, richiamo per pericolo incombente.
Martesèca Sf. Vedi Marcasèca.
Martîn (Sân) 1. N. pr. Martino. 2. San Martino. 3. Sm. Trasloco, trasferimento ad altro posto. Si festeggia l’11 novembre. Ricorda san Martino di Tours, famoso per avere donato parte del proprio mantello a un povero. Fâr sân Mârtin = fare san Martino, traslocare. L’espressione è nata perché questo era il periodo in cui si cambiava podere (e padrone), in quanto tutti i raccolti erano al coperto, tutti i lavori agricoli finiti e la natura iniziava il lungo periodo del riposo invernale. L’istâ ’d sân Mârtîn = breve periodo di tempo bello all’inizio di novembre. Si dice che sia il premio dato a San Martino per avere donato parte del proprio mantello al povero.
Martingàla Sf. Martingala, nastro, cinturino. Dal francese martingale.
Martinìca, Marcanìcia, Sf. Martinicca, freno a ceppi, manovrato con una vite tramite manetta o volano, in uso sui carri e i birocci. Tirâr la marcanìcia, = mettere il freno, dissuadere.
Martinûn Sm. 1. Schermaglia. 2. Duello verbale. 3. Schermaglia a botta e risposta per ritardare l’ingresso della sposa a casa dello sposo. C’era l’usanza di intrattenere la coppia fuori di casa, inventando delle storie o inscenando un finto processo, per permettere alle cuoche di fnire di cucinare.
Martíri Sm. 1. Martirio. 2. Sofferenza. 3. Persecuzione. Dal greco màrtyros = testimone, attraverso il latino martyr = martire.
Martirišâr V. tr. Martirizzare.
Martirûn Locuz. Cantâr i martirûn = battere i denti dal freddo. Vi potrebbe essere una reminiscenza del canto del martirologio (Vita Martyrum).
Martlâda 1. Sf. Martellata. 2. Agg. e Pp. Martellata, percossa.
Martlâr V. tr. 1. Martellare, picchiare, percuotere. 2. Insistere, ripetere. 3. Fare chiasso.
Martlîn Sm. 1) Martelletto. 2) Sm. pl. Martlîn ai dî = , sofferenza prodotta dal troppo freddo.
Martlîna Sf. 1. Martelletto da muratore. 2. Martelletto per incidere le macine, con la “penna” sottile.
Marúch Agg. Cocciuto, testone.
Maruchîn Agg. e Sm. 1. Marocchino, abitante del Marocco. 2. Meridionale, detto anche terrone.
Marûga Sf. Acacia, robinia.
Marugâr Sm. 1. Marrucheto. 2. Bruco di robinia.
Marugûn Sm. Robinia selvatica.
Marùla, Marúla, Sf. 1. Midollo (d’albero, delle ossa). 2. Seme di piante; nocciolo. Dal latino medulla, = nòcciolo.
Marulîna Sf. Piccolo seme.
Marûn 1. Agg.. Di colore marrone. Probabile riferimento al colore della castagna, attraverso il francese marron. 2. Sm. Marrone (variante di castagne), come albero e come frutto. Il nome deriverebbe da un termina alpino Marro, nome generico per indicare un ciotolo, una “giarèla”. 3. Sm. pl. Testicoli. Dal latino medievale (XIII secolo) marro. In questo caso potrebbe essere chiamata in causa la parola latina Mas, maris = maschio.
Marunâda Sf. 1. Sbaglio. 2. Cantonata, coglionata.
Marunslîna (Casteln.) Sf. Tipo di castagna simile ai marroni.
Marusticâna Sf. Marosticana (prugna). Dalla località di Maròstica (Vicenza).
Màs 1 Sm. 1. Mazzo. 2. Mazza, grosso martello. Dal latino arcaico màtea (latino classico matèola), = mazza. È più frequente màsa (’d fèr). Il màs ad lègn era un cilindro di legno, con rinforzi di ferro (cersèli) intorno alle due facce battenti e un manico al centro. Lo si usava per spaccare la legna, utilizzando le biette o cunei (al tajöli) di ferro o anche di legno.
Màs 2 Sm. 1. Mucchio, ammasso. 2. Mazzo (di fiori). 3. Mazzo (di carte). Dal latino massa, = quantità.
Màs 3 Sm. Sasso, macigno.
Màš Sm. Maggio. Dal latino majus (mensis) = mese dedicato a Maia, madre di Mercurio. Avrîl al fà i fiûr, maš a gh’ dà l’udûr = aprile fa i fiori e maggio li profuma. Maš urtlân: – tânta pàja e pôch pân = maggio abbondante di verdure, tanta paglia e poco pane. Maš piuvênt tanta pàja e pôch furmênt = maggio con pioggia tanta paglia e poco grano. Maš sút furmênt per tú–c = maggio asciutto, / grano per tutti. Màš, la rúca in mèš al ràš = maggio, la rocca fra i rovi. Perché non c’è più tempo per filare. Per sânta Crûša, la pègra la s’ tûša = per santa Croce (3 maggio), si tosa la pecora.
Màsa Sf. 1. Mazza; maglio; mazza di ferro. Dal latino màtea. 2. Concimaia; letamaio. 3. Insieme di persone, moltitudine anonima. Dal latino massa, ammasso, quantità. La pars massaricia indicava un insieme di terreni agricoli (da cui “masseria”, “massaro”, “maso”). La màsa dal rût = il letamaio.
Masâ Agg..e Pp. Ammazzato, ucciso.
Masàcher, Masàcre Sm. Massacro, carneficina.
Masacrânt Agg. Massacrante, faticoso; stressante.
Masacrâr V. tr. Massacrare, ridurre in fin di vita, uccidere. Dal francese massacrer.
Masâda 1. Sf. Mazzata, botta. 2 Agg. Uccisa, ammazzata.
Masà-g Sm. Massaggio.
Masagiadûr Sm. Massaggiatore, massoterapeuta.
Masagiadûra Sf. L’atto di massaggiare.
Masagiâr V. tr. Massaggiare, strofinare. Dall’arabo masah (sfregare), attraverso il francese massage.
Masamênt Sm. Uccisione, strage.
Masangàja Sf. Massangaia, castagna polposa e grossa.
Masâr V. tr. 1. Uccidere, ammazzare. 2. Superare a carte. Dal latino mactare, attraverso il francese massacrer. A masâr cân e gàt a s’ fà mâl i sö fàt, = a uccidere cani e gatti / si fanno male i propri fatti. Da Sânta Lusìa a Nadâl a s’ màsa ’l nimâl, = da Santa Lucia (13 dicembre) a Natale (25 dicembre) / si uccide il maiale.
Masâs V. rifl. Uccidersi, ammazzarsi. Anche vicendevolmente.
Màs-c 1. Agg. Maschio, di genere maschile. 2. Sm. Maschio, punta per filettare. Dal latino màsculus = maschio.
Mascàgna (A la) Locuz. Pettinatura alla (maniera di) Mascagni, liscia e rivolta all’indietro.
Mascarâda, Mascherâda Sf. 1. Mascherata. 2. Sceneggiata.
Mascarpûn Sm. Mascarpone, tipo di formaggio.
Màs-cia Agg. Donna mascolina, energica e forzuta.
Mascherâr V. tr. 1. Mascherare. 2. Nascondere, camuffare.
Mascherîna Sf. 1. Mascherina. 2. Modello. 3. Abito di carnevale.
Mascherûn Sm. 1. Mascherone, ornamento edilizio. 2. Metopa.
Mas-ciús, Sm. Maschietto, ragazzo gracile.
Màscra Sf. 1. Maschera. 2. Rete protettiva del volto per operare intorno agli alveari. 3. Persona infida. 4. Addetto al controllo dei biglietti a teatro. Dal latino medievale masca, = strega.
Masèl 1 Sm. Massello, blocchetto. 2 Sm. (raro) Vedi Macèl.
Masèla Sf. 1. Mascella, ganascia, guancia. 2. Pinza, ganascia di morsa. Dal latino maxilla, mascella.
Mâšer Sm. 1. Macero. 2. Stagno.
Masêr Sm. Mazziere, colui che ha il mazzo delle carte da gioco.
Mašêra Sf. 1. Macerie, mucchio di pietre, sassaia. 2. Casa diroccata. Dal latino maceries, muro di pietre (a secco). 3. Il cumulo di sassi tolti dai campi e sistemati alla bell’e meglio lungo i confini a formare un rustico muro perimetrale. … e pu’, a l’impruvîš, cmé dòp la tempèsta, – l’é tút ’na mašêra, pu’ ’ngùta an ghe rèsta, = … e poi, all’improvviso, come dopo una tempesta, è tutto un cumolo di macerie, più nulla rimane.
Masèt Sm. Mazzetto (di fiori o di carte da gioco o di altro).
Masèta Sf. 1. Mazzetta, grosso martello. 2. Soldi dati per corrompere. 3. Bastone-scettro del capofila di una sfilata di banda musicale o di processione. 4. Grosso martello di legno, chiamato mazzapicchio, usato per cerchiare le botti o per abbattere animali.
Masì-c, 1. Agg. Massiccio, duro; pieno; legno vero; oro autentico. 2. Sm. Massiccio, gruppo montuoso.
Masiciâr V. tr. Pavimentare, lastricare una strada.
Maslàj Sm. 1. (raro) Macellaio. Sono più usati maslâr e maslîn. 2. Sm. Dente molare.
Maslâr V. tr. Macellare. Trattare la carne del maiale appena ucciso.
Maslîn Sm. Macellaio, norcino.
Maslûn Agg. Grossa mascella.
Màsma Avv. Specialmente, in particolare. Dal latino maxime.
Masmamênt Avv. Specialmente, soprattutto.
Màsme Agg. Massimo, superiore a tutti. Dal latino maximus.
Mâšna Sf. 1. Macina, mola di mulino. 2. Quantità di cereale macinato in una volta. Dal latino volgare macina.
