Gabân, Gabâna Sm. e Sf. Gabbana, pastrano, giubbone. Dall’arabo qaba’ o habà, tunica con lunghe maniche. Vultâr gabâna, = cambiare bandiera, venire meno a un impegno preso.
Gabanèla Sf. Siesta, riposino pomeridiano. 2. Camice, sopravveste di medici o impiegati; veste da camera. Il nome potrebbe derivare dal fatto che la Gabanella si faceva indossando la Gabana.
Gabèla Sf Gabella, dazio sulle merci importate. Dall’arabo qbâla = cauzione, passata in latino medioevale con Gabella = imposta.
Gàbia Sf Gabbia, stia, ricettacolo chiuso. Dal latino classico cavea, volgare cavja, gabbia. Mètr’ in gàbia, = mettere gli animali nella gabbia; imbrogliare, costringere qualcuno alla resa. Tirâr föra da la gàbia, = liberare (gli animali), togliere d’impaccio.
Gabiân Sm Gabbiano, uccello marino. Dal latino gàvia, con lo stesso significato.
Gabîna Sf 1. Cabina (telefonica, di mare, elettorale). 2. Abitacolo di camion e simili. Dal tardo latino capanna, attraverso l’inglese cabin e il francese cabine.
Gabinèt Sm. 1. Gabinetto (normalmente s’intende il bagno). 2. Luogo appartato (a partire dal XIV secolo). 3. Stanza intima. 4. Ufficio politico (dal XVII secolo).
Gabiòt Sf 1) Gabbia. 2) Sottoscala. 3) Capanno per ricovero attrezzi.
Gabiûn Sm. 1. Grossa gabbia. 2. Gabbione (cioè rete contenente sassi, a riparo e a sostegno di argini).
Gablîna N. pr. Gabellina, località dell’alto Appennino Reggiano corrispondente alle sorgenti del Secchia, da dove parte l’acquedotto che alimenta gran parte della provincia. Da Gabelus, antico nome del Secchia, successivamente mutato in Situla, poi Sitla, Sicla, infine in Secchia. Aveva lo stesso nome un albergo situato sulla strada per il Cerreto e cvicino alle sorgenti del Secchia.
Gagà Sm Sofisticato, damerino, lezioso. Dal francese gaga, di origine onomatopeica, riferito a uno che balbetta per imbarazzo.
Gagliòf Sm Gaglioffo, imbroglione persona poco affidabile. Fusione di due parole provenzali: galihard e goffo = persona robusta ma grezza, buffa.
Gâgo Sm. Gagà, elegantone, snob. Vedi Gagà.
Gajârd Agg. 1. Gagliardo, forte, robusto. 2. Intenso, abbondante. 3. Abile. Dal provenzale galhart (persona forte, robusta). L’é gajârd = è uno forte. Fâr al gajârd = fare lo strafottente, lo sbruffone di fronte ai più deboli. Vîn gajârd = vino con molti gradi alcolici. Dal provenzale con galhart = persona forte, robusta. Vi è chi associa a tale radice (o anche alla variante Gàll) la parola Gallia, che quindi diventerebbe La terra dei forti.
Gajardèt Sm Gagliardetto, distintivo, bandiera. Diminutivo di gagliàrdo, che era una antica bandiera delle navi (Devoto).
Gajbêder Sm. Oriòlo, rigògolo. Vedi Galbêder.
Gàjno Sm. Persona astuta, capace.
Gajöl Sm. La parte non ben arata bene al termine di solchi, in prossimità di alberi o di confini.
Gàl, (pl. Gàj) Sm. 1. Gallo. 2. Capoccia. Arrogante. Dal latino gallus, con lo stesso significato. È probabile un precedente aggettivo gàlleus = rigonfio [Colonna]. Ìnt al pulâr a n’ gh’é mia pâš / quând la galîna la cânta e ’l gàl al tâš = nel pollaio non c’è pace / se la gallina canta e il gallo tace. Quànd al gàl al cânta ìnt al pulâr, un bèl squàs l’é adrê rivâr = quando il gallo canta restando nel pollaio, un bell’acquazzone sta per arrivare. Dû gàj ìnt al pulâr i’ ên tròp! = Sono troppi due galli nel pollaio! Al pu’ fôrt al càsa via – chiêter gàj dal su pulâr = il più forte caccia gli altri galli dal proprio pollaio.
Gàla (A) Locuz. A galla, a fior d’acqua. È probabile il riferimento a “galla” (escrescenza delle querce), la gurgàla (gargôla a Carpineti-Casina; carcàll a Civago), che può arrivare anche a due centimetri di diametro. V. Gurgàla.
Gâla Sf 1. Gala, serata di lusso, cerimonia solenne. 2. Vestito da parata. Dallo spagnolo gala attraverso il francese gale = divertimento, spasso.
Galâ Agg. e Pp. Gallato, (uovo) fecondato dal gallo. Dal verbo galâr, fecondare le galline.
Galabrúša Sf Galaverna, brina, gelata. C’è chi distingue tra galabrúša e galavêrna per il modo di prodursi dei due fenomeni. I due termini hanno in comune la prima parte gala che significa latte, color latte, quindi bianco (come la brina). Brúša avrebbe a che fare col verbo bruciare tenendo presente che in dialetto si dice brušâ anche un oggetto gelato. Vèrna invece si riferirebbe ai disegni prodotti dai cristalli di ghiaccio, come se fossero fiorellini primaverili, una ironica allusione alla primavera.
Galadûra Sf Gallatura, fecondazione dell’uovo (da parte del gallo).
Galânt Agg. Galante, zerbinotto, cascamorto. Dal francese galânt = vivace, adorno come un gallo. In piemontese è ancora presente l’espressione gentîl galânt per indicare un giovane innamorato, garbato e gentile.
Galantîna Sf Galantina, piatto di carne fredda. Forse da galàtina (color latte), attraverso il francese galantine (XVII secolo).
Galantòm Agg. Galantuomo, onesto, leale. Dal francese galânt =signorile, e homme = uomo, quindi uomo leale, degno di rispetto. Om, bel om, fûrb e lâdre e galantòm! È l’espressione che indica un imbroglione. Mazzaperlini spiega così l’adagio: all’individuo bersaglio del gioco venivano contati i bottoni della giacca recitando il proverbio. Se la conta arrivava a cinque la persona era un galantuomo; se si fermava a quattro era un ladro; a tre era furbo; a due era bello; a uno era normale (uomo). Rôba da galantóm = roba buona. Ehi vu, galantóm = Ehi, buon uomo! Era il modo di rivolgersi ad uno sconosciuto per chiedere informazioni. Quel “galantòm” non si riferiva alla rettitudine morale ma piuttosto era un gesto di rispetto, come il nostro “Signore”.
Galantumîšme Sm. Galantomismo, perbenismo.
Galâr V. tr. Fecondare la gallina da parte del gallo.
Galavèrna Sf Brina, freddo intenso con ghiaccio sugli alberi. Vedi Galabrúša. C’è chi parte da calabèrna, forma aggettivale mediterranea di càlabro = concrezione calcarea o glaciale. Secondo il Maranesi, citato dal Pini, invece il termine sarebbe la fusione del francese gale = rogna e verne = inverno. Ipotesi, comunque.
Galavrûn Sm 1. Calabrone, grossa vespa. 2. Zerbinotto, pretendente, spasimante. Dal latino crabro, calabrone. Al gh’à ’na tèsta che n’ ghe fà gnân i galavrûn = ha un cervello che non vi fanno il nido neppure i calabroni (è senza criterio). Nîgher cmé un galavrûn = nero come un calabrone, arrabbiatissimo.
Galbêder, Galbêdre Sm 1. Rigògolo, oriòlo, uccello a piumaggio giallo. 2. Persona infetta da epatite o itterizia. Dal latino volgare aurigalgulus, poi aurigàlbus = uccello dal piumaggio giallo oro.
Galegiamênt Sm Il galleggiare, lo stare a galla.
Galegiânt Sm. e Agg. 1. Galleggiante, strumento che permette di galleggiare. 2) Marchingegno che blocca il flusso dell’acqua in un recipiente. 3. Oggetto che resta a galla.
Galegiâr V.intr. Galleggiare, restare a galla.
Galeòt Sm Galeotto, birbante, farabutto. Dal francese antico galehault (personaggio di romanzi del ciclo bretone), quindi galeotto, furbacchione, privo di scrupoli [Colonna].
Galêra Sf 1. Galera, prigione. 2. Luogo infelice. Si tende a ricollegare la parola al tardo greco galaìa, poi galèa = nave su cui i prigionieri venivano costretti ai remi [Colonna].
Galerìa Sf 1. Galleria, miniera, rifugio sotterraneo. 2. Locale per mostre d’arte. 3. Lungo corridoio. Dal latino medievale galilaea, poi galiraea, attraverso il francese galerie. Il termine medievale indicava un portico antistante i monasteri o le chiese. È probabile il riferimento alla predicazione del Cristo in Galilea [Colonna, Rusconi].
Galèt Sm 1. Galletto, pollo. 2. Pannocchia di granoturco aperta e pronta per essere legata nel mazzo. 3. Ragazzo sveglio, arrogante, presuntuoso. 4. Dado con alette (termine tecnico della meccanica). 5. Elica di acero. 6. Fungo giallo, cantharellus cibarius.
Galèta Sf Galletta, biscotto molto secco, fornito ai militari al fronte. Dal francese galette, biscotto. Poiché diventava presto molto secco veniva anche detto mattone, mattonella.
Galîna Sf Gallina, pollame. La galîna vècia la fà ’l brö bûn = gallina vecchia fa buon brodo. A la galîna ingûrda a gh’ crèpa ’l gôš = alla gallina ingorda scoppia il gozzo. La galîna ch’la cânta l’à fàt l’öv = la gallina che canta è quella che ha fatto l’uovo (chi parla senza essere stato interrogato probabilmente è colpevole). Se un purèt al màngia ’na galîna o l’è malâ ’l purèt o la galîna = se un povero mangia una gallina o è ammalato lui o la gallina. Pistâr l’àqua al galîni = fare un lavoro inutile. Masâr la galîna da i’ öv d’ôr = uccidere la gallina dalle uova d’oro, fare una cosa insensata.
Galîna d’india Sf Faraona. Siccome il loro verso è particolare si diceva che ripetevano: caplèt, caplèt.
Galinèla Sf 1. Gallina giovane. 2. Gallinella, guano di gallina. 3. Insalata. 4. Specie di margherita. 5. Gallinaccio, altro nome del galletto (fungo).
Galistrús Sm Gallo castrato male, né gallo né cappone.
Galiûn Sm Zappa a due punte.
Galòp Sm 1. Galoppo del cavallo. 2. Tipo di ballo. Dal francese galoper.
Galtîn Sm 1. Piccola galletta. 2. Galletto, pollastrino. 3. Ragazzino
Galûn Sm 1. Gallone, fregio. Decorazione, medaglia. Dal frangese galon, derivato da galoner = adornarsi (come un gallo) 2. Gallone, misura di capacità per il petrolio in Inghilterra (litri 4,546) e USA (litri 3.785). 3. Coscia, parte superiore della gamba. E qui la cosa si complica. La stessa Crusca, nella prima edizione del 1612, non ha accolto il termine nonostante fosse stato usato anche dal Boiardo. Lo accoglierà solo nel 1741. Nell’accezione di natica, parte del corpo umano, sembra accettabile la versione di Pianigiani che ricorre a Lagèna, o Lagòna [lagœna], cui assomiglierebbe per la forma. Si tratta di un recipiente vagamente simile all’anfora. Vultâr galûn = girarsi dall’altra parte, trascurare un richiamo; continuare a dormire. Andâr ad galûn = andare di traverso. Si dice anche quando la nave si sposta su un fianco, o quando gli affari vanno male..
