Gonfiare, pompare, dal latino “inflare”: insufflare, soffiare dentro, derivazione di “flare”: soffiare con il prefisso “in-“; da cui l’italiano “enfiare” e l’antico “infiare”: gonfiare.
Nel XXX canto dell’ Inferno, nel diverbio tra Maestro Adamo, (uomo di scienza attivo a Bologna nella seconda metà del Duecento e arso sul rogo nel 1281 a Firenze, per aver falsificato il fiorino d’oro di quella città) e il greco Sinone, (il personaggio che, nell’Eneide, con un falso discorso convince Priamo ad accogliere in città il cavallo di legno ideato da Ulisse), si legge:
«Ricorditi, spergiuro, del cavallo”,
rispuose quel ch’avëa infiata l’epa;
“e sieti reo che tutto il mondo sallo!»
Ossia:
‘Ricordati, spergiuro, del cavallo di legno’,
rispose quello dal ventre gonfio;
‘e ti sia motivo di dolore il fatto che tutti lo sanno!’
Termine derivante probabilmentedal greco Lythicòs = pietroso, frammenti di pietra. È il prodotto del rotolamento dei sassi nei fiumi, visibile dopo che la piena è passata. Non è la sabbia ma un misto di sabbia e terra, utile a formare il terriccio per culture particolari.
Pupilla, deriva dall’italiano antico “lumella” con lo stesso significato, diminutivo femminile di “lume” (anticamente “lóme, lumo”): fonte di luce, sorgente luminosa, derivato a sua volta dalla voce dotta latina ” lūmĕn -inis” da una radice “luc-” di origine indoeuropea, comune a “lux, lucere” ecc. Per estensione: intenso e vivace luccichio degli occhi di quando si prova allegria, appagamento, felicità, ilarità, piacere, soddisfazione, derivato da uno dei tanti effetti dell’impennata dei livelli di dopamina, che porta alla dilatazione delle pupille in contemporanea alla contrazione delle palpebre.
Il GDLI riporta «Lumèlla, Pupilla» e come secondo significato: «Foro di sfogo nelle antiche fornaci del vetro» e «Luminèlla, Regionale Pupilla, derivazione dal latino “lumen -inis”: lume, occhio» cosa che invece Pietro Fanfani, nel “Vocabolario delle lingua italiana” del 1882, accredita a “lumella” il significato di «Termine do’ vetraj. Finestrino, o Foro per dare sfogo alla fornace», invece al termine “luminella” come « Pupilla: di uso vivissimo a Siena e in altri luoghi di Toscana». Il termine italiano “Luminella” è anche il nome di un genere di pianta appartenente alla famiglia delle Orobanchaceae, dall’aspetto di piccola erba, che nella medicina popolare era utilizzata per la cura della vista. Il nome “Euphrasia” di questo genere venne introdotto per la prima volta da Linneo nel 1735 ed è derivato da un vocabolo greco “εuφροσύνη” il cui significato è pressappoco “ilarità” oppure “diletto, gioia” probabilmente legato al luccichio prodotto dagli occhi in queste circostanze.
Per ricevere tutti gli aggiornamenti da Lenguamedra