Mašnâda 1 1. Agg. Macinata; tritata, distrutta. 2. Sf. Quantità di cereali macinati. 3. L’azione del macinare.
Mašnâda 2 Sf. Masnada, combriccola poco raccomandabile. Dal provenzale maisnada.
Mašnadûra Sf. Macinatura, triturazione.
Mašnâr V. tr. Macinare, triturare, distruggere. Al prìm ch’arîva al mulîn al mâšna = il primo che giunge al mulino macina.
Mašnîn Sm. 1. Macinino (da caffè). 2. Trabiccolo, auto scassata.
Mašòch Agg. 1. Imbevuto; madido. 2. Maturo. 3. Stupido.
Masöl (pl. masö) Sm. 1. Mazzuolo, martello. 2. Legno usato come mazza per piantare le “biette”. 3. Rocchio (di legno).
Masöla Sf. Mazzetta, martello. Dal latino mateola.
Mašrâda 1. Sf. Quantità di canapa messa al macero. 2. Agg..e Pp. Macerata, imbevuta.
Mašrâr V. tr. Macerare, triturare, tenere a bagno. Dal latino macerare. Usato per indicare il processo di macerazione della canapa, per staccare le fibre dalla parte legnosa. Il periodo di macerazione durava circa quaranta giorni.
Mašrâs V. rifl. Macerarsi.
Mâšre Sm. Macero, stagno.
Mastèl Sm. Mastello (di zinco, legno o plastica). Dal bizantino màstas, = recipiente.
Mastèla Sf. Mastello di zinco, a forma ovale.
Màstice Sm. 1. Mastice, colla. 2. Isolante. Dal greco mastikè, attraverso il latino mastix, = gomma, resina di lentisco.
Mastîn Sm. Mastino, cane. Dal francese antico mastin.
Mastîte Sf. Infiammazione alle ghiandole mammarie. Dal greco mastòs = seno, mammella. (Malattia delle mucche, ma anche delle donne che avevano partorito da poco).
Masúca, Sf. 1. Testa, cranio. 2. Testa dura; persona ritardata.
Masucûn Agg. Testone, ritardato, poco dotato.
Masulîn Sm. Mazzetto, mazzo di fiori.
Masûn Agg. 1. Massone. 2. Cospiratore. Dal francese [franc]macon, inglese free-masons. Inizialmente in italiano si chiamavano framassoni.
Masunerìa Sf. 1. Massoneria, associazione segreta costituitasi in Inghilterra nel XVIII secolo. 2. Tendenza all’aiuto reciproco e alla collaborazione fra appartenenti allo stesso ambiente o gruppo.
Mašûrca, Mašûrcra, Mašûlcra Sf. Mazurca (ballo). Dal polacco mazurka, tipico della regione dei laghi Masuri.
Màt, Màta 1. Sm. Individuo pazzo, matto, squilibrato. 2. Agg. Falso, contraffatto; selvatico. Dal latino tardo ma[t]tus = ubriaco. Chi ch’ cânta a tâvla e ch’ fìs-cia a lèt, l’è màt perfèt = chi canta a tavola e fischia a letto, è un matto perfetto. Quând a s’è màt a la matîna a s’è màt ânch a la sîra = se si è matti in gioventù lo si sarà anche nella vecchiaia. Da un màt a s’ pöl sperâr quèl ad bûn, / ma briša da un cujûn = da un pazzo qualcosa di buono puoi aspettartelo, ma non da un minchione. Chi schîva un màt l’à fāt giurnâda = chi evita un pazzo ha fatto giornata. Ôr màt = oro falso.
Màta 1 Agg. Falsa, finta, non autentica. Ca’ màta: in termini agricoli indica una struttura portante in muratura con pareti in trecce di rami, di frasche o di giunchi; in gergo militare la “casamatta” è un rifugio mimetizzato sotto terra o sotto la roccia, dove stavano le sentinelle con mitraglie e cannoncini.
Màta 2 Sf. Jolly, “matta”. Dallo spagnolo matàr, = ammazzare (carta che “ammazza” al gioco).
Matâda Sf. 1. Pazzia; corbelleria. 2. Scherzo.
Matâna Sf. 1. Furia. 2. Isterismo.
Mataràs Sm. 1. Materasso; giaciglio. 2. Cuscinetto antiattrito. Vedi Materàs.
Matarèl 1 Agg. e Sm. 1. Pazzoide, picchiatello. 2. Allegrone, giocherellone.
Matarèl 2 Sm. Mattarello, legno per fare la sfoglia. È chiamato anche canèla da la sfujâda. Dal latino matara, = giavellotto gallico.
Matàsa Sf. Matassa. Dal greco màtaxa, latino metaxa = seta grezza. Catâr al co’ d’la matàsa = risolvere un problema.
Matasûn Sm. Grossa matassa.
Matemàtica Sf. Aritmetica, matematica. Dal greco mathematikè tèkne, attraverso il latino mathematica ars.
Matemàtich 1. Agg. Matematico. 2. Sm. Persona strana, originale. Scienziato.
Materàs Sm. 1. Materasso; giaciglio. Si dice anche tamaràs. 2. Cuscinetto per evitare l’attrito.
Materasâi Sm. Materassaio.
Materasâr Sm. Materassaio.
Matèria Sf. 1. Materia. 2. Tema, argomento. 3. Cervello. Leggera pazzia. Dal latino materia. Matèria grîša, = cervello.
Materiâl 1 Agg. Persona grezza, grossolana; imbranata.
Materiâl 2 Sm. 1. Materia che costituisce un oggetto. 2. Materiale da lavoro.
Materialàs Agg. Materialone, grossolano.
Materialìsta Agg. e Sm. Materialista.
Materialûn Agg. e Sm. 1. Persona grezza, grossolana. 2. Persona imbranata.
Maternitâ Sf. Maternità, procreazione. Gravidanza.
Matî Agg. Impazzito, diventato matto, che ha perso il controllo. Vedi Amatî.
Matimênt Sm. Tribolazione, ammattimento.
Matîna Sf. 1. Mattino, mattinata. 2. Levante. Dal latino matutinum (tempus) = tempo del mattino.
Matinâda Sf. Mattinata (la durata di un mattino).
Matîr V. intr. 1. Impazzire, perdere l’uso della ragione. 2. Tribolare. Essere indaffarato. Êt drê matîr? = stai impazzendo?
Matîta Sf. Matita, làpis, pastello. Dal greco lìthos aimatìtes = pietra sanguigna. Matîta cupiatîva = tipo di matita che, inumidita con la saliva, scriveva in modo più marcato anche sulla stoffa, ed era indelebile.
Matitâ Sf. “Mattata”, pazzia, gesto sconsiderato.
Matrìcula Sf. 1. Numero di serie. 2. Cartellino personale. 3. Novizio, inesperto. 4. Militare di leva. 5. Universitario al primo anno. Dal latino tardo matricula (pubblico registro) diminutivo di matrix.
Matrimùni Sm. 1. Matrimonio; sposalizio; pranzo di nozze. 2. Grande festa. 3. Accordo. Dal latino matrimonium. Il termine comprende i vocaboli matris munus = la prerogativa della madre, cioè la procreazione. Matrimùni a l’impruvîš: – o l’infèrne o ’l paradîš = matrimonio all’improvviso / o l’inferno o il paradiso.
Matrimuniâl 1. Agg. Matrimoniale; relativo al matrimonio. 2. Letto a due piazze. 3. Camera degli sposi.
Matûn Sm. 1. Mattone, laterizio. 2. Cosa difficile da digerire. Dal greco màtta. Mâl dal matûn (o anche Mâl dal sàs, mâl’d la prêda) = mania di costruire.
Matunèla Sf. Piastrella, mattonella.
Maturlân Sm. Mattacchione, originale.
Matutîn 1. Agg. Mattutino, mattiniero. 2. Sm. Mattutino (parte dell’uffizio). Dal latino matutinum tempus (era quella parte dell’ufficio canonico recitata dai monaci nella prima ora del giorno). 3. Caso incomprensibile; guazzabuglio.
’Mbrûš, ‘Mbrûša Sm. Moroso, morosa.
’Mdàja Sf. 1. Medaglia, (decorativa o devozionale). 2. Macchia d’unto sui vestiti. Vöt la mdàja? = vuoi la medaglia?, si dice a chi insiste nel vantare i propri meriti.
’Mdûda 1. Agg. Recisa, mietuta. 2. Sf. Quantità mietuta. 3. Mietitura, atto del mietere.
’Mdûr, ‘Mdûra Agg. Mietitore, mietitrice.
’Mdûra Sf. Mietitura, raccolto.
Mè Pron. Io, me, proprio io. Mè m’ sa = a me sembra che.
Me’ Agg. e Pron. sing. Mio. Dal latino meus = mio. Al me e ’ l tò = il mio e il tuo.
Mê Agg. e Pron. pl. Miei, mie. Dal latino mei = miei, e meæ = mie.
Mecànich 1. Agg. Utensile meccanico. 2. Sm. Riparatore o operatore di macchine. 3. Organo di macchine, automatismo. Dal greco mekanicos, attraverso il latino mechanicus.
Meddûr, Meddûra Agg. Mietitore, mietitrice.
Meddûra Sf. Mietitrice meccanica. Si sente anche Meddûr.
Meddûra Sf. Mietitura, raccolto.
Méder, Médre 1 V. tr. Mietere. Dal latino mètere (da cui messe). Pár sân Pédre / al furmênt l’é prûnt da médre, = a san Pietro il grano è pronto per essere mietuto. Gh’êt d’andâr a médre? = devi andare a mietere? cioè, hai così tanta fretta? C’è il rischio di perdere un bene grande come il raccolto?
Mèder, Médre (Al) 2 Sm. 1. Raccolto, messe. 2. La mietitura.