Galupâda Sf Galoppata, sgroppata.
Galupadûr Sm 1. Cavallo da galoppo. 2. Persona che cammina molto, galoppatore.
Galupâr V.intr. Galoppare, correre velocemente.
Galupîn Sm 1. Galoppino, portavoce. 2. Asservito, ruffiano.
Galúster Sm 1. Pollo mal capponato. 2. Donnaiolo da strapazzo. Cantâr in galúster = fare il verso del gallo (detto della gallina): è considerato segno di malaugurio.
Gàmba Sf 1. Gamba, arto. 2. Piede di tavolo o sedia. 3. Stelo di cereali o fiori. 4. Asta del compasso. Dal greco kampè, articolazione, in latino gamba. Ésr’ in gàmba = stare bene, essere sani, in forma. Quànd l’amûr al gh’è / la gàmba la tîra ’l pè; / quànd l’amûr al mânca / al pè ’l tîra la gàmba = quando l’amore c’è / la gamba trascina il piede; / quando l’amore manca /è il piede che trascina la gamba. Mèts’ al gàmbi in spàla = accelerare, camminare velocemente. Fâr ’d la gàmba = camminare molto a piedi. Anche fare esperienza. Chi a n’ gh’à tèsta al gh’ha gàmba = chi non ha memoria ha gambe per camminare. Dâsla a gàmbi = scappare. L’é ûn ch’al drìsa al gàmbi ai cân = è un bravo artigiano. Brîša fâr al pàs pu’ lùng che la gàmba = bisogna fare il passo secondo la gamba. A ò-c e gàmba, = a occhio e croce. Bùna gàmba, = camminatore. A quàter gàmbi, = carponi. Sùt gàmba = sottogamba (prenderla alla leggera). A gh’in vên ’na gàmba = la cosa si fa seria. Al gàmbi ‘l fân giàcomo = le gambe cedono.
Gàmba (A) Locuz. Attraversare, guadare a piedi.
Gambâl Sm Gambale, stivaletto senza scarpa, a protezione del polpaccio. Era in uso nell’esercito della prima guerra mondiale.
Gambarîn Sm Gamberetto. Gambarîn lùdghe = gamberetto molliccio, che sta facendo la muta della crosta.
Gambaröla Sf 1. Sgambetto. 2. Trabocchetto, imbroglio. Avêgh la gambaröla, = inciampare per troppa stanchezza.
Gàmba supèta = Giuoco della gamba zoppa. Dal modo di camminare di chi partecipa al gioco, come se zoppicasse, perché cammina con una sola gamba.
Gàmble Sm Manico della falce fienaria. Oltre il Secchia si distingueva tra gambl (le due stanghe che uniscono il giogo alla traggia) e gàmbla (il manico della falce fienaria) [Castellini]. A Ramiseto: pali che partono dal giogo e si allargano sotto la brusèla (vedi).
Gàmber, Gàmbre Sm 1. Gambero. 2. Persona retrograda, lenta, svogliata. Dal greco kàmmaros, poi kàmbaros. In latino gambarus, poi cammarus. 3. Squadretta dentata per fermare la tavola da piallare al bancone del falegname. Gàmber lôdghe, gambero che sta mutando la corazza.
Gambèta (Êsre in) Locuz. Calzare le scarpe senza calze.
Gambîn Locuz. Dâr dû sôld a gambîn, = darsela a gambe, svignarsela. (Alla lettera: pagare le gambe perché cci portino lontano).
Gambûn Sm 1. Fusto del granoturco. 2. Gamba gonfia. È l’accrescitivo di “gamba”. I fusti del granturco, freschi e teneri, servivano da foraggio; secchi, oltre che per accendere il fuoco, servivano a fare graticci per pareti o altro.
Gambús, Sm Gambuccio, parte terminale del prosciutto.
Gamèla Sf Tegame, teglia ([te]gamella). Dal greco tèganon, con lo stesso significato.
Ganàsa Sf 1. Ganascia, mandibola, osso della mandibola. 2. Freno meccanico. 3. Morsa; parti della pinza. 3. Spaccone, millantatore. Dal greco g-nàtos = mascella. O dênt o ganàsa, = o dente o ganascia (non vi sono alternative). ’Na bùna ganàsa = una buona forchetta, un mangiatore. Mangiâr a dû ganàsi, = mangiare a due palmenti. Sbadaciâr a dû ganàsi, = sbadigliare a bocca spalancata.
Ganasâda Sf Spacconata, millanteria.
Ganasâr V. intr. 1) Vantarsi, fare lo sbruffone. 2) Ridere a crepapelle.
Ganasûn Sm Sbruffone, spaccone, borioso. Fâr al ganasûn = fare lo sbruffone.
Gân-c Sm 1. Gancio; uncino. 2. Aggancio. 3. Pugno in faccia, dal basso verso l’alto. Dal greco kàmpsos = ricurvo, attraverso il turco kança [Colonna, Devoto]. Tacâr un gân-c, = attaccare bottone.
Gancèt Sm Piccolo gancio.
Ganciâr V.tr. Agganciare, connettere.
Ganciâs V. rifl. Agganciarsi, connettersi, abbottonarsi.
Gàngher Sm Cardine. Andâr föra dai gàngher, = arrabbiarsi. Vedi Càncher.
Gànš, Gànša Sm, Sf Moroso, morosa, ma con una sfumatura maliziosa. Dal latino medioevale gangia = meretrice.
Gàra Sf Gara, competizione, sfida. Dall’arabo gâra = scorreria. L’ê ’na bèla gàra, = è un impegno gravoso.
Garabàtla Sf Cosa senza valore, roba usata. Forse dal pisano carabattolo = barattolo, in tono dispregiativo.
Garà-g Sm Garage, rimessa per automezzo. Dal francese garer = mettere al riparo, (gàre significa stazione).
Garagìsta Sm Garagista, posteggiatore.
Garandèla (A la) Locuz. 1. Indumento cascante, troppo largo. 2. Pioggia scrosciante, a catinelle, acquazzone.
Garansìa Sf Garanzia, assicurazione, avvallo, convalida. Dal franco werend, francese garant = garante. Fâr da garansìa, = firmare per l’avallo.
Garantî Agg. e Pp. Garantito, provvisto di garanzia. Sicuro.
Garantîr V.tr. Garantire, avallare, assicurare.
Garavèla Sf 1. Qualità di pere granulose e profumate. 2. Qualità di ciliegie selvatiche (e nòccioli delle medesime). 3. Sassolini, chicchi di sabbia, cose da poco. 4. Colla speciale, usata dai calzolai. 5. Castagna senza polpa, guscione (detta anche cuplûn o scherflûn).
Gârb Sm Garbo, buone maniere, educazione, delicatezza. Dal gotico *garws, = ornamento, decoro.
Garbâ Agg. Garbato, educato, delicato di modi.
Garbagnöla Sf Museruola metallica per impedire ai vitelli (a volte anche alle mucche) che assumessero cibo fuori orario. Si dice anche burgàgna (raro burgaröla).
Garbâr V. intr. Piacere, trovare di proprio gradimento.
Garbúj Sm Garbuglio, intrigo, groviglio.
Garbujûn Sm Garbuglione, pasticcione.
Garèt Sm Garretto. Dal gallico garra, attraverso il medievale garectum.
Garganèla (Bèvre a) = Bere direttamente dal getto della sorgente o del rubinetto. Dal tardo latino gàrgala = trachea.
Gargarìšme Sm Gargarismo. Dal latino gargarìsmus = verso di chi si sciacqua la gola.
Gargaròs Sm 1. Collo, trachea, tubo per deglutire. 2. Pomo di Adamo. Dal tardo latino gargala = trachea. A Cervarezza diventa garghiròz.
Gargatûn Sm 1. Gorgo, baratro. 2. Tana.
Garghinèla Sf Bilico, equilibrio. Êsr’ in garghinèla, = stare in bilico.
Gargóla Sf Galla (escrescenza delle querce). È più usato Gurgàla.
Gargutlâr V. intr. Gloglottare, fare il verso del tacchino.
Garibaldîn Sm 1. Garibaldino, seguace di Giuseppe Garibaldi. 2. Persona temeraria, estrosa, sbarazzina.
Garlèt Sm Garretto, calcagno. Dal latino medievale garectum, parte posteriore dell’arto di bovini ed equini (e anche dell’uomo). Móv chî garlèt!, = svegliati!, datti da fare!
Garletûn Sm Garretto grosso.
Garòfne, Sm Garofano (fiore). Dal greco caryophyllon involucro con foglie.
Garòtle Sm Zolla, malloppo di terra arata e rivoltata,dura, secca.
Gârša Sf Garza, fascia medicamentale. Dal tardo latino cardjàre (cardare).
Garšöl Vedi Caršöl.
Garšûn Sm Garzone, servitore, apprendista. Dal francese garçon = ragazzo, commesso.
Garufanîn Sm Garofanino. Chiodo di garofano. Dal greco caryophyllon involucro con foglie.
Garúl Sm 1. Gheriglio, polpa di noci o nocciole. 2. Pomo d’Adamo. Dal greco kàryon, involucro, noce, frutto con involucro duro, tramite il latino volgare carilium.
Gàš Sm 1. Gas, elemento vaporoso. 2. Mobile di supporto per il fornello a gas. 3 Impianto a gpl per auto. Dal greco kàos, latino chaos, massa informe.
Gàša Sf Gazza (Pica Pica), ghiandaia (Garrulus glandarius). Fàt al nì, môrta la gàša, = fatto il nido, morta la gazza (appena si raggiunge un traguardo succede qualcosa di irreparabile).
Gašâ Agg. e Pp. 1. Gassato (detto di liquidi a cui è stata aggiunta anidride carbonica). 2. Esaltato (detto di persona).
Gašâda Agg. Acqua o bibita gassata, addizionata di anidride.
Gašân Sm Calendula.
Gašanêla Sf Calèndula, fiorrancio, tagete.
Gašâr V.tr. 1. Gassare (un liquido). 2. Eliminare mediante gas venefici (nei campi di sterminio nazista).
Gašâs V. rifl. Montarsi la testa, inorgoglirsi, vantarsi.
Gašèta 1 Sf 1. Gazzetta, giornale. 2. Comare, pettegola. Dal titolo di alcuni giornali pubblicati in diverse città italiane e in epoche diverse. Il “Gazzettino di Venezia”, forse stampato per la prima volta nel 1563, prese nome dal costo, una “gazéta” (gazzetta = moneta).
Gašèta 2 Sf Moneta di poco valore del sec. XVI. Dal bizantino Gaza = tesoro.
Gašìa Sf Acacia, gaggia. Dal greco akàkia, attraverso il bizantino, poi il romagnolo agaggia, poi gaggìa.
Gašìsta Sm (neol.) Tecnico del gas.