Mèdga (Êrba) Sf. Erba medica. Dal latino herba medica. Proviene dalla Media, regione asiatica dove veniva coltivata.
Medgâr 1 (Casteln.) V. tr. 1. Medicare, curare. 2. Disinfettare. Dal latino medicare, = medicare.
Medgâr 2 Sm. Campo di erba medica.
Medgûn Sm. 1. Medicone, stregone, ciarlatano. 2. Erborista, chi conosceva le proprietà delle erbe. Dal latino medicus, a sua volta dal verbo mederi = medicare. Erano coloro che curavano con le erbe o che “segnavano” le storte o altri mali e allontanavano il malocchio.
Mèdia Sf. 1. Media, percentuale. 2. Centrale, che sta a metà. 3. Scuola di secondo grado. Dal latino medius.
Mediasiûn Sf. Mediazione, intervento, pacificazione.
Mediatûr Sm. Mediatore, procacciatore. Dal latino mediator.
Medšîna Sf. 1. Medicina come scienza. 2. Medicazione; cura. Rimedio. Dal latino medicina.
Medšinâl Sm. Medicinale, farmaco.
Mêgh Prep. Meco, assieme a me. Dal latino mecum, = con me. Mêgh, = con me. Têgh, = con te. Sêgh, = con lui. Nòsch, = con noi. Vòsch, = con voi. Sêgh ( anche al plurale) = con loro.
Méj Agg. e Avv. Meglio, migliore. Dal latino melior, melius. A la mèj = nel modo migliore, alla meglio. Anche alla bella e meglio, in fretta.
Mìl Agg. numerale Mille.
Mêla Sf. 1. Miele. 2. Cosa dolce e attraente. Dal latino mel, = miele.
Melanšâna Sf. Melanzana.
Mèlga Sf. Melica, saggina. Scùa ’d mèlga, = scopa di saggina.
Melghèt Sm. 1. Parte superiore della saggina, quella che produce i semi. 2. Infiorescenza del granturco, del sorgo e simili. Fâr i melghèt, rompere le cime del granoturco (serviva a far crescere meglio la pannocchia e a procurare foraggio per gli animali).
Melgûn Sm. Melicone, granturco da foraggio.
Melgunâra Sf. Campo, coltivazione di saggina.
Memòria Sf. Memoria, ricordo. Dal latino memoria.
Menagràm Sm. Iettatore, menagramo.
Menaröla Sf. Menarola, trapano.
Meningite Sf. Meningite, malattia infiammatoria delle meningi.
Mêno Avv. Meno. Dal latino minus. = di meno, meno.
Mênsa Sf. 1. Refettorio, sala mensa. 2. Pasto (militare). Dal latino mensa.
Mensulûn Sm. pl. 1. Legni portanti nel carro, davanti e dietro. Sono detti anche Mešlûn. 2. Supporti murati per grosse mensole.
Mênt Sf. 1. Mente, cervello, intelligenza. 2. Attenzione. Dal latino mens. Mandâr a mênt = imparare a memoria.
Mênt (A) Locuz. A memoria, in mente. Tgnîr a mênt, = ricordare. Imparâr a mênt, = imparare a memoria. Pasâr d’in mênt, = dimenticare. Pùndre a mênt, = osservare, controllare, guardare. Dâr à mênt, = dare retta.
Mênta Sf. Menta, erba curativa o aromatica. Dal greco mìnthe, attraverso il latino mentha.
Mentàster Sm. Mentastro, menta selvatica. Dal latino mentastrum.
Mênter, Mêntre Cong. Mentre, durante. Dal latino dum interim, = nel frattempo.
Meravìa Sf. 1. Meraviglia, sorpresa. 2. Cosa incomprensibile. 3. Delusione. Dal latino mirabilia, cose straordinarie. Fâsne maravìa, = dare importanza a cose o fatti scontati. La meravìa la s’atàca = la meraviglia si attacca, cioè non farsi mai meraviglia di niente perché può capitare la stessa cosa anche a te. Al plurale, meravìj, indica i giochi dei bambini. Fâr al meravìj = giocare..
Mercâ 1 Sm. 1. Mercato, commercio. 2. Area dove si svolge il mercato. 3. Baccano, fiera. 4. Prezzo, costo di un articolo. Dal latino mercatus (commercio, fiera). A bûn mercâ, = a buon prezzo. Dû dùni al fân un mercâ; – tré dùni al fân ’na fêra = due donne bastano per fare un mercato; tre donne fanno una fiera. Mercâ dal bèstij, = fiera degli animali.
Mercansìa Sf. Merce, mercanzia.
Mercânt Sm. 1. Mercante, commerciante. 2. Privo di scrupoli. Fâr urèci da mercânt, = fare orecchie da mercante, fingere di non capire. I mercânt e i pôrch – i ên bûn úst dòp môrt, = mercanti e porci / sono buoni solo dopo che sono morti.
Mêrci Sm. Treno merci.
Mercurdì Sm. Mercoledì. Dal latino dies Mercurii, = giorno di Mercurio.
Mercúri 1. Sm. Mercurio (metallo). 2. N. pr. Mercurio (pianeta). 3. Mercurio (dio).
Mêrda Sf. Sterco, feci. Dal latino merda.
Merdàj Sm. Porcilaia, luogo sporco.
Merdaröl Sm. Merdaiolo, chi accudisce il letamaio.
Merdâr Sm. 1. Merdaio, letamaio. 2. Ambiente sporco, trascurato.
Mardlênt Agg. 1. Sporco, indecente. 2. Borioso.
Merdûn Agg. Sporco, disordinato, trascurato.
Merdûš Agg. Sporco, lercio; persona insolente.
Mericân Agg.. e Sm. Vedi Americân.
Mericanâda Sf. 1. Americanata. 2. Sbruffonata; gradassata.
Merìnga Sf. Meringa.
Mèrit Sm. Merito, iniziativa.
Meritâr V. tr. Meritare, guadagnare, essere degno di. Dal latino meritare (da mereo).
Meritèvle Agg. Meritevole. Degno di lode.
Mérla Sf. Merla, la femmina del merlo. I dì d’ la mérla, i giorni della merla: sono gli ultimi tre giorni di gennaio, utilizzati nella tradizione popolare per prevedere l’andamento della stagione. Narra la leggenda che un merlo, alla fine del mese di gennaio, che allora aveva solo 28 giorni (mentre febbraio ne aveva 31), dicesse: “Sei finito, finalmente! Ora non patirò più freddo (Più non ti curo, domine, che uscito son dal verno!)”. Gennaio, indispettito chiese in prestito a Febbraio tre giorni, i più freddi di tutto il mese, per angheriare ancora il povero merlo.
Mérle Sm. 1. Merlo. Dal latino mèrula. 2. Individuo poco furbo, che vuol fare il furbo ma non vi riesce. 3. Merlo, tratto di muro di torri e castelli. Dal latino medievale mèrulus (i merli del castello somigliano a una fila di uccelli fermi sul muro).
Merlèta Sf. 1. Saliscendi, serratura. 2. Cosa senza valore. Dal latino volgare màrrula, doppio diminutivo di marra, zappa, zappetta. I’àn purtâ vìa ânch la merlèta = hanno rubato tutto. Scosamerlèti, = rompiscatole.
Merlòt, Sm. 1. Merlo. 2. Minchione. 3. Persona originale e imprevedibile.
Merlûn Sm. Grosso merlo. Ma anche tipo un tantino grezzo.
Merlutîn (Casteln.) Sm. Merlo, piccolo merlo, merlo appena nato.
Mêš Sm. Mese, mesata. Dal latino mensis.
Mèš (1) 1. Agg. Mezzo, metà. 2. Sm. Strumento, mezzo. Mèš lìtre, = mezzo litro. Fâr a mèš, = fare a metà. Per lavurâr a gh’ völ i mèš = per potere lavorare occorrono gli strumenti adatti. A ’l gh’à i mèš = ha disponibilità di denaro.
Mèš (In) (2) Avv. e prep. In mezzo, fra. Dal latino in medio. Armàgnghe in mèš, = restarci dentro. Mèts’ in mèš, = frapporsi, cercare di conciliare. Andâgh ad mèš, = venire coinvolti, compromettersi.
Més Sm. Messo (comunale).
Mèsa Sf. Messa, rito sacro, solenne. Dal latino missa, nella formula liturgica ite, missa est, nel senso di ite, (Eucharìstia) missa est. Significava che le speci eucaristiche erano state inviate anche a coloro che erano in prigione e che il rito era terminato. L’ûtm’ ad andâr a mèsa l’è ’l prìm a scapâr, = l’ultimo che arriva in chiesa è il primo a uscirne.
Mešalâna Sf. 1. Tessuto (misto) di lana, lino o cotone. 2. Un tipo inaffidabile, debole di carattere. Da mèša (mezza) lâna, cioè un prodotto scadente.
Mešalûna Sf. Mezza luna: coltello con due manici, a forma di semicerchio, per tritare le versure.
Mešanòt Sf. Mezzanotte.
Mès-c Sm. 1. Mestolo grande. 2. Elementi della turbina, detti anche cucchiai. Dal latino miscēre, = rimescolare.
Meschîn Agg. Meschino, miserabile. Dall’arabo mìskin, = povero.
Mès-cia Sf. 1. Mestolo, mestola. Mès-cia furâda, ramaiolo. 2. Foraggio composto di paglia, fieno e foglie, mescolati e triturati. Êt fàt la mès-cia? = hai preparato la mistura per le bestie? Oltre Secchia si chiama mis-ciâda. Dal latino volgare misculare (iterativo di miscēre).
Mes-ciâda 1. Sf. Mestolata, colpo di mestola. 2. Agg..e Pp. Miscelata, mescolata. Dal latino miscēre.
Mes-ciadûr Sm. Mescolatore, bastone dentato. (Serviva a rompere la cagliata prima di fare il formaggio). Nella lavorazione fatta in casa doveva essere di ginepro pelato.
Mes-ciâr V. tr. 1. Mischiare, rimestare. 2. Confondere.
Mes-cîn Sm. 1. Espressione del viso di chi un bimbo che sta per piangere. 2. Mestolo piccolo.
Mèscla (Casteln.), Sf. Mestolo, mestola. Dal latino volgare misculare (iterativo di miscēre).
Mesclûn Sm. Grosso mestolo, cucchiaione.
Mêšda! V. tr. 1. Mescola! (invito a mescolare, a lavorare). 2. Rimprovero rivolto anche a persone che cercano di seminare discordia. Mêšda pöra! = insisti pure!
Mešdâ Agg. e Pp. Rimestato, mescolato.
Mešdâr V. tr. Rimestare, mescolare.
Mešdâs V. rifl. È più usato Šmešdâs. Agitarsi, contorcersi.
Mešdì Sm. 1. Mezzogiorno, ore dodici. 2. Siesta, riposino. Fâr al mešdì, = fare la siesta.
Mešlûn Sm. pl. 1. Legni portanti nel carro, davanti e dietro. 2. Supporti murati per grosse mensole.
Mestêr Sm. 1. Mestiere, professione. 2. Abitudine. Dal latino ministerium = funzione, impiego. A scadaûn al su’ mestêr – e i cujûn a la cariöla, = a ognuno il proprio mestiere / e ai minchioni la carriola. Variante: A scadaûn al su’ mestêr, – i âši ìnt i carabiniêr, – e s’a gh’ n’avânsa, – ìnt la finânsa, = a ognuno il proprio mestiere / e i minchioni nei carabinieri, / e se ce ne avanza, / nella Finanza. Êser dal mestêr, = appartenere a una categoria, essere esperto. Fâr al mestêr, = fare la prostituta. Tör sú un mestêr, = imparare un mestiere. Avêgh un mestêr a mân, = esercitare un’attività.
Mestierânt 1. Sm. Mestierante. 2. Agg. Poco serio.
Mèstla Sf. Mestolo. È più frequente mès-cia.
Mešvîn Sm. 1. Vino annacquato o torchiato. 2. Persona insignificante.
Metâ Sf. Metà, mezza parte. Dal latino medìetas. La mi’ metâ, = mia moglie.
Metàl Sm. Metallo. Dal greco mètallon, in latino metallum.
Metàno Sm. Metano, gas per cucina, per forni e auto.
Mèter, Mètre 1 V. tr. 1. Mettere, collocare, porre, aggiungere. 2. Produrre. 3. Indossare. 4. Riporre, mettere via. 5. Piantare (alberi, mettere a dimora). 6. Ammettere, riconoscere. 7. Inserire, aggiungere. 8. Spuntare (detto dei germogli, dei nuovi denti). Dal latino mittere. Mètr’al prêt a lèt, = mettere le braci per scaldare il letto. Mèts’ ìnt i pàgn, = sostituirsi mentalmente a. Mètr’ a pòst, = ordinare. Mètr’ in crûš = tormentare. Mètr’ in gîr, = divulgare. Mètr’ in fìla, = comandare, richiamare all’ordine. Mèter dênter, = arrestare, mettere in prigione. Mèter giudìsi, = rimettersi in carreggiata, comportarsi secondo le usanze e la legge. Mèter mân, = iniziare un lavoro. Mèter sú, = installare, mettere in funzione un apparecchio. Farsi un capitale. Mèter sú ’l vàchi, = comperare le mucche. Aggiogarle. Mèter sú cà, = mettere su casa, sposarsi. Mèter šú la mnèstra, = cuocere la minestra.
Méter, Métre 2 Sm. 1. Metro. 2. Parametro di misura (o di giudizio). Dal greco mètron = misura.
Metradûra Sf. Lunghezza o area di un oggetto.
Mi N. pr. Mi, terza nota musicale.
Mi’ Pron. e Agg. Mio, miei.
Mìa 1 Pron. e Agg. Mia. Dal latino mea. Gnîr da la mia = riconoscere le mie ragioni.
Mìa 2 (negazione rafforzativa di “non”) Mica. Dal latino mica, = briciola, (neanche una) briciola. A n’è mìa vêra, = non è affatto vero.
Miâr V. irreg. Ha solo alcune forme personali. = Bisognare, occorrere, essere necessario. Mìa = bisogna; miâva = bisognava; miarà = bisognerà; miarê, miarìsa = bisognerebbe.
Miâra Sf. 1. Migliaia. 2. Numero immenso, migliaia.
Miâra N. pr. Migliara, frazione di Casina.
Mìca Sf. Micca di pane, pagnotta.
Michelàs Sm. Michelaccio, simbolo dello sfaticato. Dispregiativo di Michele. Fâr la vìta ’d Michelàs: mangiâr e bèvre e andâr a spàs, = fare la vita di Michelaccio: mangiare, bere e andare a spasso.
Michèta Sf. Pagnotta.
Mìcia 1 Sf. Asina, somara. Vedi Mìsa.
Mìcia 2 Sf. Miccia, esca per esplosivi. Dal greco myxa, in latino classico myxa e nel volgare micca, poi il francese mèche. Dâr fögh a la mìcia = aizzare, istigare.
Micîn Sm. Micetto.
Micio, Mîcio! Sm. 1. Modo di chiamare il gatto: Micio. 2. Gatto.
Micrània Sf. Emicrania, mal di testa. Dal greco emikranìa, attraverso il latino hemicrania.
Micròfne, Micròfono Sm. Microfono.
Microscòpi Sm. Microscopio.
Mietitrebia Sf. Mietitrebbia.
Migliurâr V. tr. Migliorare, progredire; stare meglio. Dal latino tardo meliorare = migliorare.
Migliurìa Sf. 1. Miglioria; abbellimento. 2. Restauro.
Mignàta Sf. 1. Sanguisuga. 2. Usuraio, strozzino.
Mignîn Sm. 1. Gattino, micio. 2. Biscotto tipo Wafer.
Mignulîn Sm. Mignolo.
Mìla Num. Mille, come multiplo. Si usa nelle composizioni di migliaia: dêš mìla.
Milân N. pr. Milano. Dal latino Mediolanum.
Milanêš Agg. Milanese.
Milêšme Sm. 1. Millesimo. 2. Quota millesimale (di un edificio). 3. Anno di nascita o di fondazione.
Miliârd Sm. Miliardo. Dal francese milliard.
Miliardàri Agg. Miliardario, ricco sfondato.
Milìsia Sf. Milizia (corpo militare dell’epoca fascista). Dal latino militia.
Mìlit Sm. 1. Milite, soldato. 2. Appartenente alla Milizia. Dal latino miles, = milite.
Militâr Agg. e Sm. Militare; soldato.
Miliûn Sm. Milione, numero molto grande. Dal francese million.
Miliunàri Agg. Milionario, molto ricco.
Miliuramênt Sm. Miglioramento.
Miliurâr V. tr. Migliorare.
Mîlsa Sf. 1. Milza. 2. Bile. Dal longobardo mìlzi.
Mîna 1 Sf. Mina, carica esplosiva. Dal francese mine. 2. Mina, grafite della matita.
Mîna 2 Sf. Mina, grafite della matita.
Mîna 3 Sf. Mina (unità di misura per cereali). Dal greco emìna, misura di peso, poi moneta greca. La mina era un cilindro di legno largo e basso, con una croce metallica in alto che la divideva in quattro zone (croce che era usata per sgranare le pannocchie di granturco), di diverse grandezze a seconda delle convenzioni di ogni paese (da 12 a 23- 25 kg).
Minàcia Sf. 1. Minaccia, provocazione. 2. Paresi. 3. L’incombenza di un temporale o di un pericolo. Dal latino minae.
Minaciâr V. tr. Minacciare, intimorire.
Minadûr Sm. 1. Minatore, scavatore delle miniere. 2. Artificiere, addetto alle mine esplosive.
Minâr V. tr. 1. Minare, sistemare esplosivo. 2. Ledere (il fisico o i rapporti sociali).
Minchiûn Sm. Minchione, citrullo.
Minciûn Sm. Minchione, citrullo. Dal termine latino mentula, = minchia.
Minèl Sm. 1. Misura per cereali; della stessa forma della mina, ma con metà capienza, di paglia di segale, a volte anche di legno.
Minêla Sf. Unità di misura per cereali da macinare.
Minerâl Agg. e Sm. Minerale. Dal latino medievale mineralis.
Mingherlîn Agg. e Sm. Smilzo, mingherlino. Dal francese antico mingrelin.
Minghîn, Minghîna N. pr. Domenico, Domenica. Varianti: Minghèt, Mèngo, Mingûn.
Miniadûr Sm. 1. Miniatore. 2. Chi esegue miniature o lavori minuti e precisi.
Miniadûra Sf. 1. Miniatura. 2. Opera perfetta e di piccole dimensioni.
Miniâr V. tr. Miniare, eseguire disegni o lavori microscopici e di precisione. Dal latino miniare, = colorare col minio.
Miniêra Sf. 1. Miniera, cava sotterranea. 2. Fonte di guadagno. Dal francese antico miniere.
Mìnim. Mìnimo Agg. Minimo, quantità minima. Dal latino minimus.
Miningîte, Meningîte Sf. Meningite, malattia infiammatoria delle meningi.
Minìster Sm. Ministro. Dal latino minister, = aiutante, servitore.
Ministêr, Ministèri Sm. 1. Ministero. 2. Sede del ministero.
Ministradûr Sm. Amministratore, delegato. Dal latino administrator.
Minuèt Sm. 1. Minuetto. Danza di origine popolare, elevata a ballo di corte nel XVII secolo. 2. Gesto incontrollato, smanceria.
Minûn Sm. Staio, contenitore a forma semiconica per raccogliere il grano che esce dalla trebbiatrice. Un minone misurava circa cinquanta chili. Diventava unità di misura per la suddivisione del grano tra padrone e mezzadro.