Gašö Sm pl. Varicella, malattia infantile. Secondo Galvani deriva dalla macchiettatura della pelle che diventa simile al piumaggio della gazza.
Gašöl N. pr. Gazzolo, frazione del comune di Ramiseto. Dal latino medievale gagium, gazum, e a volte gayum. Gajum in longobardo indicava un territorio a disposizione del governatore (oggi demanio).
Gašòli Sm Gasolio, nafta. Termine moderno, di importazione dall’inglese gasoil (gas e oil), dove oil sta per petrolio.
Gašòt Sm Piccolo di gazza.
Gašûša Sf Gazzosa, bibita frizzante.
Gàt Sm 1. Gatto, micio. 2. Persona molto agile. 3. Amento, infiorescenza di noci, nocciole e simili. 4. Lanugine (di pioppi), gattice. 5. Accumulo di polvere che prende forma di lana, frequente sotto il letto o sotto i mobili. Dal latino tardo cattus, gatto. Dâr un ò-c al gàt e ûn a la padèla, = dare un occhio al gatto e uno alla padella (indica necessità di vigilare, sia per non farsi truffare, sia per eseguire bene un lavoro). A n’ dîr mai gàt se t’an l’ê int al sàch, = non dire gatto se non è nel sacco. Gàt majmûn, = gatto mammone, gatto delle favole. Mignîn, = micetto. I vân d’acôrdi cmé i cân e i gàt, = vanno d’accordo come i cani e i gatti (litigano sempre). Quând a mânca ’l gàt i tôp i bàli, = se manca il gatto i topi ballano. Lisâr al gàt pr’al vèrs dal pêl, = lisciare il gatto secondo il verso del pelo (comportarsi con diplomazia). Se strofini il pelo del gatto contro la piegatura e il pelame regisce come se fracesse scintille significa che sta per piovere. Insignâr ai gàt a rampâr, = insegnare ai gatti ad arrampicarsi (pretendere di insegnare a chi è già esperto in materia). Vìsta da gàt, = vista acuta.
Gàt! Gàta! Locuz. Gatto! Gatta! Espressione forte e minacciosa per spaventare i gatti (in amore), perché non facciano “gattara”.
Gàt Sm Infiorescenza di noci, nocciole e simili.
Gàt Sm Segaccio, gattuccio.
Gàt Sm Accumulo di polvere che prende forma di lana.
Gât! Locuz. Gatto! Espressione usata per spaventare i gatti e farli smettere di fare confusione.
Gàta Sf 1. Gatta. 2. Errore. 3. Sbronza. Ciapâr ’na gàta, = prendere una sbornia solenne. Gàta da plâr, = grana da risolvere. Fâr ’na gàta, = commettere un grosso errore. Fâr la gàta môrta, = fare lo gnorri, fare la gatta morta.
Gatabúja Sf Gattabuia, prigione. Dal greco katògaia = sotterranei, passata in latino con catù(g)ja. Fnîr in gatabúja, = finire in prigione.
Gatamôrta Sf Gattamorta, fintone, subdolo.
Gatâra Sf 1. Lamenti di gatti in amore, “gattara”. 2. Raccoglitrice di gatti abbandonati.
Gataröla, Gatajöla Sf Pertugio praticato nelle porte, ove poteva passare il gatto.
Gatàs Sm Gattaccio, gatto brutto.
Gatés (In) Locuz. Andâr in gatés, = andare a donne.
Gatîn Sm Micetto.
Gatîna Sf 1. Gattina, micetta. 2. Smorfiosetta, adescatrice. Fâr la gatîna, fare la gattina, fare le moine.
Gàt majmûn Sm Spauracchio per i piccoli, gatto delle favole. Etim.: Cfr.: Gat.
Gàt múgn Sm 1. Persona musona, imbronciata, dimessa. 2. Gattamorta.
Gat nìgher Sm Gatto nero. Il gatto nero che attraversa la strada, secondo la superstizione, porta sfortuna.
Gatûn Sm Gattone, gatto grosso.
Gatûn (Andâr in) Locuz. Gattonare, andar carponi, a quattro zampe come i gatti (tipico dei bimbi che stanno imparando a camminare o di chi non vuole essere scorto). L’espressione ricorda il modo di camminare del gatto.
Gatûna Sf Gattona, gatta grossa.
Gatús Sm Gatto brutto e malaticcio.
Gavadèla (Oltre Secchia) Sf Paletta per raccogliere la cenere dal focolare. Forse da Càvus = di forma concava.
Gavâl Sm Paletta per raccogliere la cenere dal focolare. Forse da Càvus = di forma concava.
Gavalâda Sf 1. Colpo con la paletta (gavàl). 2. Quantità (di cenere) che può essere contenuta nella paletta.
Gavèta Sf 1. Gavetta, pentolino. 2. Tirocinio. Dal latino classico gabata, scodella, poi gabita, che, al diminutivo, diventa gav[it]etta, poi gavitta. Fâr ’d la gavèta, = fare un lungo tirocinio prima di affermarsi.
Gàvle Sm Settore circolare della ruota di legno, a ridosso del cerchione, da cui si dipartono due raggi diretti al mozzo.
Gavtîn Sm 1. Gavettino, tegamino. 2. Tirocinio.
Gavtûn Sm Gavettone, scherzo pesante, doccia fredda (si pone la gavetta in bilico sopra una porta da aprire, in modo che si rovesci addosso a chi entra).
Gelatîna Sf 1. Gelatina, parte solidificata del brodo raffreddato. 2. Gelatina, esplosivo.
Gêls Sm Gelso. Le sue foglie si utilizzavano per l’allevamento dei bachi da seta. Dal latino volgare morus celsa (alta), poi semplificato in gelso.
Gelsumîn Sm Gelsomino, fiore. Dal persiano Yasamìn.
Gelsumîna Gelsomina, nome proprio. Dal persiano Yasamìn.
Gelûš Agg. Geloso, invidioso.
Gelušìa Sf 1. Gelosia, invidia, rivalità. Dal latino zelus, = emulazione, gelosia. 2. Parete traforata nei vecchi caselli e nei fienili. 3. Tipo di persiana a stecche che permette di vedere senza essere visti.
Gèma Sf 1. Gemma, germoglio di pianta e fiore. 2. Gemma, ornamento prezioso. 3. Persona di carattere ottimo. 4. Catarifrangente della bicicletta. Dal latino gemma, = gemma degli alberi, ma anche pietra preziosa. Un altro termine con lo stesso senso è margarita = gemma, perla, pietra preziosa. Il termine latino gemma sembra legato ad una radice gem-bh, sporgere.
Gemê Sm pl. Bottoni particolari per le maniche della camicia.
Gemèl Sm Gemello, fratello; al plurale: bottoni delle maniche della camicia. Dal latino gèminus, poi gemèllus, = in numero di due.
Gèndla Sf Uovo di pidocchio, lendine.
Gendlênt Agg. Pidocchioso, sporco.
Gendlûn Sm Pidocchioso, sporco. Babbeo.
Gèner, Gènre Sm Genero, marito della figlia. Dal latino classico gener.
Generâl 1. Agg. Che comprende tutto (il genere), che interessa tutti. In generâl, = in modo sommario, nella maggior parte dei casi. 2. Sm Comandante dell’esercito. 3. Superiore generale di un ordine religioso. Dal latino generàlis (da genus, generis), che riguarda tutto il genere.
Generasiûn Sf 1. Generazione. 2. Persone che appartengono allo stesso tempo. 3. Gruppo. Dal latino generatio.
Generûš Agg. Generoso, magnanime, prodigo. Dal latino generòsus = che appartiene alla classe nobile.
Generušitâ Sf Generosità, prodigalità, beneficenza.
Gèni Sm 1. Genio, geniale. 2. Artista. 3. Inventore. Dal latino [in]genium. Andâr a gèni, = piacere, essere accetto. Dal latino gènius, lo spirito degli avi, specifico per ogni persona, simile all’angelo custode.
Geniêr Sm Geniere, appartenente al corpo militare del Genio.
Gènio Sm Genio, corpo militare col compito di costruire o demolire. Dal latino ingènium, attraverso il francese génie, legato ad ingénieur = ingegnere.
Genitûr Sm Genitore, padre o madre. Dal latino gènitor, da gìgno = partorisco.
Gènre Sm 1) Genere, tipo di cose. Cosa generalizzata. 2) Genero. Dal latino gènus, gèneris.
Gensiâna Sf Genziana. Cresce nei luoghi freddi e montani, con proprietà febbrifughe. È utilizzata mediante infusi. Dal latino gentiana.
Gént, Génta Sf Gente, popolo. Dal latino gens = tribù, clan, famiglia, stirpe.
Gentàja Sf Gentaglia, persone poco raccomandabili.
Gentàsa Sf Gentaglia, gentaccia.
Gentîl Agg. 1. Gentile, educato, rispettoso. Dal latino classico gentilis, che appartiene alla gens. 2. Tipo di grano. Prâ gentîl, = prato non lavorato. Budêl gentîl, = intestino retto (serviva per confezionare grossi salami). All’inizio del cristianesimo gentile significava pagano, cioè appartenente alle genti, non agli israeliti.
Gentilèsa, Sf Gentilezza.
Gentúsa, Sf Gente di poca importanza, gentaglia, gentaccia.
Genuîn Agg. Genuino, autentico, originario, sincero. Na interpretazione del vocabolo si rifà alla tradizione che vede il padre riconoscere il figlio neonato prendendolo sulle ginocchia (genua).
Gènva N. pr. Genova. Pare che il nome derivi dal latino ianua (porta), in quanto la città era la porta del commercio marittimo.
Genvêš Agg. 1. Genovese. 2. Avaro (ironico).
Gèova (Testimoni di) N. pr. I testimoni di Geova sono una congregazione cristiana che attende la restaurazione del regno di Geova, nome che è la traslitterazione di Javhè (colui che è).
Geràni Sm Geranio. Dal greco gherànion (legato a ghèranos = gru), attraverso il latino geranion.
Gès Sm 1. Gesso per scrivere alla lavagna o su stoffe. 2. Materiale edile. 3. Fasciatura, contenimento per ossa fratturate. Dal greco ghìpsos, latino gypsum, gesso.
Gesâ 1.Agg. e Pp Ingessato. 2. Sm Tessuto a righe chiare su fondo scuro, detto gessato.
Gèst Sm Gesto, cenno, accenno.
Gestiûn Sf Gestione, amministrazione, conduzione. Dal latino gerere, = gestire.
Gestûr Sm Gestore, amministratore.
Gèt (1) Sm 1. Getto d’acqua, spruzzo. 2. Sorgente. 3. Germoglio. Dal latino ejectare, gettare fuori, espellere.
Gèt Sm (2) Aereo supersonico. Vedi Jet.
Getâda Sf 1. Gettata di cemento (a supporto di una struttura). 2. Gittata di un’arma; distanza coperta da un proiettile. È più usato purtâda. Come aggettivo si usa butâda.
Getûn Sm 1. Gettone, finta moneta per far funzionare certe apparecchiature. 2. Retribuzione pagata per la presenza a certe sedute. Dal francese jeton.
Gh’, Ghe Pron. Gli, le. I’ gh’ân fàt, = gli hanno fatto.
Gh’, Ghe Avv. Ci, vi. Al gh’é cascâ, = c’è caduto.