Minûr (poco usato) Agg. Minore fra due, più piccolo. Viene quasi sempre sostituito da pu’ cìch. Dal latino minor. Sercâr al mâl minûr, = cercare il male minore.
Minurânsa Sf. 1. Minoranza. 2. Opposizione in politica.
Minût 1 Sm. Minuto, attimo. Dal latino tardo minutum, da minutus, = suddiviso, breve.
Minût 2 Agg. Minuto, piccolo, magro. Dal latino minuere, = diminuire.
Minûta Sf. 1. Minuta. 2. Distinta, elenco particolareggiato.
Mìo Agg. e Pron. Mio. Dal latino meus, = mio.
Mìra Sf. Mirra (uno dei doni dei Re Magi). Dal greco myrra, in latino myrrha. Si tratta di una resina utilizzata in Oriente per produrre profumi.
Mîra Sf. 1. Mira, precisione. 2. Scopo, fine, ambizione. Tör la mîra = puntare, mirare a qualcosa. Tör ’d mîra, = bersagliare, importunare qualcuno.
Miràcle Sm. Miracolo; potento; evento straordinario. Dal latino miraculum, = cosa straordinaria.
Miraculûš Agg. Miracoloso, portentoso.
Mirâr V. intr. 1. Mirare, puntare. Prendere a bersaglio. 2. Avere uno scopo, una meta. An fâr cmé chi ’d Saltîn, ch’i mîrne a la bòcia e i’ ciàpi ’l balîn, = non fare come quelli di Saltino, che mirano alla boccia e prendono il pallino.
Mirîn Sm. Mirino (riferimento sulle canne dei fucili).
Mirtìl, Sm. Mirtillo, frutto del sottobosco. Dal francese myrtille, diminutivo del latino myrtus. Appartiene alla famiglia delle Ericàcee, a forma di alberello.
Mìs 1 1. Agg..e Pp. Messo, collocato; sistemato. 2. Sm. Messo comunale, notificatore.
Mìs, Mì-c (Casteln.) Sm. Somaro, asino.
Mìsa Sf. Somara, asina.
Misêla Sf. Miscela, carburante.
Mîšer, Mîšra Agg. 1. Misero, sfortunato; poveraccio. 2. Scarso. 3. Disadorno. Dal latino miser. Un chīlo mîšer, = un chilo scarso.
Mišeràbil, Agg. 1. Misero, poveraccio. 2. Moralmente disprezzabile.
Mišerère Sm. 1. Salmo utilizzato nella liturgia dei defunti e in quella penitenziale. 2. Ravvedimento, richiesta di perdono. Dîr al mišerēre, = chiedere perdono. Dal latino miserēre, = abbi pietà.
Mišèria Sf. 1. Miseria, povertà estrema. 2. Cosa da poco. Dal latino miseria. Mandâr in mišèria, = ridurre in miseria. Mišèria e puvertâ a-gli èren dû surèli, úna la fileva e cl’âtra la féva ‘l giumêl = miseria e povertà erano due sorelle, una filava e l’altra faceva il gomitolo.
Mišericôrdia Sf. 1. Pietà, misericordia. 2. Compassione. Dal latino misericordia.
Misericurdiûš Sm. Misericordioso.
Misîn 1 Sm. Somarello.
Misîn 2 Agg. Iscritto al partito Movimento Sociale Italiano.
Misiûn Sf. Missione, compito, impegno. Dal latino missio.
Misiunàri Sm. Missionario; predicatore del Vangelo.
Mistêr, Sm. Mistero, rebus, enigma. Dal latino mysterium (greco mystèrion).
Misteriûš Agg. Misterioso, enigmatico.
Mistòca Sf. Focaccia cotta sotto la cenere. .
Mistûra, Mestûra Sf. Mistura, miscela. Dal latino mixtura, = mescolanza. Composto di più elementi commestibili preparato per animali domestici.
Mît 1 Agg. Mite, benevolo, pacifico. Dal latino mitis. Setèmber mît – al le gôd ânch i pît, = settembre mite / se lo godono anche i tacchini (o i ritardati).
Mît 2 Sm. Mito, leggenda. Dal greco mythos, leggenda, in latino mythus.
Mìtich Agg. Mitico, favoloso.
Mìtra Sm. 1. Mitra, fucile a raffica. 2. Mitragliatore.
Mìtra, Mìtria Sf. Mitria, copricapo del Vescovo durante i riti solenni. Dal greco mitra, latino mithra.
Mitràlia Sf. Mitraglia. Dal francese mitraille, insieme di monetine.
Mitraliâda Sf. Raffica di mitraglia.
Mitraliadûr (Fušîl) Sm. Fucile mitragliatore.
Mitraliamênt Sm. Mitragliamento.
Mitraliâr V. tr. Mitragliare, sparare con la mitraglia.
Mitraliêr Sm. Mitragliere, addetto alla mitraglia.
Mlàs, Mlàsa Sf. Melassa, fondo di cottura delle mele o frutti simili. Dal dal latino tardo mellacium, francese mélasse.
Mléca Sf. Fanghiglia scivolosa.
Mlîna Sf. 1. Agarico, fungo dei cereali. 2. Atteggiamento sdolcinato. 3. Melina, gioco ostruzionistico (nel calcio).
Mlòdghe, Mlùdghe Agg. Molliccio e maleodorante. Dal latino mollis.
Mlûn Sm. 1. Melone, popone. 2. Zucca. 3. Zuccone. Dal latino melo, = frutto di cucurbita. Mlûn ramparîn, = melone rampicante. Mlûn da la rêda, = melone retato.
Mnâ Agg. e Pp. Condotto, menato, guidato.
Mnâda 1. Sf. Pretesto, lamentela, stratagemma per temporeggiare. 2. Agg. e Pp. Condotta.
Mnadûr Sm. 1. Conducente, guida. 2. Picchiatore.
Mnâr V. tr. 1. Condurre, guidare. 2. Menare. Dal latino tardo minare, = spingere con minacce. Mnâr al bèstji, = guidare i bovini nell’aratura. Mnâr a spàs, = prendere ingiro. Mnâla lùnga, = menare il can per l’aia. Mnâr a mèsa, = condurre a messa, condurre dove si vuole.
Mnàs Sm. Grande contenitore applicato al biroccio per trasportare foglie o roba minuta. Il termine deriva, forse, da “bennaccia”, grossa benna. Era costruito con grossi vimini paralleli, sorretti da due sostegni a forma semiovale, e nel lato posteriore aveva un telaio smontabile (cardèl).
Mnâs V. rifl. 1. Menarsi, picchiarsi. 2. Trascinarsi.
Mnèstra Sf. 1. Minestra, zuppa. 2. Cosa abituale, solita. Dal latino ministrare, somministrare (la razione). Mnèstra fìsa e prèdica ciâra, = minestra densa e predica chiara. Poche chiacchiere. O mangiâr sta mnèstra o saltâr cla fnèstra, = o mangiare questa minestra o saltare quella finestra.
Mnestrâr (Casteln.), V. tr. Servire la minestra, preparare i piatti.
Mnestrîna Sf. Minestrina, cibo per infermi.
Mnestrûn Sm. 1. Minestrone. 2. Confusione.
Mnûd Agg. Minuto, scarno.
Mnûda Sf. 1. Minuta. 2. Distinta. 3. Brutta copia. A la mnûda, = al minuto, al dettaglio. .
Mnudîn Agg. Minutino, gracile.
Mnûn Sm. Colui che conduceva il corteo nuziale dalla casa della sposa a quella dello sposo.
Mó Avv. Adesso, ora. Dal latino mox, = presto.
Mòbil 1 Agg. 1. Instabile. 2. Che può muoversi.
Mòbil, Mòble 2 Sm. Mobile, arredo. Dal latino mobilis, = che può essere trasportato.
Möd, Sm. Modo, maniera. A möd, a mudîn, = con garbo, con gentilezza, con impegno. Fâr a möd = fare a modo, per bene.
Môda Sf. 1. Moda, stile di vestire. 2. Usanza, consuetudine; maniera. Dal latino modus.
Môdo Sm. Modo, maniera, usanza, consuetudine, costume. Dal latino modus. Fâr a su’ môdo, = fare di propria testa.
Mòdna N. pr. Modena. Dall’etrusco Mutina. Mnâr l’ûrs a Mòdna = condurre l’orso a Modena. Fare un lavoro ingrato. L’espressione nasce da un’antica abitudine dei sudditi degli Estensi di portare un orso vivo a Modena in cambio della concessione ducale di alcuni privilegi.
Môda Sf. 1. Moda, stile di vestire. 2. Usanza, consuetudine; maniera. Dal latino modus.
Mò–g mò–g Agg. Mogio, umiliato; abbattuto.
Möj Agg. Molle, bagnato, inzuppato, fradicio. Dal latino mollis, = bagnato. Mètr’ a möj al verdràm, = predisporre il verderame per irrorare le viti. Metr’ i pê a möj = fare il pediluvio, rinfrescarsi i piedi.
Möja Sf. Intingolo, salsa.
Mòl Agg. 1. Molle, tenero. 2. Instabile. 3. Bagnato. 4. Allentato. Dal latino mollis.
Möla Sf. Mola, macina. Pietra rotonda per arrotare. Dal latino mola, da molere, = macinare.
Mòla 1 Sf. Molla.
Mòla! 2 Locuz. Molla! Lascia! Imperativo del verbo mollare.
Mòm(m)o Sm. Caramella, confetto (vezzeggiativo).
Mónd Sm. 1. Mondo; terra; universo. 2. Ceto sociale. L’é ún quèl ad cl’âter mónd, = è una cosa indicibile. Gnîr al mónd, = venire al mondo, nascere. Stâr al mónd, vivere. Lasâr al mónd = lasciare vivere, lasciare al mondo, ma anche morire, abbandonare il mondo. Cl’âter mónd = l’aldilà. Vedi Mûnd.
Monopòli, Sm. Monopolio, beni dello stato. Dal latino monopolium.
Mónšer, Monšre Vedi Mùnšre.
Monumênt Sm. 1. Monumento, gruppo marmoreo, statua. 2. Persona robusta, solenne.
Mòr Agg. Moro, scuro.
Mòra, Sf. Gioco della morra. Da una espressione di gioco Šùgo o môra? = gioco o pausa? Dal latino mora, = indugio.
Mòrbid, Agg. Morbido, tenero. Dal latino morbidus, = ammalato, quindi languido. È più usato il sinonimo muvsîn o mulcin.
Môrcia Sf. Morchia, untume, sporcizia. Dal greco amòrghe, dal latino volgare [a]murcula, da amurca.
Môrgna Sf. Gattamorta. Persona sorniona.
Mòro Sm. Moro, tipo di tabacco. Dalla figura di un africano, che compariva sulla confezione del trinciato, col quale si facevano le sigarette a mano. Dâr al tabàch dal mòro, = dare una sonora lezione.
Môrs Sm. Morso, briglia. Biasâr al môrs, = mordere il freno.
Môrsa Sf. 1. Morsa, strumento di pressione. 2. Forte stretta di mano.
Môrt 1 1. Agg. Morto, defunto. 2. Secco, estinto. 3. Infruttifero, spento. Dal latino mortuus. Vìa môrta, = strada con pochissimo traffico. Ò–c môrt, = occhio inespressivo. 4. Sm. Morto, cadavere. Môrt un pâpa a s’ n’in fà un âter, di cujûn a s’ìn càta d’jâter, = morto un papa se ne fa un altro, di coglioni se ne trovano degli altri. Ghìgna da môrt, = smunto, pallido. Un môrt in pê, = un cadavere ambulante. I fiûr d’ i môrt, = crisantemi. Alvâr al môrt, = partire col funerale. Andâr adrê al môrt, = seguire il funerale.
Môrt, Môrta 2 Sf. Morte. La môrta dal pègri l’è la salût di cân, = la morte delle pecore è la salvezza dei cani (perché possono sfamarsi con la loro carne). La môrta la parèša tút, = la morte livella tutto. Fîn a la môrta i’ gh’arivèma vîv = fino alla morte vi arriviamo vivi..
Mortuàri, 1. Agg. Mortuario. 2. Sm. Obitorio. 3. Ambiente senza vita, senza brio. Càmbra murtuària, = obitorio, camera ardente. Càr murtuàri, = carro funebre.
Mòs 1 Agg. e Pp. 1. Smosso, spostato. 2. Ondulato, non piatto. Cavî mòs, = capelli ondulati. Dal latino movēre.
Mós, 2 Sm. Mozzo (della ruota).
Mòsa 1. Agg. e Pp. Spostata, mossa. 2. Sf. Mossa; atteggiamento. 3. Alacrità, impegno, il darsi da fare per concludere un lavoro. Dal latino movēre. Pagâr la mòsa, = penitenza per non essere stato fermo mentre uno simulava di colpirti.
Mósca (Casteln.) Vedi Mùsca
Mòt 1 Sm. 1. Moto. 2. Movimento, gesto. 3. Avviamento di un motore. Dal latino movēre. 4. Proverbio, sentenza, adagio. Dal latino volgare muttum = borbottìo.
Mót 2 (Casteln.) Agg. 1. Muto, senza parola. 2. Sorpreso, incapace di reagire. Vedi Mút.
Mòta, Môto Sf. Motocicletta.
Motopìch, Sm. (neol.) Motopicco.
Motosêga Sf. (neol.) Motosega.
Mo vèh! Inter. Ma guarda! Ma sì!
Möver, Mövre V. tr. 1. Muovere. 2. Smuovere. Incaricare o interessare (persone autorevoli). Dal latino movēre, = mettere in movimento. A n’ se möv gnân s’i gh’dàn fögh la ca’, = non s’affretta neppure se gli prende fuoco la casa.
Mövse, V. .rifl. Muoversi; agitarsi; darsi da fare; sbrigarsi.
Mšâda Sf. 1. Mesata, spazio di tempo di un mese. 2. Stipendio, salario mensile.
Mšâder Sm. Mezzadro, contadino. Dal latino mediator, latino tardo mediarius, che divide a metà. Fâr al mšâdre, = lavorare il podere a mezzadria. Fâs al mšâdre, = trovare un contadino per lavorare il proprio podere. Dâr a mšâdre, dare a mezzadria. Êsre a mšâdre, = essere a mezzadria.
Mšadrìa, Sf. Mezzadria.
Msâl Sm. 1. Messale; rituale. 2. Elenco delle manchevolezze di una persona. Dal latino medievale missale (da missa), volume che contiene i testi per celebrare la Santa Messa. Rèvr’ al Msâl, = elencare a una persona le cose del suo comportamento che non piacciono o non vanno bene. Si dice anche arèvr’al lìbre.
Mšân Agg.. Mezzano; centrale. Dal latino volgare medjanus, = di mezzo.
Mšâna Sf. 1. Figlia di mezzo. 2. Mezzana, ruffiana.
Mšarûn Sm. Supporto per mensole. Vedi anche Muriûn.
Msóra (Ramiseto) Sf. Falce messoria.
Mšûn Sm. Supporto per mensole.
Msûra Sf. Falce messoria. Dal latino falx messoria, = falce per le messi.
Mšûra Sf. 1. Misura, quantità. 2. Educazione, garbo. Dal latino mensura, = misura.
Mšurâr V. tr. Misurare, soppesare, controllare.
Mšurîn Sm. 1. Misurino, dosatore. 2. Insetto, piccolo bruco verde. Detto così dal modo di muoversi, come se misurasse il percorso.
Mtât Sm. Essiccatoio, metato. Luogo in cui si seccano le castagne su graticci a moderato calore. Dal latino meta, = catasta; che un tempo era una capanna conica con copertura di foglie. Poi la parola “metato” è passata a indicare la catasta di legna che arde per essiccare le castagne, e il metato è stato costruito in muratura.
Mubìglia, Sf. L’insieme dei mobili di arredo. Dal latino mobilia, = cose che possono essere spostate.
Mubigliêr, Mubiliêr Sm. Chi costruisce o commercia mobili e arredi.
Mú-c, Múcia Sm. e Sf. 1. Mucchio, catasta. 2. Grande quantità. Dâgh a mú-c, = sospendere, rinunciare. Mú-c ad cà, = agglomerato di case. Un mú-c ad cadâver, = un mucchio di cadaveri. Andâr a mú-c, = andare in branco. ’Na múcia ’d gênta, = grande assembramento di gente. ’Na múcia d’ušê, = uno stormo d’uccelli. ‘Na múcia da squêši = un mucchio di complimenti, spesso formali, fuori luogo.
Muciâr V. tr. 1. Ammassare, ammucchiare. 2. Raggiungere una quantità (anche di anni o di soldi).
Mucîn Sm. Mucchietto; gruzzolo.
Mùcle 1 Sm. 1. Moccolo. 2. Mucosa. Dal latino mucus, = muco.
Mùcle 2 Sm. 1. Moccolo, mozzicone di candela. 2. Bestemmia.
Muclênt Agg. Moccoloso, sporco.
Muclòt Sm. Mozzicone di candela, lumino.
Muclûn Agg. Moccioso, sporco di moccolo; equivale a “tanto giovane che non sa ancora pulirsi il naso”.
Muclûš Agg. Vedi Muclênt.
Mûda, Mûta Sf. 1. Muta, cambio di abiti. 2. Gruppo di animali (cavalli; cani da caccia). 3. Cambio della pelle nei rettili.
Mudàndi, Mutàndi, Sf. pl. Mutande. Dal latino mutanda, = cose da cambiare. Armàgnr’ in mutandi, = rimanere in mutande, perdere tutto.
Mudâr V. tr. Mutare, cambiare (pelle o vestito). Dal latino mutare, = cambiare.
Mudèl, Sm. 1. Modello, esemplare. Prototipo. 2. Cartamodello. Modulo. Dal latino volgare modellus, diminutivo di modus, = misura. Fâr al mudèl, = far il modello. Cârta da mudê, = cartamodello. Disegnadûr da mudê, = modellista.
Mudèla Sf. Modella, indossatrice.
Muderâ Agg. e Pp. 1. Moderato, pacifico, calmo. 2. Basso di volume.
Muderâr V. tr. Moderare, calmare; abbassare il tono; pacificare. Dal latino moderari.
Muderasiûn Sf. Moderazione, calma.
Mudêrne Agg. 1. Moderno, aggiornato. 2. Aperto alle novità. 3. Prodotto recente. Dal latino tardo modernus, = recente.
Mudernitâ Sf. 1. Modernità. 2. Ultime novità (soprattutto tecniche).
Mudèst 1. Agg. Modesto, di poco valore. 2. Di condizioni sociali dimesse; timido. 3. N. pr. Modesto.
Mudèstia Sf. 1. Modestia, verecondia. 2. Ristrettezza di mezzi economici.
Mudìsta Sf. Modista, sarta. Dal francese modiste.
Mudlâr V. tr. Modellare, sagomare, abbozzare.
Mudnêš Agg. Modenese. Territorio modenese.
Múfa Sf. Muffa, umidità. A stâr a cà a s’ fà la múfa, = restando in casa si fa la muffa.
Mufî Agg. Ammuffito, avariato.
Mufîr V. intr. Ammuffire.
Muflûn Sm. Muflone. È apprezzato per la carne e il vello, bruno scuro nel maschio, grigio fulvo nella femmina.
Mùgn Agg.. Immusonito, mortificato. Gat mùgn, = gatta morta, sornione.
Mugnûn Agg.. e Sm. Musone, brontolone.
Mugúgn Sm. Mugugno, brontolio.
Mugugnâr V. intr. Mugugnare, brontolare.