Ghéga Sf Malattia da raffreddamento.
Ghènga Sf. Compagnia poco raccomandabile. Dall’inglese gang: compagnia di malviventi.
Gherbuj Sm Garbuglio, intrigo, groviglio.
Ghèt Sm Ghetto. Quartiere malfamato. Isolamento. Dal latino glìtus (fonderia), attraverso il veneto ghéto, nome di un’isola ove esisteva una fonderia. Qui nel 1516 furono confinati gli ebrei della città. I veneziani furono poi imitati da Roma (1555), Firenze (1576) e da altre moltissime città.
Ghèta Sf. Ghetta, uosa, soprascarpa per proteggersi dall’acqua.. Dal francese guétre.
Ghiêl Sm Pungolo. In particolare il pungolo posto su un bastone (stùmbel) per stimolare gli animali durante il lavoro. Vedi Aghièl e Stùmbel.
Ghigliutîna Sf 1. Ghigliottina. 2. Condizioni capestro. Dal francese guillotine. Deriva dal nome dell’inventore, il medico Joseph Ignace Guillotin.
Ghìgna Sf 1. Volto, aspetto, viso. 2. Coraggio, grinta (normalmente si allude ad un viso antipatico). Chi ch’a gh’à una ghìgna al scâmpa, chi ch’a gh’n’à dû al scâmpa mèj, = chi ha una faccia campa bene, chi ne ha due campa meglio (Cagnoli). Ghìgna da s-ciàf, = faccia antipatica. Brúta ghìgna, persona poco affidabile. Brutto ceffo. Un’ària ch’ la pêla la ghìgna, = un’aria che pela la faccia. L’é ’d ghìgna, è coraggioso. Al gh’ha ’d la ghìgna, = ha una faccia tosta. Rùt in ghìgna, = senza pudore. Dal francese guignêr = fare smorfie. La Castellini cita anche l’antico tedesco kinnan = sorridere in modo sarcastico.
Ghignûn Sm Faccione tondo, rubicondo.
Ghignûš Agg. Antipatico, fastidioso; ingiurioso.
Ghir Sm Ghiro, roditore. Dal latino glìs, poi glìrum.
Ghîrba Sf 1. Piccolo otre per acqua. 2. Termine militare, soprattutto della grande guerra, derivato dall’arabo qirba. L’otre è vitale per chi vive nel deserto. Salvare l’otre serve a sopravvivere. Per metafora, quindi, indica anche la propria pelle. 3. Vita, esistenza. Vànder câra la ghîrba, = vendere cara la pelle.
Ghiribìsi Sm 1. Ghiribizzo, capriccio. 2. Idea insolita. Dal tedesco antico krebiz, = gambero (quindi andatura insolita, a zig-zag).
Ghirlànda Sf Ghirlanda (funebre). Corona di fiori. Dal provenzale guirlànda.
Ghîša Sf Ghisa. Dal tedesco guss, attraverso il francese guise (XIX secolo). Indica un carattere duro o un oggetto molto pesante.
Già! Inter. = Già!, Appunto! Avv.: si usa Šà, (s dolce). Dal latino jam.
Giâca Sf. Giacca. In dialetto però si usa giubèt (Vedi).
Giâca, giâca! Locuz. = Sdràiati, sdràiati! È l’invito che si fa al maiale per farlo sdraiare, e intanto lo si accarezza sulla schiena.
Giâchèta Sf Piccola giacca.
Giaculatòria Sf 1. Giaculatoria, invocazione ai santi. 2. Imprecazione. Dal latino ecclesiastico (prex) jaculatoria, = preghiera che si rivolge a Dio, ai santi.
Giacûn Sm Giaccone.
Giambarèl Agg. Poco affidabile, incostante.
Giamblân Agg. Grossolano, trasandato.
Giànda Sf Ghianda. Dal latino glans (glandis) = ghianda. La giànda d’i prêt = i cappelletti.
Giandlênt Agg. Pidocchioso, sporco. V. Gèndla.
Giandlûn Agg. Pidocchioso, sporco. Babbeo.
Giangiân Sm Tontolone.
Gianîn Sm Punteruolo del grano, insetto. Fâr i gianîn, = L’ infettarsi del grano. Vedi Šanîn.
Giâra Sf Ghiaia, sassi minuscoli. Oltre il Secchia chiamano Giare i giuncheti sul greto dei fiumi o lì vicino. Dal latino glàrea, onomatopeico del rumore prodotto dalla ghiaia.
Giarâda (a Reggio Giarêda) Sf Festa della Madonna della Ghiara (8 settembre), co-patrona di Reggio Emilia.
Giardîn Sm Giardino, luogo ameno. Dal francese jardên, derivato da una radice gart = orto.
Giardinêr Sm Giardiniere.
Giardinèt Sm Giardinetto.
Giardinèta Sf Giardinetta, tipo di automobile popolare degli anni sessanta.
Giardiniêra Sf Giardiniera; salsa mista.
Giarèl Sm Ciottolo, sassolino.
Giarèla Sf 1. Sassolino, pietruzza. 2. Gioco da eseguire con cinque sassolini. : esisteva un gioco, detto La giarèla, consistente nel raccogliere, a fasi alterne e con regole precise, cinque sassolini sistemati su un piano.
Giaretêra, Giaretiêra Sf Giarrettiera, sostegno per calze. Dal francese jarretière, derivato da jarret = garretto. In Inghilterra esiste l’Ordine della Giarrettiera, fondato da Edoardo III° nel 1348. È limitato a 24 elementi, solo di nomina del re e solo a chi ha altissimi meriti a servizio del regno. L’origine viene fatta risalire al fatto che il re, raccogliendo da terra la giarrettiera della contessa di Salisbury, disse: Honi soit qui mal y pense (Vergogna per chi pensa male), assunto poi come motto dell’Ordine.
Giarîl Sm Ghiaieto, arenile, greto del fiume.
Giarîn Sm Ghiaino, ghiaietto.
Giarlîna Sf Sassolino, pietruzza.
Giaröl Sm Sassetto, pezzo di ghiaia.
Giarúm Sm Ghiaiume, ammasso di detriti, ciottoli.
Giarûn Sm Sasso di fiume, ciottolo.
Giarunâda Sf Sassata.
Giarunâr V.tr. Prendere a sassate, lanciare piccoli sassi.
Giàs, Sm 1. Ghiaccio, strato di ghiaccio. 2. Freddo intenso. 3. Oggetto ghiacciato. Dal latino glacies, ghiaccio.
Giàsa, Sf Freddo intenso, gelo, ghiaccio.
Giasâ Agg. e Pp Gelato, raffreddato. Ghiacciato.
Giasâda Sf Gelata. 2) Agg. Raffreddata.
Giasâr V. intr. Gelare, ghiacciare, congelare.
Giasâr Sm. Ghiacciaio, nevaio
Giasâra, Giasêra Sf Ghiacciaia. Erano costruzioni in un buon stile architettonico, con copertura a volta, contenenti una cisterna da riempire di neve per avere ghiaccio in estate.
Giasâs V. rifl. Congelarsi, raffreddarsi.
Giasö, Giasöl Sm 1. Ghiacciolo. 2. Orbettino. Il nome gli deriva dal sangue freddo. È inoffensivo. La leggenda, contro l’evidenza, lo definisce cieco. È chiamato anche urbèt e urbigöl.
Giàstra Sf Roccia, sasso friabile, roccia levigata. Vedi Ciàstra.
Giastrûn Sm Roccia, grosso sasso friabile, facile da rompere. Vedi Ciastrûn.
Giasûn Sm Grosso strato di ghiaccio.
Giàvra Sf Nevischio, pioggia di acqua gelata. Vedi Šgiàvra,.
Giavûn Sm Giavone, panicastrella (pianta acquatica).
Gigânt Sm Gigante; uomo alto e robusto. Dal greco ghìgas, attraverso il latino gìgas. Al gigânt bûn, = il Cusna.
Gîgia Sf Fiacca, sonnolenza.
Giglio Sm Giglio (direttamente dall’italiano). Dal latino lilium.
Gilè Sm Gilet, maglione. Dal turco yelek, passato in Spagna come jileco, poi in Francia con gilet.
Ginàstica Sf 1. Ginnastica, esercizio fisico. 2. Lavoro impegnativo. Dal greco gymnàzo, faccio esercizi (a corpo nudo).
Gingìl, Šinšìj (ormai raro) Sm Gingillo, cosa di poco valore, passatempo. Forse dal latino cingìllum = cinturino.
Gingilâr, Gingilâs V. intr. Gingillarsi, trastullarsi, oziare.
Gingilâs V. rifl. Gingillarsi, trastullarsi.
Gingîn Sm Bellimbusto.
Giòbia Sm Giovedì (influenzato dalla pronuncia ligure).
Giója Sf 1. Gioia, piacere, contentezza. 2. Prediletto, beniamino. Dal latino gaudium, attraverso francese joie.
Giòlli o Jolly Sm Barbarismo. Nel gioco delle carte è la matta. Dall’inglese jolly, derivato da joker = giocherellone, burlone.
Gip (Jeep) Sm Jeep, fuoristrada. Pare che il nome sia legato alla pronuncia di GP = General Purpose, sigla dei veicolo destinati a usi molteplici. È stato il primo fuoristrada, costruito per esigenze belliche, poi trasformato in semplice fuoristrada ad uso civile. La prima versione se la aggiudicò la ditta Willys battendo la Bantam e la Ford.
Gipûn Sm Gippone. Fuoristrada.
Gîr Sm 1. Giro, passeggiata. 2. Raggiro, trucco. 3. Congrega di malaffare. Dal greco gyros, latino gyrus, circuito, voltata. Un gîr dùpi, = a doppia mandata. Un gîr ad ciâva, = una mandata di chiave. Mètr’ in gîr, = divulgare, far sapere. Pèrder d’ i gîr, = non essere in forma. Andâr sú ’d gîr, = adirarsi, arrabbiarsi.
Girâ Agg. e Pp. Girato, orientato.
Girabachîn Sm 1. Antico trapano ad arco. 2. Crick per sollevare l’auto.
Giraclâr V.intr. Gironzolare, passeggiare.
Girâda Sf 1. Giro, passeggiata. 2. Sterzata, deviazione. Tirâr föra ’na girâda, = accampare pretesti, trovare scuse. 3. Agg. e Pp Girata, orientata.
Giradî Sm Giradito, patereccio.
Giràfa Sf 1. Giraffa. 2. Persona dal collo lungo. Dall’arabo zuràfa.
Giràja Sf Debolezza, giramento di testa.
Giramênt Sm 1. Capogiro, giramento, svenimento, debolezza. 2. Via vai, andirivieni. Giramênt ad tèsta, = capogiro.
Giramúnd Sm Giramondo, vagabondo.
Giràndla Sf 1. Girandola, fuochi pirotecnici. 2. Quantità di cose stupefacenti. 3. Persona senza carattere. 4. Confusione di notizie che si sovrappongono.
Girandlûn, Girundlûn Agg. Girandolone, girovago, perditempo.
Girâr Vtr. e intr. Girare, far ruotare. Girâr a la túnda, = girare intorno, evitare, cambiare discorso, eludere. Secònd cùma la gh’ gîra, = secondo cosa gli passa per la testa. La gîra a l’arvêrsa, = le cose non vanno per il verso giusto. Và a girâr ch’ l’é méj, = va a fare una passeggiata che è meglio.