Mujâna Sf. Castagna messa a seccare ma rimasta tenera. Dal latino mollis, = tenero.
Mujêra Sf. Moglie, consorte, sposa. Dal latino mulier, = donna. Vrêr la búta piéna e la mujêra beriâga = volere la botte piena e la moglie ubriaca. Invêci ’d tör mujêra, i’ cûmper ’na galîna, ch’l’a m’ fà l’öv a la matîna, = invece di prendere moglie, compero una gallina, che mi fa l’uovo ogni mattina. Tör mujêra = ammogliarsi.
Mujèti Sf. pl. 1. Le molle per attizzare il fuoco. 2. Mollette per i capelli. L’é ûn da tratâr cûn al mujèti, = da prendere con cautela.
Múl Sm. 1. Mulo. 2. Testone, duro da convincere. Dal latino mulus (incrocio tra una cavalla e un asino). Il contrario, l’incrocio tra un’asina e un cavallo, produce il bardotto.
Muladûra Sf. Affilatura, molatura di un attrezzo. Dal latino mòlere, = macinare.
Mulâr 1 V. tr. Mollare, abbandonare, rinunciare, ritirarsi. Mulâr a la guàsra, = abbandonare alla guazza, al proprio destino.
Mulâr 2 1.V. tr. Affilare, arrotare, molare. Dal latino mòlere, in quanto si usava una mola di sasso anche per arrotare. 2. Sm. Molare, dente molare. Dal latino mòlere (per la funzione di tali denti di macinare il cibo).
Mulatêra Sf. 1. Carraia, mulattiera. 2. Percorso difficile. Da mulo, = tratturo percorribile coi muli.
Mulegiâ Agg. e Pp. Molleggiato; agile.
Mulènda Sf. 1. La parte di macinato che il mugnaio tratteneva come paga. 2. Disponibilità di denaro. Dal latino molenda, = cose da macinare, quindi percentuale trattenuta per il grano o le altre cose da macinare. La tassa variava dal 3 al 5 per cento.
Mulèta Sm. Arrotino.
Mulîn, Mulîn Sm. Mulino. Tirâr l’âqua al su’ mulîn = cercare di avvantaggiarsi. Chi ch’arîva prìma al mulîn al mâšna = chi giunge primo al mulino macina. Fâr andâr un mulîn a vênt, = parlare a vanvera. Inviâr un mulîn, = cominciare una discussione interminabile. Fâr andâr al mulîn a sèch, = fare andare un mulino a secco, cioè chiacchierare molto e inutilmente.
Mulinàsa Sf. 1. Macina maggiore. 2. Mulino con quattro macine.
Mulinèl, Sm. 1. Vortice di acqua o d’aria. 2. Mulinello, turbine, tromba d’aria. 3. Argano, cilindro per trainare o sollevare pesi o per tirare le corde che fermano un carico sul carro.
Mulšîn Agg. 1. Morbido, vellutato, duttile. 2. Ruffiano, mellifluo. Mulšîn, mulšîn acmé ’na piúma, l’incûntra i bûš sénsa la lúma, = morbido, morbido come una piuma, incontra i buchi senza il lume (indovinello per indicare il topo).
Mûlta Sf. Multa, penalità. I gh’ ân dâ la múlta perché l’andêva tròp fôrt, = gli hanno dato la multa per eccesso di velocità.
Mùltipla Sf. (neol.) Spina elettrica con un ingresso e due o tre uscite.
Multìplica Sf. 1. Moltiplicazione (operazione aritmetica). 2. Congegno meccanico atto a moltiplicare i giri di un motore.
Mumênt Sm. 1. Momento, attimo, istante. 2. Il momento giusto. Dal latino movimentum da movēre. Ìnt al stès mumênt, simultaneamente.
Mùmia Sf. Mummia. Dall’arabo mumiyya, la sostanza che serviva per imbalsamare, attraverso il latino medievale mummia.
Mumiâr V. intr. Masticare con difficoltà. Vedi Tumiâr.
Mumiûn Sm. Taciturno, musone.
Munâr, Munara Sm. e Sf. Mugnaio, mugnaia. Dal latino tardo molinarius, da mòlere, attraverso il francese antico mounier, = macinare. Mâl dal munâr, = asma bronchiale, enfisema.
Mûn-c N. pr. Monchio, nome di diverse località. Dal latino mons.
Mûnch Agg. Monco, mutilo. Dal latino mancus, = monco.
Munchîn Agg. Monco, mutilo.
Muncûn Sm. Moncherino, avanzo, moncone.
Mûnd Sm. 1. Mondo; terra; universo. 2. Ceto sociale. L’é ún quèl ad cl’âter mùnd, = è una cosa indicibile. Gnîr al mûnd, = venire al mondo, nascere. Stâr al mûnd, = vivere. Cl’âter mûnd, = l’aldilà.
Múnd Agg. 1. Pulito, mondato, scelto. 2. Selezionato. Dal latino mundus, = pulito.
Mundadûra Sf. Macchina per pulire cereali. Detta anche vàli. Dal latino mundare, = pulire.
Mundadûra Sf. L’atto di mondare, di pulire i residui (dopo avere mondato cereali).
Mundân Agg.. 1. Mondano. 2. Che frequenta l’alta società.
Mundâr V. tr. Mondare, pulire, selezionare. Dal latino mundare = pulire. Mundâr al rîš, = selezionare le piantine di riso eliminando le erbacce.
Mundarîš Sf. Mondariso, le mondine che si recavano in risaia.
Mundàs Sm. Mondo cattivo, mondo malvagio, mondaccio.
Mundiâl Agg. 1. Universale, che interessa tutto il mondo. 2. Campionato mondiale.
Mundîna Sf. 1. Caldarrosta. Dal latino mundare, = rendere pulito; perché le castagne, prima di essere cotte, venivano selezionate, mondate. Fâr al mundîni, = fare le caldarroste. 2. Mondina, selezionatrice. Si tratta delle donne (dette anche mondariso) che si recavano in risaia per il lavoro di selezione delle piantine di riso.
Munêda Sf. Moneta, denaro. Dal tempio di Giunone Moneta (sede anche della zecca). Fâr munêda, = scambiare il denaro. Pagâr a munêda lunga = pagare a lungo termine.
Munìaca Sf. Ammoniaca. Dal latino (sal) ammoniacum, che si raccoglieva presso il tempio di Giove Ammone.
Municipâl Agg. Inerente al comune o all’amministrazione pubblica.
Municìpi, Sm. 1. Municipio; comune. 2. Amministrazione locale. Dal latino municipium.
Munisiûn Sf. pl. Munizioni, armi di scorta. Dal latino munitio.
Munšdûr Sm. Mungitore.
Munšdûra Sf. Mungitura. Dal latino mulgēre, poi latino volgare mungere, = mungere.
Munšdûra Sf. 1. Mungitrice. 2. Macchina per mungere.
Munsignûr Sm. Monsignore (Vescovo, Canonico). Dal latino Meus Senior, attraverso il francese Monseigneur.
Munšîn (Casteln.) Agg. 1. Morbido, vellutato, duttile. 2. Ruffiano, mellifluo. Vedi Mulšîn.
Mùnšre V. tr. 1. Mungere. 2. Spremere. 3. Spillare. Dal latino classico mulgēre, latino volgare mungere, = mungere.
Mûnt 1 Sm. Monte, montagne. Dal latino mons.
Mûnt, Mûnt 2 (Casteln.) Agg. e Pp. Munto, spremuto.
Mûnta Sf. Monta bovina, fecondazione.
Muntâda Sf. Salita. Il salire. Il montare a cavallo.
Muntadûra Sf. 1. Montaggio, installazione. 2. Castelli in aria; storia inventata.
Muntà–g Sm. Montaggio, assemblaggio.
Muntàgna Sf. Montagna, monti. Ambiente di montagna.
Muntanâr Agg. Montanaro, relativo alla montagna. Dal latino montanus.
Muntânt Sm. 1. Montante, sostegno. 2. Pugno dal basso verso l’alto.
Muntâr 1.V. tr. Montare, assemblare. 2.V. intr. Salire. Muntâr sú, = salire, entrare in gioco. Arrabbiarsi.
Muntaròt Sm. 1. Piccolo monte, cumulo. 2. Duna.
Muntâs V. rifl. Istigarsi, montarsi a vicenda.
Muntasú Sm. Montacarichi.
Muntûn 1 Sm. 1) Sost. – Montone, ariete. In dialetto è più usato Brìch. Per l’etim. Probabile allusione alla monta per la riproduzione. 2) Agg. Montanaro. Con questo aggettivo si indicavano gli abitanti più vicini al crinale rispetto a noi. Potrebbe essere un residuato dell’agg. latino Montanus, che indicava appunto i Liguri residenti nel nostro territorio, giunti attraverso il crinale.
Munumênt Sm. 1. Monumento, statua. 2. Persona robusta, solenne.
Mûr Sm. 1. Muro, parete. 2. Ostacolo. Dal latino murus = muro. Mûr maìster = muro portante. Érba d’i mûr, = erba parietaria. Êser mûr a mûr, = essere parete a parete, abitare in appartamenti contigui. Mûr o no, trî pàs indrê, = muro o no, tre passi indietro (così diceva l’istruttore alle reclute che si erano trovate a ridosso della parete durante le esercitazioni).
Mûr Sm. Moro, gelso. Dal greco mòron, in latino morus celsus, o celsa, poi semplificato in “gelso”. Le foglie del gelso servivano ad alimentare i bachi da seta.
Mûra Sf. Mora, frutto dei rovi. Dal latino morum.
Muradûr Sm. Muratore, edile. Dal latino tardo murare, = costruire muri. Garšûn da muradûr, = manovale.
Muradûra Sf. Muratura, l’arte di murare.
Muragìa Sf. Emorragia. Dal greco aimorraghìa = perdita di sangue.