Girâs V. rifl. 1. Girarsi, voltarsi. 2. Cambiare idea.
Girasûl Sm Girasole. Da: girare e sole, tradotto alla lettera dal greco eliotyròpion.
Giravôlta Sf Giravolta, giro su se stessi. Tör dal giravôlti, = menare il can per l’aia.
Girèl Sm 1. Girello, passeggino. 2. Carriolino per aiutare i piccoli a camminare. 3. Taglio di carne.
Girèt, Sm 1. Passeggiatina, breve giro. 2. Gioco a carte, terziglio.
Gïrlifìc Sm Cosa di poco conto, ornamento lezioso. In realtà è geroglifico.
Girtîn Sm Giretto, giro breve o di poco tempo. Un girtîn par l’infêren = un giretto all’inferno, alcuni canti della Divina Commedia tradotti da M. Teresa Pantani.
Girumèta, Sf Donna, girandolona, poco affidabile. Termine in cui potrebbero convergere il verbo “girare” e il sostantivo “comèta” (nell’accezione popolare “curioso come la cometa”). Era anche la protagonista di una canzone popolare risalente almeno al 1600, diffusa sia da noi che in Appennino Modenese e Bolognese.
Girûn (Andâr, Stâr in) Locuz. Stare in giro senza concludere.
Girundlâr V. intr. Girovagare, passeggiare.
Girundlûn Agg. Girandolone, girovago, perditempo.
Giúba Sf Giacca, giubba. Dall’arabo giubbah = sottoveste.
Giubèt Sm Giubba, giacca. Tacâr sú ‘l giubèt, = attaccare la giacca, espressione sarcastica verso chi andava ad abitare in casa della moglie.
Giubûn Sm Giubbone, giaccone.
Giûda N. pr. Giuda. Agg. = Traditore. Dal nome dell’apostolo Giuda Iscariota che tradì Cristo
Giudìsi Sm Giudizio, intelligenza, buona volontà. Sênsa giudìsi, = senza comprendonio. Mèter giudìsi, = mettere la testa a posto. Al giudìsi al le dröva chî ch’a gh’l’à, = il giudizio lo usa chi ce l’ha.
Giudicâr V.tr. Giudicare; processare. Dal latino iudicare (ius, diritto).
Giudisiûš Agg. Giudizioso, saggio, morigerato.
Giúdše Sm Giudice, magistrato.
Giugrafia Sf Geogafia, scienza della terra. Alla lettera significa: descrizione della terra.
Giuièl Sm Gioiello, oggetto prezioso.
Giumê Sm pl. Bottoni particolari per le maniche della camicia. Vedi Gemê.
Giumèl Sm Gomitolo, batuffolo.
Giumetrìa Sf Geometria, scienza della terra. Alla lettera significa: misurazione della terra.
Giùngla Sf Giungla, selva intricata. Dall’indostano jangal attraverso l’inglese jungle.
Giûnta Sf Giunta amministrativa. Dallo spagnolo jùnta, = comitato.
Giurgîna Sf Dalia, giorgina. Pianta ornamentale.
Giurìa Sf Giuria, insieme di giudici, esaminatori. Dal francese jury, = giuria.
Giurnâda Sf 1. Giornata, giorno solare, giornata lavorativa. 2. Guadagno di un giorno. Dal latino diurnum (tempus), = durata di un giorno. Giurnâda ’d prestasiûn, = giornata di lavoro prestata all’amministrazione al posto di contributi in soldi. Fâr giurnâda, = fare giornata, guadagnarsi la paga di un giorno. Andâr a giurnâda, = avere un lavoro saltuario. Pêrder la giurnâda, = sciupare tempo e denaro. Ciapâr giurnâda, = riscuotere la paga giornaliera.
Giurnadàsa Sf Giornataccia, (per il clima, per il lavoro non concluso, per la salute o l’umore).
Giurnâl Sm Giornale, gazzetta. Dal latino tardo diurnalis, da diurna, (relazione dei) fatti del giorno.
Giurnalài Sm Giornalaio, edicolante.
Giurnalâr Sm Giornalaio, edicolante.
Giurnâl-a-ràdio Sm Notiziario trasmesso via radio.
Giurnaliêr Agg. Giornaliero, quotidiano.
Giurnalîn Sm Giornalino, foglio.
Giurnalìsta Sm Giornalista, cronista, commentatore.
Giusà Locuz. Chissà. Chi è che lo sa? Dall’espressione: Dio sa” (Dio sa, Djusà, Giusà).
Giúst 1. Agg. Giusto, onesto, esatto, preciso. Favorevole. 2. Avv. Appena, poco fa.
Giustìsia Sf Giustizia, equità. Dal latino iustitia (da ius, legge). Cûn i sôld e l’amicìsia / la s’ fà in bârba a la giustìsia, = con i soldi e l’amicizia si fa in barba alla giustizia.
Giústra Sf Giostra, girotondo. Dal latino jùxta, attraverso il provenzale jòstar, francese joste = stare intorno, rincorrere, stare vicino.
Giustràj Sm Giostraio, persona del circo.
Giustrâr (1) Sm Giostraio.
Giustrâr (2) V. intr. 1. Giostrare, maneggiare. 2. Cercare di manovrare gli eventi a proprio vantaggio.
Giustrâs V. rifl. Giostrarsi, barcamenarsi, cercare di non soccombere.
Giùt Agg. 1. Ghiotto, saporito, appetibile. 2. Florido, sodo. Da gùla poi da glùttus = pezzetto deglutito. Os giùt = collo del maiale. Lo si cuoceva il giorno della macellazione per pranzo ai norcini, scelta giustificata dal periodo di inverno gelido, quindi per procurare calorie e anche dal fatto che era carne difficile da conservare.
Giùta Sf Beverone per il maiale. Vedi Šùta.
Giuvaröl (Ramiseto) Sf pl. Fascie metalliche per agganciare la tùpla al giogo.
Giuvedì Sm Giovedì. Dal latino Iovis dies, = giorno di Giove. A gh’ mânca un giuvedì, = gli manca qualche rotella. Pagâr la stmâna d’i trî giuvedì, = non pagare mai.
Giuvèl Sm Tinozza (entro cui si sbucciavano le castagne secche).
Giuventú Sf Gioventù, giovinezza. La giuventú l’ê la blèsa ’d l’âši, = la gioventù è la bellezza dell’asino (logicamente detto da chi giovane non era più). Dal latino iuventus.
Giuviâl Agg. Gioviale, affabile.
Glòria 1. Sf Gloria, onore, fama. 2. N. pr. Parte della Messa. Dal latino gloria. Lavurâr per la glòria = lavorare per niente. Sunâr al glòria, = suonare le campane a festa. Nella liturgia di un tempo la resurrezione di Gesù veniva collocata intorno a mezzogiorno del Sabato Santo. Al momento di intonare il Gloria si “slegavano” le campane.
Gluriâs V. rifl. Vantarsi, gloriarsi.
Gluriûš Agg. Glorioso, ammirato, onorato.
Gmêra Sf Vomere, punta dell’aratro. Dal latino vomer. Bàter la gmêra = affilare il vomere. In Guccini troviamo il termine vomèrea derivata da un arcaico vògmere = arare.
Gnàcra Sf Ferita grande e purulenta.
Gnàgna Sf 1. Caccola agli occhi. 2. Apatia, indolenza.
Gnagnûn Agg. 1. Sporco di caccole. 2. Apatico, indolente, pigro, piagnucolone.
Gnân Avv. Neanche, neppure, nemmeno. Gnân a dîl, = nemmeno a dirlo.
Gnânc, Gnânca Avv. Neanche, neppure.
Gnênt Sm Niente, nulla. Dal latino medievale nec e ens, neppure un essere [Colonna]. Per gnênt gnân i cân i squàsi la cùa, = per nulla neppure i cani muovono la coda, Bûn da gnênt, = buono a nulla. Fnîr in gnênt, = finire in nulla.
Gniclîn 1. Agg. Gracile. 2. Sm Bimbo minuto.
Gnîr V.intr. 1. Venire, giungere, arrivare. Concludere. 2. Divenire. 3. Avere l’orgasmo. 4. Costare. Dal greco bàino, venio in latino. Gnîr inâns (indrê, sú, šó, dênter, föra), = venire avanti (indietro, su, giù, dentro, fuori). Al vên sînch frânch, = costa cinque lire. Lundì ch’ vên = lunedì prossimo.
Gnòca Sf 1. Testa, zucca. 2. Protuberanza. 3. Donna. L’ê ’na bèla gnòca = è una bella donna.
Gnòch Sm 1. Gnocco (cibo). 2. Protuberanza. 3. Persona poco intelligente. Dal veneto gnòco. Pêr gnòch, = pere gnocche. Fâr i gnòch, = raggrumarsi (tipico della polenta). Gràs cmé un gnòch, = grasso come uno gnocco. L’é un pô gnòch, = è un po’ tonto. Gnocco fritto però si dice chersênta.
Gnôla Sf Lamentela, piagnisteo, noia, cantilena.
Gnôrgna Sf Affaticamento, stanchezza.
Gnû Pp. Venuto, arrivato, giunto.
Gnucâda Sf Gnoccata. Ma è un termine recente, dopo che si sono iniziate le feste paesane e le grandi consumazioni di gnocco e salumi.
Gnuchèt Sm pl. Gnocchi di patata.
Gnulâda Sf Pianto, piagnucolio. Sfogo.
Gnuladîna Sf Pianto di sfogo, liberatorio.
Gnulâr V.intr. Piagnucolare, lamentarsi.
Gnulûn Agg. Piagnucolone, lagnoso.
Gnurânsa Sf Ignoranza.
Gnurânt Agg. Ignorante. Fâr l’ignurânt pr’an pagâr al dàsi, = fare l’ignorante per non pagare dazio, fare il finto tonto.
Gnurantûn Agg. Ignorantone.
Gòb Agg. e Sm Gobbo, deforme; gibboso. Dal latino classico gìbbus, poi gòbbus.
Gòba Sf 1. Gobba, gibbosità. 2. Dosso.
Gôdre V. intr. Godere, aver piacere. Utilizzare, sfruttare. Avere un privilegio. Dal latino gàudeo.
Gòl Sm Goal, punto a favore nel gioco del calcio. Dall’inglese goal = meta, traguardo.
Gólf Sm Maglione, golf. Dall’inglese golf (coat) = maglione da golf.
Góra Sf (poco usato) Gora, canale che alimentava al butàs del mulino. Anche canaletto di irrigazione in mezzo ai campi. Dal latino medioevale gàurus = canale di deviazione.
Gôš Sm 1. Gozzo. 2. Gola. Avégh quèl ìnt al gôš, = avere qualcosa in gola che non va giù (non riuscire a tollerare qualcosa).
Gós Sm Goccio, poca roba. Vedi Gùs.
Gošovìglia Sf Gozzoviglia, crapula. Dal medioevale gaudibilia = cose da godere.
Grâd Sm 1. Gradi di carriera militare o impiegatizia. 2. Gradazione di temperatura, di alcool, ecc. Dal latino gradus, = scalino. Pasâr ad grâd, = crescere di grado. Anche diventare padre o nonno. Crèsre ’d grâd, = fare carriera.
Gradàs Agg. Gradasso, spaccone, smargiasso. Dal nome di un re saraceno, personaggio dell’Orlando Innamorato e dell’Orlando Furioso.
Gradasâda Sf Smanceria, spacconata.
Gradasiûn Sf Gradazione.
Gradìs Sm Graticcio, steccato, parete fatta con canne o bastoni. Dal latino cratis, graticcio. Filastrocca: A gh’éra ’na vôlta un tôp e un rìs, ch’ì rampévne sú pr’un gradìs; al gradìs l’ha dâ la vôlta; vöt ch’ì t’la cûnta n’âtra vôlta?, = c’’erano una volta un topo e un riccio, che si arrampicavano su per un graticcio; il graticcio si è rovesciato; vuoi che te la racconti un’altra volta?
Gràfa Sf Graffa, graffetta.
Grafèta, Sf Graffetta, fermaglio, punto metallico.
Gràfi 1. Sm 1. Graffio, ferita leggera. Dal latino graphium, = stilo, stiletto per incidere sulle tavolette incerate.
Gràfi 2 Sm Grosso bastone a forma di clava, munito di ghiera dentata, utilizzato per sbucciare le castagne secche dentro una tinozza di legno (giuvèl). Venivano pestate con un movimento a stantuffo fino a fare loro perdere la buccia e la pellicola interna (pègia).
Gragnöla Sf Grandine, tempesta. Anche scarica di botte. Dal latino grandjòla (diminutivo di grando, grandine).
Gragnulâr V. intr. Grandinare, tempestare.
Gràm 1 Sm Grammo; parte minima. Dal greco gràmma, uguale anche nel tardo latino, rientrato attraverso il francese gramme. È la ventiquattresima parte di un’oncia.
Gràm 2 Agg. Gramo; triste, povero. Dal longobardo gràm, affanno. Vìta gràma = vita stentata.
Gramàtica Sf 1. Grammatica. 2. Regole. 3. Teoria. Dal greco grammatikè, attraverso il latino grammatica, = arte dello scrivere. A vâl pú la pràtica che la gramàtica, = conta più la conoscenza pratica che quella teorica.
Gramàtich, Sm 1. Grammatico, letterato; maestro di grammatica. 2. Saccente, arrogante. Dal latino grammaticus, grammatico, filologo, erudito.
Gramìgna Sf Gramigna, malerba. Dal latino volgare graminja (herba), derivato da gramen. La lingua malìgna l’è péš che la gramìgna, = la lingua maligna è peggiore della gramigna. L’é ingiuriûš cmé la gramìgna, = è antipatico come la gramigna. Fâr la gramìgna, = estirpare la gramigna.
Gràmla Sf Gràmola. Ne esistevano due tipi: una per separare la parte legnosa dalle fibre tessili della canapa, l’altra per impastare il pane.
Gramlâr V.tr. 1. Gramolare, triturare la canapa. 2. Impastare la massa lievitata. 3. Dare una lezione (botte).
Gramòfono Sm Grammofono, giradischi. Il primo fu costruito da Scott nel 1857, migliorato da Edison nel 1876.
Grân 1 Sm 1. Grano, chicco, granello; seme. 3. Grano della corona del rosario. Dal latino granum, grano.
Grân 2 1. Agg. Gran, grande. 2. Avv. Molto, assai. Vedi Prân.
Grâna 1 Sf 1. Soldi, benessere. 2. Grattacapo, noia, preoccupazione.
Grâna 2 N. pr. Formaggio tipico di Reggio, Parma, Mantova. L’appellativo dato al formaggio è dovuto alla granulosità della sua pasta.
Granâda Sf (poco usato) Vedi Granâra.
Granadèl Sm (poco usato e di provenienza bolognese) Scopetto di saggina. Vedi Margarîna.
Granadûra Sf Granitura, produzione del grano nella spiga.
Granàja Sf Granaglie in genere.
Granâr Sm Granaio, magazzino del grano. Dal latino granarium, = granaio.
Granâra Sf Ramazza, scopa, granata. Sinonimi: Scúa, Ramàsa. Saltâr a la granâra, = passare alle vie di fatto. Forse il nome è legato al fatto che serviva a radunare i grani.
Granarîna Sf Scopettino.
Granaröla Sf “Ingranatoia”, parte della tramoggia del mulino [Ferrari-Serra].
Granâta Sf Granata; ordigno bellico. Si chiama così per la somiglianza con il melograno, “mela granata” o granara.
Granatêr Sm 1. Granatiere (militare). 2. Persona alta e robusta. Dal nome del corpo specializzato dell’esercito.
Granatîna Sf Granatina.
Grancàsa Sf 1. Grancassa, strumento musicale. 2. Pubblicità di un evento. Fâr da grancàsa, = dare molta risonanza.
Grànd 1. Agg. Grande; spazioso; vasto. Dal latino grandis. L’é grànd cmé tút al mùnd e mèš Armanur, = è vasto come tutto il mondo più metà di Romanoro. 2. Sm Adulto. Fâr al grànd, = darsi delle arie. Grànd e gròs (e cujûn), = grande e grosso (e minchione). Fâla grànda, = farla facile, illudersi. Andâr a la grànda, = avere il vento a favore.
Grânf Vedi Crâmp.
Granî Agg. Granito, turgido (riferito al grano). Farîna granîda, = farina grossa, da polenta. Sàbia granîda, = sabbia grossa, graniglietta.
Granidûra Vedi Granadûra.
Granìglia Sf 1. Graniglia, tipo di pavimentazione ottenuta con mattonelle costituite da cemento e granuli di pietrame o marmo compattati insieme e poi levigati. 2. Pietrisco.
Granîr V.intr. Granire, detto del grano che fa i chicchi.
Granîša Sf 1. Pallini di piombo per cartucce da caccia. 2. Tipo di sabbia. 3. Neve. 4. Grandine.
Granlîn Sm Granulo, granello, piccolo grano.
Granlûš Agg. Granuloso, ruvido.
Gràp, Sm 1. Grappolo. 2. Fiore a grappolo. 3. Favo di api o vespe. Gràp d’úva, = grappolo d’uva.
Gràpa 1 Sf Grappa (distillato di vino o vinacce). Dal lombardo grapa, = graspo, risalente al gotico krappa, = resti del grappolo dopo la pigiatura, utilizzati per distillare grappa.
Gràpa 2 Sf Chiodo per scarponi.
Grapâr V.tr. Raccogliere le infiorescenze con le mani, senza staccare il fiore ma come se lo si mungesse.
Grapèla Sf Pianticella di colore ruggine, con semi uncinati che si attaccano agli abiti. Diversa però dell’erbaccia chiamata parent (vedi).
Grapîn Sm Bicchierino di grappa. Si può anche dire cichèt.
Graplîn Sm pl. Grappoletto.
Grapùj Sm Parte del grappolo.
Grapûn Sm pl. Ramponi in metallo.
Gràs, 1. Agg. Grasso, adiposo. 2. Sm Grasso; lardo, morchia, untume. Dal latino tardo crassus.
Gràsa Sf Il grasso, la parte grassa. Gràsa ch’ la cûla, = grasso che cola. Ma anche: buon affare.
Gràsia, Sf 1. Grazia, modo garbato di agire. 2. Grazia, miracolo. 3. Grazie! Andâr šú ’d gràsia, = uscire dalle grazie. Turnâr in gràsia, = rientrare nelle grazie. I’an fat föra (in)gràsia ’d Dio, = hanno fatto fuori ogni ben di Dio. Da una radice gere = cantare inni, attraverso il latino gràtus (che rende grazie), di origine religiosa.
Grasîna Sf Adipe, grassezza, soprappeso.
Grasö Sm pl. Ciccioli, larderelli.
Grasòt Agg. Grassottello, cicciottello.
Gràspa, Gràspi Sf Graspo dell’uva pigiata; grappoli seccati sulla vite. Da raspo = grappolo senza acini.
Grastîn Agg. Grassottello.
Grasúm, Sm Grassume. Untume.
Grasûn Agg. Grassone, obeso; esagerato.
Gratâ Pp. 1. Grattato, grattugiato. 2. Graffiato. 3. Rubato. Vedi Gratâr.
Gratacûl Sm Bacca arancione della rosa canina, nota anche come paterlènga. Dal prurito che causano in chi le mangia. Ma per non essere volgari si dicevano grattacieli.
Gratâda Sf Grattata, grattatina.
Gratadîna Sf Grattatina. ’Na gratadîna ’d gûla, = una raschiatina di gola (per schiarirsi la voce).
Gratâr V.tr. 1. Grattare. 2. Grattugiare. 3. Graffiare. 4. Rubare. Dal franco krattòn, attraverso il provenzale gratàr.
Grataröla Sf 1. Grattugia. Ma è più usato Rašûra. 2. Radimadia, raschiatoio, strumento simile a una zappetta, usato per ripulire il tagliere dopo avere impastato pane o sfoglia. 3. Prurito insistente, necessità di grattarsi.
Gratâs V.rifl. Grattarsi.
Gratìcula Sf Graticola, griglia, braciere. Dal latino craticula (da cratis), graticola.
Gratîna Sf Prurito, necessità di grattarsi.
Grâtis (A) Locuz. Gratis, senza spese, gratuitamente. Dal latino gratis (da gratia).
Gratûn Sm Pugno, percossa, sberla. Ciapâr ’na fila ’d gratûn, = prendere un fracco di sberle.
Gratunâda Sf Scazzottata.
Gratunâr V.tr. Scazzottare, picchiare a pugni.
Grâv Agg. 1. Grave. 2. Decisivo. 3. Irreparabile. Dal latino gravis, = pesante.
Gravitâ Sf Gravità, consistenza.
Gréch Agg. Greco. Dal latino græcus, derivato da gràjus. Presso i latini i greci erano ritenuti astuti imbroglioni: Virgilio fa dire ad Enea: Tìmeo Danaos et dona ferentes = ho paura dei Danai anche quando portano doni. Perché il cavallo di Troia era stato fatto passare come dono agli dei.
Grèmbi Sm Grembo. Dal latino gremium, = grembo.
Grembiâl, Grumbiâl Sm Grembiule. Dal latino grembus = grembo, perché ne era la protezione.
Grènga Sf 1. Margine estremo del tetto o del letto. 2. Cengia.
Grèpia Sf 1. Mangiatoia, greppia. 2. In senso ironico: il tavolo ove si mangia. Dal gotico krìpja. Ardušîs a la grèpia, = venire a tavola. Turnâr a la grèpia, = ritornare a casa (dopo essersene allontanati volontariamente).
Grepiûn Vedi Grèpia.
Grèš Agg. 1. Grezzo, rustico, poco civile. 2. Non rifinito. Dal latino volgare gregius, proprio del gregge (come la lana appena tosata e non ancora lavata).
Grèsta Sf 1. Cresta di gallinacei. 2. Costa di alture. Dal latino crista (come crinis) criniera. È più usato crèsta.
Grìglia, Sf 1. Rete per setacciare sabbia e simili. 2. Graticola, fornello per cuocere la carne. Dal francese grille, = grata.
Gril, Sm 1. Grillo (insetto). 2. Capriccio, idea strana. 3. Pisello di bimbo. 4) Marchingegno per cuocere la carne (pollo allo spiedo). Dal latino grillus. Avêgh di grìl in cò = fare capricci; avere idee balzane. Fâr pasâr i grìl, = far smettere i capricci.