Muràja Sf. 1. Muraglia, difesa. 2. Ostacolo. Fâr muràja = fare muro.
Muràji Sf. pl. Mordacchie (pinze applicate alle froge dei buoi per domarli).
Murajûn Sm. 1. Muraglione, contrafforte. 2. Difesa.
Murâl Sm. Morale, stato d’animo. Êser šù ’d murâl, = essere depresso.
Murâl Agg. Murale, inerente al muro.
Murâla Sf. 1. La morale, comportamento, onestà. 2. Predica, rimprovero. Dal latino moralis, = che concerne i costumi (mores).
Murâr V. tr. Murare, costruire muri. Dal latino tardo murare = fare muri.
Murbìl Sm. Morbillo. Vedi Fêlsi.
Murbîn Sm. Vivacità, estro.
Murdèci Sf. Mordacchie. Vedi Muràji.
Murià Sf. Moria, pestilenza.
Murèl 1. Agg. Paonazzo, violaceo, cianotico. Dventâr murèl = illividire. 2. Sm. Morello (razza di cavallo). Diminutivo di morus, = scuro.
Murèla Sf. Tipo di fungo detto russola, la Russola Cyanoxantha.
Murèt, Agg. Ragazzo bruno.
Muretîn Agg. Morettino.
Murfîna Sf. Morfina, analgesico. Dal francese morphine.
Murgàj Sm. Moccioso, ragazzino impertinente.
Muriàtich Sm. Acido muriatico. Dal latino muria, = acqua salata.
Muribùnd Agg.. 1. Moribondo, in fin di vita. 2. Spossato. Dal latino moribundus = che è sul punto di morire.
Murîn Sm. Fungo. Nell’alto Appennino indica il Tricholoma terreum.
Murîr V. intr. 1. Morire, decedere. 2. Spegnersi (della luce o del fuoco). 2. Tramontare (del sole). 4. Sfociare. Dal latino moriri. Tú-c i mâl i’ ên pôch ad bûn, ma ch’fa murîr a gh’ n’è júst ûn = tutti i mali sono qualcosa di poco buono, ma che fa morire ce n’è solo uno. A mangiâr prèst e a murîr târd, a se scâmpa dimùndi, = mangiando presto, morendo tardi si campa a lungo. A mör la pègra, a mör l’agnèl / a mör la vàca cûn al vdèl; / a mör la gênta pièna ’d guài / ma i rumpabàl i’ n’ mörne mài, = muore la pecora, muore l’agnello; / muore la mucca col vitello; / muore la gente piena di guai, / ma i rompiscatole non muoiono mai. Murîr lì, = non avere seguito.
Muriûn, Murlûn Sm. Supporto per mensole.
Murlîna Sf. Morellina, fungo. Nell’alto Appennino indica la Russula.
Murmurâr V. intr. 1. Mormorare, sussurrare. 2. Calunniare. Dal latino murmurare, onomatopeico del borbottio sottovoce.
Muròidi Sf. pl. Emorroidi. Dal greco aimorroìs attraverso il latino haemorroides, = emorroidi.
Mursadura Sf. Immorsatura, bloccaggio.
Mursèt Sm. 1. Morsetto, piccola morsa. 2. Punto di collegamento elettrico. Dal latino morsus.
Murtadèla Sf. Mortadella, insaccato tipico di Bologna. Dal latino volgare caro murtata, carne trattata con bacche di mirto.
Murtàj Sm. 1. Mortaio. 2. Utensile da cucina. Dal latino classico mortarium.
Murtâl Agg. 1. Mortale, destinato a morire. 2. Letale. 3. Grave.
Murtalèt, Sm. 1. Piccolo mortaio da cucina. 2. Piccolo obice per fuochi pirotecnici.
Murtificâ Agg. e Pp. Umiliato, mortificato.
Murtificâr V. tr. Umiliare, mortificare, mettere a disagio. Dal latino cristiano mortificare.
Murtificasiûn Sf. Mortificazione, umiliazione; sacrificio.
Murtòri, Sm. Mortòrio, ambiente lugubre.
Murûš Sm. Moroso, fidanzato. Vedi ’Mbrûš.
Musâr V. tr. 1. Mozzare, recidere. 2. Decapitare. Dal latino mutilare, = troncare.
Mušaröla Sf. 1. Museruola. 2. Freno, impedimento.
Mùsca Sf. 1. Mosca. 2. Persona noiosa. 3. Pizzetto. Dal latino mùsca. Sìto e mùsca = acqua in bocca. Gnîr la mùsca al nâš, = arrabbiarsi, infumanarsi. Fìs cmé ’l mùschi, = essere fitti come le mosche. Mùsca d’ôr, = cetonia, maggiolino delle rose. Armàgnre cun un púgn ad mùschi, = restare a mani vuote, restare deluso. L’é ’na mùsca biânca, = è una rarità, una cosa eccezionale.
Muscâ Sm. Moscato (tipo di uva o vino).
Mùsca! Locuz. Silenzio!
Musca d’ôr Sf. Mosca d’oro, cetonia. Insetto di colore verde con riflessi dorati, frequente sui fiori di sambuco o di cardo. An fâr cmé la mùsca durâda: la gîra, la gîra, pu’ la fnìs insìma a una biûda = non fare come la mosca d’oro: gira, gira poi finisce su un escremento.
Muscàj Sm. Moscaio, pieno di insetti fastidiosi.
Muscardîn Sm. 1. Zerbinotto, damerino. Al pâr un muscardîn, = sembra un damerino (persona elegante e un po’ affettata). 2. Topo di campagna e dei fienili.
Muscaröla Sf. 1. Moscaiola, rete per proteggere i cibi dalle mosche. 2. Bardatura di frange per bovini, per tenere lontane le mosche.
Muscatèl, Muscadèl Sm. Moscatello.
Muscâto Sm. Moscato (tipo di uva o vino).
Muschèt, Sm. Moschetto, fucile a caricatore. Il nome deriva dalla figura (mosca) incisa sui dardi delle balestre prima, poi sui proiettili del fucile in seguito. Il moschetto è l’evoluzione dell’archibugio, e i moschettieri dovevano essere agili ma forti per reggerlo. I primi infatti venivano appoggiati ad una forcella al momento di sparare.
Muschetiêr Sm. Moschettiere, fuciliere.
Muschîn Sm. 1. Moscerino. 2. Mantello maculato di cani e cavalli.
Muscûn Sm. 1. Moscone, insetto fastidioso. 2. Piccola imbarcazione da diporto.
Mušèo Sm. Museo. Dal greco mouseion, in latino museum, = luogo delle Muse.
Mušgàj Sm. Mozzicone, torsolo.
Mušgâr V. tr. Mordere, morsicare. Dal latino tardo morsicare, intensivo di mordēre. Sinonimo: Bucâr.
Mušgûn Sm. 1. Morsicatura. 2. Mozzicone. 3. Resti del fieno. 4. Torsolo.
Múšica Sf. 1. Musica. 2. Situazione ripetitiva, consuetudine. Dal greco mousikè = arte delle Muse. Cantâr in múšica, = cantarla chiara.
Musîn Sm. Moscerino. Andâr adrê a tú-c i musîn, = essere pignolo al massimo.
Mušnênt Agg. Sporco, bisunto, lercio.
Mušûn Agg. Musone, scontroso.
Must Sm. Mosto, sugo. Dal latino mustum = vino novello. L’àqua d’agùst – la madurìsa pùmb e mùst, = l’acqua di agosto / matura mele e mosto. Per sân Martîn – tút al mùst l’é vîn, = a san Martino tutto il mosto è già vino.
Mustà-c, Sm. pl. Baffi, mustacchi. Dal greco mystax = labbro superiore.
Mustadûra Sf. Mostatura, pigiatura dell’uva.
Mustadûra Sf. Pigiatrice meccanica.
Mustâr V. tr. Pigiare l’uva.
Mùster Sm. 1. Mostro. 2. Ragazzo impertinente.
Mustârda Sf. Mostarda, confettura. Dal provenzale mostarda, derivata dal latino mustum.
Mùstra Sf. 1. Mostra, esposizione. 2. Esibizione, ostentazione.
Mustrâr, Mustrâr V. tr. 1. Mostrare, far vedere. 2. Indicare. Dal latino monstrare, = mostrare, far vedere.
Mùstre Sm. 1. Mostro. 2. Persona perversa, cattiva. Dal latino monstrum, = essere mostruoso.
Mustrîna Sf. 1. Mostrina (militare). 2. Insegna, distintivo.
Musulmân Agg.. e Sm. Musulmano, maomettano. Dall’arabo-persiano mušliman, aderente all’Islam.
Mút, Múta Agg. 1. Muto, senza parola. 2. Sorpreso, incapace di reagire.
Mûta Sf. 1. Muta, cambio di abiti. 2. Gruppo di animali (cavalli; cani da caccia). 3. Cambio della pelle nei rettili.
Mutèl Sm. Muggito di vitello.
Mutèš Sm. Muggito di vitello. .
Mutilâ Agg. e Pp. 1. Mutilato. 2. Sm. Invalido. Dal latino mùtilus, = privato (delle corna).
Mutîr (Casteln.) V. intr. 1. Ammutolire, restare di stucco. 2. Tacere.
Mutîv Sm. 1. Motivo, causa, ragione. 2. Ritmo, motivo, canzone (termine musicale). Dal latino motus.
Mútua, Mùtua Sf. Mutua, assistenza pubblica. Dal latino mutuus, = preso in prestito, dato in cambio.
Mutuciclìsta Sm. Motociclista.
Mutûr Sm. 1. Motore. Motrice. 2. Animatore. Dal latino motor, = colui che muove.
Muturîn Sm. Ciclomotore.
Muturìsta, Sm. Motorista, esperto di motori.
Muvimênt Sm. 1. Movimento, gesto. 2. Corrente politica o religiosa. 3. Ritmo musicale.
Muvšîn Agg. Vedi Mulšin.
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