Grilànda Sf Ghirlanda. Vedi Ghirlànda.
Grilèt, Sm 1. Grilletto di arma da fuoco. 2. Clitoride.
Grimaldèl, Sm Grimaldello, attrezzo da scasso.
Grînfa, Grînfia Sf 1. Artiglio; unghia. 2. Potere di qualcuno su qualcun altro. Vedi Sgrînfia.
Grînsa Sf Grinza, piega, ruga. Dal longobardo grimmison, = corrugare la fronte per l’ira.
Grînta Sf Intraprendenza, decisione, arroganza. Dal gotico grimmitha, = adirato.
Grìpa (neol) Sf Tenaglia particolare, con fermo automatico, usata prevalentemente per bloccare due ferri da saldare assieme. Dal francese grippe.
Gripâr V.intr. Grippare, fondere il motore. Dal francese gripper, = bloccare.
Grîš Agg. Grigio, bigio. Dal francese gris. Si usa anche Bîš = bigio.
Grišàja, Sf Brizzolatura, canizie.
Grišantèm, Sm Crisantemo. Dal greco krysàntemon, latino tardo chrisanthemum.
Grisîn Sm Grissino.
Grišîn Agg. Grigio tenue, grigiolino.
Gról Agg. (raro) Persona ridotta male, consumata dalla febbre, dai mali in genere, dall’età.
Gròla Sf 1. Grolla. 2. Sgranatrice. Il termine indica diversi tipi di macchine: le sgranatrici, le pigiatrici dell’uva, la macina per le noci, la sgranatrice dell’erba medica. Da noi veniva usato per quest’ultima.
Grondâr V. intr. 1) Grondare, spiovere, sgocciolare. 2) Sudare molto. Dal tardo latino grùnda = sgocciolatoio.
Gròp Sm Collinetta, rialzo, poggio, altura.
Gròpa Sf Dorso, groppa di quadrupede. Dal provenzale cròpa = dorso.
Gròs, Gròsa Agg. 1. Grosso, grande, robusto, enorme. Dal latino tardo grossus. A l’ha fàta gròsa, = l’ha combinata grossa. Cústa l’ê gròsa, = questa è grave.
Gròsa Agg. In attesa di figliare, incinta, pregna.
Grôt Sm Pendio sassoso e scosceso.
Gròta, Sf 1. Grotta, caverna. 2. Grosso macigno informe. 3. Terreno franoso e pieno di sassi. 4. Cantina. Dal greco kryptè, = nascosta. In latino classico crypta. L’è túta ’na gròta, = è pieno di sassi.
Grú Sf 1. Gru. 2. Macchina sollevatrice. Per similitudine con la figura del volatile. Dal latino grus.
Grughlîn (Casteln.) S. m. Ruzzolino, gioco pasquale; consiste nel fare correre le uova sode entro una pista ricavata nella polvere o nella sabbia. Vince l’uovo che percorre più strada.
Grúgn Sm. Grugno, muso, aspetto. Fâr (tgnîr) al grúgn, = tenere il broncio. Brút grúgn, = persona poco raccomandabile. Rûmpre (šbragâr) al grúgn, = percuotere sul viso. Da un latino arcaico grundìre, poi grunnìre, = grugnire.
Grugnâr V.tr. Muovere, spostare oggetti col grugno.
Grugnîn Sm Musetto, visetto simpatico.
Grugnlûš Agg. Nodoso, bitorzoluto, grumoso.
Grugnûn Sm 1) Grosso muso. 2) Persona musona, antipatica.
Grugnûn (In) Locuz. Bocconi, col volto in avanti. Cascâr in grugnûn, = cadere bocconi.
Gruìsta Sm Manovratore di gru.
Grulâr V.tr. Sgranare i semi di piante erbacee.
Grulîn Sm Sgranatrice a mano. Vedi Gròla.
Grúm Sm 1. Grumo di sangue. 2) Malloppo di farina non sciolta. 3) Grasso denso, morchia. Dal latino grumus, mucchio di terra.
Grúmbia Sm Grembo.
Grumbiâl Sm Grembiule, zinale. Dal latino gremium, grembo. Grumbiâl dal brìch, = era un sacco legato a metà pancia del montone per impedire la fecondazione delle pecore.
Grumbialâda Sf 1. Grembiule pieno. 2. Quantità contenibile in un grembiule.
Grùnda Sf Gronda, grondaia; parte sporgente del tetto. Dal tardo latino grunda, = sgocciolatoio. Tûb ad la grùnda, = pluviale, tubo di scarico della grondaia. In grùnda, = al limite del tetto, verso l’esterno. Stâr cmé i cóp in grùnda, = essere in una posizione precaria.
Grundâr V. intr. e tr. 1. Grondare, spiovere. 2. Sudare forte. Dal tardo latino grunda = sgocciolatoio.
Grúp Sm 1. Gruppo, squadra; insieme di più persone. 2. Nodo (di lacci, nastri, fili). 3. Nodosità dei tronchi, delle assi. 4. Groppo, magone, mal di gola, di testa o di stomaco. 5. Difterite. Dall’alto tedesco antico kruppa. Fâr un grúp, = fare un nodo. Tú-c i grúp i’ rîvne al pètne, = tutti i nodi vengono al pettine. Mâl dal grúp, = difterite.
Grúp (Mâl dal) Sm Male del groppo, male alla gola, difterite.
Grupadûra Sf Allacciamento, annodamento (particolarmente per i lacci delle scarpe).
Grupâr V. tr. 1. Allacciare (le stringhe delle scarpe). 2. Fare nodi, stringere. 3. Arrestare. Grupâr sú, = abbindolare, imbrogliare.
Grupâs V. rifl. 1. Allacciarsi. 2. Rannicchiarsi, contorcersi. 3. Raggrupparsi in più persone. Grupâs al scârpi, = allacciarsi le scarpe.
Gruplûš Agg. 1. Nodoso, bitorzoluto. 2. Difficile da lavorare.
Grupûn Sm Groppone, schiena. Dal tedesco antico krùppa, attraverso il provenzale cròpa.
Grusèsa Sf Grossezza.
Grùsta Sf 1. Crosta. 2. Scorza, buccia. 3. Pelle dura. 4. Ferita essiccata. 4. Sfoglia. Dal latino crusta. = ghiaccio, superficie ghiacciata.
Grustâda Sf Crostata.
Grustîn Sm Crostino, pane secco; piccola porzione.
Grustlîna Sf Crosticina.
Grustlûš Agg. Ricoperto di croste.
Grutâr V. intr. Franare, crollare, diroccare. Vedi Sgrutâr.
Guadàgn Sm Guadagno, interesse, vantaggio.
Guadagnâr V. tr. Guadagnare, ricavare; avvantaggiarsi. Dal franco wajdanian, = pascolare.
Guadagnâs V. rifl. Guadagnarsi, meritare. Guadagnâs la vìta, = guadagnarsi da vivere.
Guài! Inter. Attento! Avvertimento, intimazione. Interiezione di dolore, che in greco suona oyài, in latino væ!, in gotico wàj.
Guài Sm Contrattempo, disavventura, malasorte.
Guaìm Sm Secondo taglio del fieno
Guàina Sf Guaina, astuccio, pellicola di protezione. Dal latino vagina.
Guajúm Sm Fieno scadente, rovinato dalla pioggia o poco nutriente. Dal franco wàida = pascolo.
Gualdràpa Sf 1) Gualdrappa, copertura del cavallo. 2) Donna equivoca.
Guâno Sm Concime, sterco di pollame o di colombi. Vedi Vano.
Guânt Sm 1. Guanto, protezione. 2. Profilattico. Dal franco wanth, solo di tipo militare come protezione delle mani, quindi in ferro o cuoio. Il guanto come indumento risale al XIV secolo.
Guantâr V. tr. Agguantare, carpire, acchiappare.
Guantûn Sm Guantone. Guanti da pugile.
Guardâ Pp Guardato, osservato, visto.
Guardabàs Sm Guardabasso, ipocrita, finto devoto. Dall’atteggiamento di chi tiene gli occhi bassi, ma non è devoto convinto.
Guardâda Sf Guardata, vista; sbirciatina, osservazione, lettura sommaria. Dal germanico wàrdon = stare di guardia.
Guardadîna Sf Guardatina, sbirciatina.
Guardadûra Sf 1. Angolo di visuale, modo di fissare. 2. Cipiglio.
Guardafìs, Sm 1. Guardafisso. 2. Sguardo indagatore (che crea imbarazzo).
Guardâr V. tr. 1. Guardare, vedere, osservare. Notare. 2. Essere rivolto verso. Dal franco wàrdon, stare di guardia, attraverso il latino medievale (VII secolo) guardare. Guardâr da sìma a fùnd, = osservare bene, guardare da capo a piedi. I’ gh’ vöj guardâr dênter, = voglio capirci chiaro. Al guârda a sîra, = è rivolto a occidente. Tgnîr guardâ, = tenere controllato.
Guardarôba Sm 1. Armadio. 2. Locale ova appoggiare cppotti e simili ad un ricevimento o a teatro. 3. L’insieme degli abiti. Dal latino medievale guardare e roba (dal franco ràuba, = veste, armatura). Attraverso il francese garde-robe.
Guardarubiêra Sf Guardarobiera.
Guardâs V.rifl. 1. Guardarsi, osservarsi; studiarsi. 2. Diffidare. Guardâs ad travêrs = guardarsi in cagnesco.
Guârdia Sm Guardia, sentinella, guardiano. Fâr la guârdia = vigilare. Êsr’ad guârdia = essere di sentinella.
Guardiân Sm 1. Guardiano, pastore, custode. 2. Superiore dei frati minori.
Guardiôla Sf Garitta, punto di controllo; ripostiglio per punizione; quarantena.
Guardiòt, Sm Guardia civica. Secondino. Guardia daziaria.
Guardûn Sm Guardone, curiosone, maniaco.
Guarigiûn Sf Guarigione, risanamento.
Guarîr V. tr. e intr. 1. Guarire, sanare, ridare la salute. 2. Rimettersi in forma; ritornare sano. Dal longobardo e franco wàrjan, = tenere lontano [Colonna].
Guarnîr V. tr. 1. Guarnire, adornare, rifinire, abbellire. 2. Proteggere, difendere. Guarnîr la tûrta, = decorare la torta.
Guarnisiûn Sf 1. Guarnizione, abbellimento. 2. Protezione nelle giunzioni idrauliche.
Guaršèta, Guarzèta Sf Ragazzina, signorinella. È un termine dell’alto Appennino. Deriva dal francese garcette, diminutivo femminile di garçon, ed indica ragazzine intraprendenti, sicure. In Francia però aveva un significato più equivoco.
Guàs (A) Locuz. A guado. A piedi.
Guasabúj Sm Guazzabuglio, confusione
Guàsra Sf Rugiada, guazza. Dal latino volgare aquatio, deformato in quatia. Esr’ a la guàsra, = avere difficoltà economiche. Se t’ vö che ai tö pàgn / la tignöla la n’ fàga dàn / fàgh ciapâr la guàsra ’d sân Švàn, = se vuoi che le tarme non danneggino i tuoi vestiti, fa loro prendere la guazza di san Giovanni. Tör da la guàsra, = eliminare. Armàgnr’ a la guàsra, = restare senza protezione.
Guàst 1. Agg. Guasto, rotto. 2. Avariato, marcio. 3. Sm Terreno dissodato; bosco “guastato” per farne un campo. 4. Rottura, avaria. 5. Scocciatura.
Guastadûr Sm 1. Guastatore, persona dispettosa. 2. Appartenente al corpo speciale del Genio militare Guastatori.
Guastafèsta Sm Impiccione, guastafeste.
Guastâr V.tr. 1. Guastare, rompere. 2. Togliere l’armonia. Dal latino vastare, devastare, rendere deserto.
Guastâs V. rifl. 1. Guastarsi, rompersi (di oggetti). 2. Rompere l’amicizia. 3. Andare a male (di prodotti deperibili). 4. Rovinarsi (frequentando cattive compagnie). Guastâs in bùca, = offendersi a vicenda. Guastâs dal têmp, = il rompersi del tempo (da buono a cattivo).
Gubèt, Gubîn Sm Gobbetto, gobbino.
Gubignûn (Stâr in) Locuz. (Stare) accovacciati. (Andâr) in gubiûn, = camminare gattoni, di soppiatto.
Gubûn Sm 1. Gobbone. 2. Groppone.
Gùcia Sf 1. Ago per cucire; ago di siringa. 2. Ferro da maglia o da calza. 3. Scalpello per lavorare sassi. 4. Paletto di ferro per sostenere la rete. 5. Pilone di sostegno nei terreni franosi. Dal latino acùtia = cose più aguzze, più appuntite, comparativo di acus = ago.
Guciâda Sf Agucchiata (il filo inserito nell’ago durante i rammendi).
Guciaröl Sm 1. Agoraio. 2. Castagna (seccata naturalmente ma vuota e senza polpa). 3. Scalpellino, lavoratore di pietre. 4. Scultore di poco valore.
Gucîn Sm Spillino.
Guciûn Sm 1. Ago grosso, da lana o da materassaio. 2. Spillone
Gudàs, Sm Padrino (di battesimo o di cresima); compare.
Gudàsa, Sf Madrina (di battesimo o di cresima), comare.
Gudèvle Agg. 1. Godevole, godibile, ameno. 2. Socievole. Dal latino gaudère, = godere.
Guèra Sf 1. Guerra, battaglia, lotta, strage. 2. Rivalità, competizione. Dal franco werra. attraverso il medioevale guerra.
Guérdle Sm Guardolo (orlo delle scarpe).
Gueriêr Sm Guerriero, soldato, lottatore, indomito.
Guernâr V. tr. 1. Governare. Amministrare. 2. Dare da mangiare alle bestie. Foraggiare il bestiame. Dal latino gubernare, guidare (la nave) col timone. Guernâr al bèstij, = dar da mangiare agli animali.
Guérs Sm Guercio, mezzo orbo. Dal gotico thwairs = che guarda storto, che è adirato.
Gughèta Sf Cenetta, cucinella appetitosa. Dal latino coquìna = cucina.
Gúgna Sf Gogna, derisione, scherno.
Gugnâda Sf Sorso. La quantità di bevanda contenibile in bocca. ’Na gugnâda d’àqua, = un sorso d’acqua.
Gugnûn Sm Sorso. Un gugnûn d’àqua frèsca, = un sorso d’acqua fresca.
Guîda Sf 1. Guida. 2. Maestro, istruttore, cicerone. 3. Testo con spiegazioni. 4. Strumento per lavorare sicuri. 5. Passatoia nelle chiese o nei palazzi signorili.
Guidadûr Sm Autista, pilota, guida.
Guidâr V. tr. Guidare, condurre, insegnare. Dal franco witan, attraverso il provenzale guidar, indirizzare.
Guìndel, Guìndle Sm Arcolaio, dipanatoio, guindolo. Dal latino medievale guindolus (XIV secolo). Balâr cmé un guìndle, = agitarsi senza ordine e scopo.
Guinsài Sm 1. Guinzaglio. 2. Legame. 3. Ostacolo, impedimento. 4. Freno, anche morale. Dal latino medievale guinzaium (XIV secolo).
Gûla Sf 1. Gola, collo. 2. Ingordigia. 3. Gola, parte del maiale. 4. Vallata molto stretta. Dal latino gula. Avêgh l’àqua a la gûla, = essere in forte difficoltà. Ciapâr per la gûla, = mettere alle strette, soffocare. Mâl ad gûla, = faringite. Fâr gûla, = invogliare. Impîs fîn a la gûla = rimpinzarsi, mangiare a crepapelle. Muciâr la gûla, = fare il doppio mento. A gûla avêrta, = a squarciagola.
Gulfîn Sm Golfino, maglioncino.
Gulûš Agg. Goloso, mangione, incontentabile.
Gulušerìa Sf Goloseria, cibi prelibati.
Gulušitâ Sf Golosità, gola, ingordigia.
Gúma Sf 1. Gomma in genere. 2. Gomma per cancellare. 3. Pneumatico. Armàgnr’ ad gùma, = restare di stucco. Dal greco kòmmi, latino classico cummis, volgare gumma.
Gumdâda Sf 1. Gomitata, urto. 2. Sgomitata per farsi largo.
Gùmde Sm Gomito. Ûnt ad gómde = darsi da fare. Cûrt ad gómde = tirchio. Dal latino cùbitus, decaduto in gòmbitus, poi gòmitus = curvo, piegato.
Gumìsta Sm Chi aggiusta o monta pneumatici.
Gumitâr V. tr. Rimettere, vomitare. Dal latino vomitare. È più usato vumitâr e armètre. Gumitâr ânch i budê, = rimettere anche le budella.
Gumìtle Sm Gomitolo. Da ghiomo = avvinghiato, in latino glòmus.
Gumšèl, Gunšèl Sm. Gomitolo.
Gumtâda Sf Gomitata.
Gùmte Sm Gomito. Vedi Gùmde.
Gunfalûn Sm Gonfalone, stendardo. Dal franco gundfano = bandiera di guerra.
Gunfalunêr Sm Gonfaloniere.
Gûnfi Agg. 1. Gonfio; tumefatto. 2. Tracotante.
Gunfiâ Pp. 1. Gonfiato; tumefatto. 2. Cresciuto di prezzo. 3) Pestato con botte.
Gunfiâr V. tr. 1. Gonfiare, riempire. 2. Causare la tumefazione di parte del corpo. 3. Gonfiare (i prezzi). 4. Esagerare (le doti). 5. Inflazionare. Dal latino conflare. = soffiare dentro.
Gunfiâs V. rifl. Gonfiarsi, pavoneggiarsi. Riferito a bovini od ovini si tratta di un pericolo dovuto al prodursi di gas nella pancia degli animali. Se non si riusciva a sgonfiarli naturalmente bisognava ricorrere alle scorze di salice da fare loro masticare, oppure alla “Sonda”, un tubo flessibile che si infilava dalla bocca fino al ventre, o, in extremis, al “Trequarti”, un pugnale dotato di guaina metallica che, dopo aver forato la parte superiore della pancia, si estraeva lasciando la guaina all’interno della ferita prodotta fino a quando l’animale non si fosse sgonfiato.
Gunfiûn Sm Rigonfiamento negli abiti.
Gunfiûr Sm Gonfiore, tumefazione, indisposizione.
Gunsêdra Sf Mucchio di neve accumulato dal vento. Vedi Cungêdra.
Gurgàla Sf Galla, carcolla, sferetta prodotta dalla quercia, cecidio, cisti. Dal latino galla = rigonfiamento. È dovuta a puntura d’insetto o a disfunzione.
Gûrgh Sm Gorgo, buca, mulinello, vortice. Dal latino gùrges = vortice, gorgo.
Gurghè-g Sm 1. Gorgheggio. 2. Canto delizioso (specialmente quello degli uccelli). Dal latino medievale gurga = canna della gola.
Gurìla Sm 1. Grossa scimmia. 2. Guardia del corpo. Dal greco gòrillai, attraverso il francese gorille.
Gùs Sm Goccio, poca roba. Dal latino gùtta = goccia. Dàmne apèna un gús, = dammene appena un goccio, una piccolissima quantità.
Gús Sm Guscio, involucro. Dal latino volgare custjum.
Gùsa Sf 1. Goccia, goccetto. 2. Goccia di cristallo (nei lampadari). 3. Brama di qualcosa, specialmente di cibi. Dal latino gùtta, poi gùtia = goccia. Al negativo diventa angùta = nulla. Avêgh ancùra la gùsa a e’ nâš, = essere uno sbarbatello, essere trasandato. Fâr la gùsa, = fare la goccia (quando la vite è appena stata potata). A m’ càsca la gùsa, = mi viene l’acquolina in bocca.
Gúsa Sf 1. Guscio, corteccia, scorza. 2. Pellaccia. Êsre ’d bùna gúsa, = godere buona salute. Avêgh la gúsa dûra, = essere difficile da convincere. Gúsa dal furmàj, = crosta del formaggio.
Gusâda Sf 1. Affilatura di lame. 2. Fregatura. 3. Rapporto sessuale.
Gusadûr Sm 1. Affilatore di lame. 2. Fregone. 3. Donnaiolo.
Gusâr V.intr. 1. Sgocciolare. 2. Trasudare. Sudare molto. L’é tânt cujûn ch’al gùsa, = è tanto minchione che trasuda l’ignoranza.
Gusâr V. tr. 1. Arrotare, affilare. 2. Avere un rapporto sessuale.
Gusêdra (Guzzèdre a Ramiseto) Sf Vitalba, detta anche vedrèsa. È la clematis vitalba, vite bianca.
Gušèt (Gušètta a Ramiseto) Sm Scoiattolo.
Gušîn Sm Maiale. Il termine fu importato dai pastori che svernavano nella bassa parmense, vicino a Mantova. Forse dallo spagnolo cochiño = sporco, puzzolente [Minghelli].
Guslâr V.intr. Sgocciolare.
Guslîna Sf Gocciolina; sorso.
Guslûn Sm Goccioloni.
Gúst Sm Gusto, piacere, soddisfazione; senso del gusto. Dal latino gùstus, derivato da un arcaico gùrere, = assaporare.
Gustâr V. tr. Gustare, assaporare. Dal latino gustàre, = assaporare.
Gustîn N. pr. Agostino. Da Augustus, da cui il mese dedicato all’imperatore.
Gustûš Agg. 1. Gustoso, saporito. 2. Simpatico. Pôch gustûš, = poco simpatico, scostante. Gustûš fîn a mešdì, = simpatico fino a mezzogiorno (poco simpatico).
Gusûn Sm Guscione, castagna senza polpa. Si tratta di una castagna che ha solo il “guscio” (la buccia) e resta schiacciata fra altre due all’interno del riccio.
Gûva Sf 1. Gufo. 2. Abbaino. Dal latino gùfus, derivato da bufo = onomatopeico del verso del gufo. Nell’abbaino si rifugiavano i gufi di giorno per riposare.
Guvernâr, Gvernâr V. tr. Governare, amministrare uno stato.
Guvêrne, Gvêrne Sm 1. Governo, amministrazione. 2. Potere centrale, forma di governo. Dal latino gubernaculum, = timone della nave.
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